Uil: risposta chiara. Ora la politica decida: dica apertamente da che parte stare
Le firme della scuola al Senato
Un ringraziamento sincero va a tutte le persone che in questi mesi hanno firmato per dare un segno concreto della loro contrarietà ad ogni ipotesi di regionalizzazione del sistema nazionale di istruzione.
La scuola del Paese ne esce rafforzata.
Se pensiamo a quanto successo in queste settimane in Emilia-Romagna e immaginiamo che cosa sarebbe accaduto in un sistema già regionalizzato si comprende bene quanto questo progetto, che spezzetta il Paese, sia fragile e dannoso se applicato in settori cruciali come l’istruzione.
Come possiamo dire «chi può si salvi sa solo?». «Chi può studi da solo?».
Stupisce anche lo stupore per il successo della raccolta. Nei mesi scorsi la Francia è stata attraversata da una forte ondata di proteste. Alla richiesta fatta ai sindacati su come siano riusciti a far durare così lungo la mobilitazione a risposta è stata: con il sostegno della società.
La stessa cosa accade qui, oggi. La racconta delle firme – che ha doppiato il quorum necessario – è il risultato straordinario del legame scuola – società – Paese. Un legame che il sindacato sostenuto, protetto e messo in evidenza. Un risultato che è il frutto del coinvolgimento di migliaia di giovani, di genitori, di cittadini convinti della necessità di garantire un diritto universale della persona.
L’istruzione non può essere costretta nei limiti dei confini regionali.
La consegna delle firme al Senato rappresenta ora un passaggio istituzionale importante. È il momento della verità. La risposta della società civile è stata chiara, quella che ora si chiede alla politica, agli esponenti di Governo e di opposizione, è una risposta altrettanto chiara.
Un milione e 200 mila lavoratori della scuola – che sono anche elettori – che la fanno funzionare tutti i giorni con responsabilità e professionalità hanno il diritto di conoscere quali sono le forze politiche che sosterranno il sistema di istruzione nazionale e statale.
Chiedere che sia lo Stato a dare garanzie di qualità, laicità, gratuità e pluralismo è un obiettivo di una modernità assoluta. Vogliamo parlare di accesso, opportunità, programmi, personale, mobilità, stipendi, diritti. La nostra azione sindacale continuerà nelle scuole per sostenerla convintamente.