Veronese e Bianchi: “Serve Protocollo su salute e sicurezza per l’Alternanza scuola lavoro”
Si è svolto questa mattina, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, un incontro sul tema della salute e sicurezza nei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro (oggi PCTO).
Un incontro indispensabile, visti i gravissimi incidenti, purtroppo mortali, accaduti ai 3 studenti, Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci, Giuliano De Seta, che erano impegnati in percorsi di formazione in aziende: morti inaccettabili. E tanti sono anche gli infortuni non mortali che richiedono un’azione immediata, perché nessun’altra studentessa e nessun altro studente perda la vita mentre si sta formando!
La UIL e la UIL Scuola hanno inviato un documento dettagliato contenente idee concrete che speriamo trovino presto attuazione.
Chiediamo, anzitutto, che sia sottoscritto un Protocollo specifico sui temi della salute e sicurezza sul lavoro tra Governo, Parti sociali e i soggetti a vario titolo interessati, che possa essere recepito dalla legislazione in materia di PCTO. Proponiamo, inoltre, l’istituzione, a livello Regionale/Territoriale, di un Registro delle imprese selezionate secondo gli “standard” minimi obbligatori da condividere a livello nazionale. Tra questi, l’applicazione dei CCNL, stipulati dalle Organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, e il rispetto della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro, comprovato anche dall’assenza di sanzioni e dalla presenza, obbligatoria, del RLS aziendale o del RLST.
Le studentesse e gli studenti devono ricevere un’adeguata formazione, erogata in presenza, sul tema salute e sicurezza, sia di carattere generale sia sui rischi specifici.
È opportuno che i tutor, interni ed esterni, siano anch’essi formati sulla sicurezza e sulle finalità del PCTO. È necessario prevedere un’azione di coordinamento tra i tutor, interno ed esterno, finalizzata a garantire maggiori livelli di sicurezza per le studentesse e gli studenti impegnati nei PCTO.
Deve essere previsto un adeguato fondo per l’istituto scolastico, per la formazione del tutor e per l’eventuale uscita presso le aziende ospitanti.
All’interno dei programmi complessivi di studi, a tutti i livelli, devono essere inseriti in maniera adeguata programmi formativi su salute e sicurezza sul lavoro.
Occorre ripristinare i Comitati di monitoraggio Alternanza Scuola-Lavoro, istituiti presso le Camere di Commercio, a partecipazione trilaterale, con le parti sociali, le istituzioni locali e gli UAT (ex Provveditorati provinciali).
Si deve poi aprire un tavolo sulla qualità dell’esperienza: è inutile svolgerla se non la si lega al percorso di crescita delle competenze. Far le fotocopie non fa crescere competenze!