Congresso ETUC | Le risorse per l’istruzione vanno sganciate dal Patto di Stabilità

Il dibattito su quattro temi: insieme per il rinnovamento sindacale; per cambiare in meglio il futuro del lavoro; per una economia per le persone e per il pianeta; per il nostro futuro europeo. 

1000 delegati, 100 confederazioni, 45 milioni di lavoratori e pensionati europei rappresentati. Sono i numeri del 15° Congresso della Confederazione dei sindacati (ETUC), in corso a Berlino. Presente nella delegazione UIL, anche la UIL Scuola Rua.

UIL: discutere un nuovo contratto europeo di lavoro contro le disuguaglianze

In apertura dei lavori e poi nella seconda giornata del Congresso , doppio intervento per il Segretario generale UIL, Pierpaolo Bombardieri.

Un contratto di lavoro europeo, in prospettiva di un sindacato europeo del domani. Dobbiamo essere consapevoli che l’organizzazione sindacale non è nostra ma appartiene agli iscritti.  – ha detto Bombardieri all’assemblea plenaria sollecitando AZIONI, non CAMPAGNE  contro le grandi multinazionali: “Non possiamo più tollerare che continuino a fare grandi profitti pagando in modo diverso lavoratori e lavoratrici che sono a un centinaio di chilometri di distanza”.

Ci sono ancora, in Europa, diversità non solo nel trattamento economico ma nei diritti.

Il Segretario generale ha sottolineato come il tema della sicurezza lanciato dalla Uil è diventato obiettivo condiviso a livello europeo: “Dobbiamo insieme rivendicare una questione culturale e maggiori controlli ed ispezioni alle aziende. Ma non basta. La pandemia prima e la guerra dopo hanno reso il mondo del lavoro più povero, insicuro e precario”.

“Noi dobbiamo puntare ad un modello diverso superando le politiche di austerità imposte dal Patto di stabilità per chiedere politiche di crescita economica. Per affrontare la transizione climatica dobbiamo occuparci anzitutto di quella sociale”.

“È per questo che oggi è importante risvegliare un sentimento europeo perché nessuno si salva da solo in Europa. E, allora – conclude – spetta a noi lottare contro le scelte dei governi che non sono in linea con i diritti di lavoratrici e lavoratori”.

Cambiare la prospettiva definita in Finanziaria di contrazione delle spese per il sistema scuola nazionale

La Segretaria nazionale Uil Scuola Rua Francesca Ricci e Rossella Benedetti, Vice presidente Comitato Donne Ces

Tra le prime delibere approvate dal Congresso CES, la maggiore presenza dei giovani tra i delegati. È stato deciso infatti che, a partire dal prossimo congresso, un delegato su quattro dovrà avere meno di 35 anni.

Economia, crescita, disuguaglianze, guerra in corso, politiche europee per il lavoro e per la giustizia sociale: sono questi i temi al centro dei lavori dell’organismo internazionale che celebrare a Berlino il Cinquantenario.

L’urgenza di un cambio nelle scelte macroeconomiche, e l’abbandono delle politiche di austerity è  richiesta diffusa in Europa, e ribadita dalla delegazione italiana.

La situazione in atto richiede più investimenti non razionalizzazioni. Non si può procedere sulla strada della riduzione dei servizi essenziali che – in base alle indicazioni europee – è connesso alla riduzione programmata del 4% del rapporto deficit-Pil.

Una tendenza che si traduce nella Finanziaria 2024 in un piano di riduzioni severe per il sistema nazionale di istruzione (a partire dai piani di dimensionamento regionali).

Un progetto che contrasta e contraddice le prospettive che l’Europa affida al Pnrr.

La scuola italiana si trova dunque nella singolare posizione di dover gestire le risorse del Pnrr (spesso in una programmazione farraginoso e di breve periodo) e, al tempo stesso dover fronteggiare le ristrettezze di bilancio che impediscono ogni forma di investimento di lungo periodo su personale, diritti, stabilità, sicurezza.

Le spese per la scuola vanno considerate come capitoli di investimento. E’ un fatto strutturale e politico. L’esperienza internazionale mostra che, proprio in tempi di congiuntura economica difficile, scelte espansive   rafforzano le democrazie e agiscono positivamente sul dialogo sociale.


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