Report riunione del Comitato comitato consultivo per le politiche educative del CSEE

Nell’agenda della riunione c’erano, come al solito, numerosi temi da discutere oltre a gli aggiornamenti sulle attività della presidenza di turno dell’Unione Europea e sulle iniziative delle agenzie che trattano i diversi aspetti dell’istruzione.

In particolar modo, è stata sollecitata l’attenzione su alcuni documenti ed iniziative che verranno sottoposti all’approvazione del prossimo consiglio europeo dei ministri dell’istruzione (28-29 novembre). Il primo di tali documenti riguarda l’iniziativa denominata “Pathways to school success” e tratta la dispersione scolastica e l’inclusione. Propone percorsi organizzativo-didattici e principi generali che dovrebbero essere sviluppati con il concorso dei differenti attori coinvolti nel sistema educativo. Un modello di scuola inclusiva che richiama in modo sorprendente la comunità educante del nostro contratto.

L’altra proposta di raccomandazione del Consiglio ha come tema il benessere digitale nell’istruzione. Il CSEE sta predisponendo una sua dichiarazione al riguardo anche sulla base delle indicazioni del comitato. L’insistenza con cui la Commissione europea promuove la diffusione delle competenze digitali sia tra i docenti che tra gli studenti preoccupa non poco i sindacati perché finora si è tradotta più in profitti per privati che in reali vantaggi per la scuola.

L’ultimo documento analizzato dal comitato è la raccomandazione che verrà votata al consiglio dei ministri del lavoro relativa alla recente proposta di nuovi obiettivi per l’educazione della prima infanzia. Per favorire il lavoro femminile infatti gli obiettivi di Barcellona sono stati rivisti al rialzo: agli Stati membri si chiede di fare in modo che almeno il 50% dei bambini al di sotto dei 3 anni possa usufruire di un minimo di 25 ore settimanali di servizi educativi e di assistenza e almeno il 96% dei bambini tra i 3 e i 6 anni possano frequentare un minimo di 35 ore settimanali di scuola per l’infanzia. Il problema, però, rimane la privatizzazione di molti di questi servizi. Il CSEE rivendica la gratuità di tutta l’offerta formativa e rigetta ogni sollecitazione a colmare le carenze attraverso scuole private a carico delle famiglie.

Oltre ai succitati documenti, di cui si attende l’approvazione nella forma definitiva, il comitato ha discusso le dichiarazioni del CSEE in reazione alle delibere prese dal Consiglio dei ministri dell’istruzione nella riunione di aprile, in particolare per quanto riguarda le conclusioni sulla promozione della mobilità per formazione dei docenti. Nonostante ci siano molti fondi per permettere ai docenti di passare periodi presso le istituzioni di altri Paesi allo scopo di aggiornarsi e di confrontarsi con i colleghi di realtà differenti, queste opportunità incontrano ostacoli quali, ad esempio, la mancanza di misure per sostituirli durante tali assenze. Nel nostro contratto, per esempio, non sono previsti congedi per facilitare tali esperienze di aggiornamento.

In aggiunta al lavoro sui documenti della commissione europea, il comitato ha anche esaminato alcune proposte per organizzare la campagna del CSEE sull’ attrattività della professione docente, come deliberato alla Conferenza di organizzazione a Liegi, e ha discusso del prossimo progetto congiunto CSEEe EFEE sulla leadership educativa.


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