Arriva Unica: la nuova piattaforma del MIM

Utile strumento di razionalizzazione ma si sceglie ancora il personale delle scuole per far camminare la macchina amministrativa del sistema di istruzione. Attenzione agli standard. Ogni studente è unico. Ogni insegnante è irripetibile. Questa è la forza della nostra scuola.

Si chiamerà UNICA, la piattaforma che il MIM lancerà operativamente mercoledì, 11 ottobre.

Un portale destinato a mettere in connessione, semplificare e – negli intenti dei programmatori – ad unire tutti gli attuali siti destinati alla comunicazione e agli adempimenti amministrativi di studenti e famiglie.

Il progetto “La scuola per tutti” – si legge nella home page che è stata presentata, nel pomeriggio di ieri alle organizzazioni sindacali, si articola in tre sezioni principali: orientamento, vivere la scuola, strumenti e servizi.

Notevole lo sforzo di gestione dei dati realizzato grazie all’interazione di diversi dipartimenti del ministero (il Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali – la Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica; il Dipartimento sistema educativo istruzione e formazione; il dipartimento per le risorse umane finanziarie e strumentali) e dalla collaborazione con  Enti, Istituzioni (Garante Privacy) e gestori degli attuali data base.

Un lavoro di razionalizzazione, che rientra nel più ampio piano di Semplificazione, che il dicastero di Viale Trastevere intende perseguire.

Le prime tappe di questo nuovo ‘prodotto’ – come viene definito al Mim – saranno la presentazione alle associazioni degli studenti e dei genitori (il 10 ottobre), l’invio di una circolare a tutte le scuole, la predisposizione di un webinar aperto ai dirigenti scolastici l’11 mattina e la messa in rete del portale.

Tutto in meno di tre giorni. Un tempo esiguo per poter parlare di coinvolgimento, soprattutto delle segreterie e dei dirigenti.

Per chi accederà alla piattaforma sarà possibile una visualizzazione generica, attraverso una grafica intuitiva, dei tre blocchi di interesse standard (orientamento – scuola – servizi) ma anche un accesso personalizzato a seconda del profilo: studente, genitore, docente, dirigente.

I dati a cui si potrà avere accesso sono quelli legati all’orientamento, al docente tutor, alla scuola e alle sue statistiche, alle iscrizioni, a pagoinrete, ma anche in una fase di implementazione che partirà a novembre, alle agevolazioni collegate all’Isee per i viaggi di istruzione.

Uno studente potrà, con le credenziali MIM o con lo Spid giovani, avere accesso al percorso di studio, al curriculum studente degli anni precedenti, allo sviluppo delle competenze, all’orientamento e ai collegamenti con l’area post secondaria e universitaria.

Tutto bene dunque? Non tutto, in effetti, a partire proprio dal lavoro massiccio di standardizzazione di tutte le fasi di raccolta e di elaborazione delle informazioni.

Anche l’idea di kit agevolati ci ha riportato indietro ai timbri standard per le valutazioni. Il rischio è che si perda quella unicità di ‘persona’, di relazione studente-insegnante che rende la nostra scuola un po’ traballante statisticamente ma umanamente molto solida.

La scelta naturalmente non è tra ordine e disordine ma tra una scuola di tutti, per tutti, che dia garanzie della protezione dei dati, nel tempo, e un portale di mera organizzazione e conservazione delle informazioni.

L’impegno del MIM è di introdurre correttivi ‘creativi’ all’impianto (in una seconda fase dovrebbero essere attivati segmenti aperti all’autonomia degli studenti) ma il lavoro di sistema resta in capo al personale.

E questa è una seconda questione aperta: l’imponente mole di dati che è stata inserita richiederà un controllo accurato – soprattutto nella relazione studente-genitore (dato che non è censito in nessuna banca dati) e un aggiornamento costante. Inutile negare che il lavoro sarà affidato alle scuole che si troveranno a dover gestire un nuovo strumento senza nessuna formazione, né retribuzione aggiuntiva.

Capitolo a sé merita il docente tutor, che svolge nella piattaforma un ruolo centrale, quasi sartoriale.

Tra le opzioni di ricerca legate al primo blocco (orientamento) si può procedere per gradi: sapere chi è, entrare in contatto, fissare un colloquio. E’ prevista anche una funzione calendar per la programmazione da parte del docente tutor degli incontri con gli studenti.

Nell’impianto statistico delineato oggi si vive un sogno bellissimo: tutti i tutor sono stati nominati, hanno fatto la formazione necessaria, sono stati assegnati alle classi e sono pronti per la loro attività di tutoraggio e orientamento.  Il portale svolge la funzione di collegamento tra insegnante, studenti, famiglie.

La supervisione complessiva, ma non ingerente, è del Dirigente scolastico.

Abbiamo ricordato i dati che avevamo elaborato mesi fa: un docente tutor a cui sono affidati 30 studenti riceve una retribuzione aggiuntiva di 2850 euro l’anno. Cifra che diventa di 4.750 euro se gli studenti sono 50. Un orientatore riceve 2000 euro.

Se ogni tutor dedica un’ora a ragazzo ogni due mesi riceve 7,34 euro l’ora.

La domanda che abbiamo posto è stata: con questo livello riconoscimento economico, non pensate che il portale possa implodere sotto il peso degli infiniti adempimenti richiesti a questi insegnanti?

Nessuna risposta.

L’ultima parte della riunione è stata dedicata a misure in prospettiva: l’orientamento verso il mercato del lavoro e l’uso dell’intelligenza artificiale; l’uso delle piattaforme per le nomine, anche per le supplenze brevi, per il loro pagamento; non ultimo la possibilità di estendere la formazione dei tutor a tutti i docenti, perché l’orientamento è parte essenziale della ‘funzione’ docente’.

Tutti temi solo accennati sui quali il confronto –non solo tecnico – sarà indispensabile.

Alla riunione erano presenti, per l’Amministrazione, il dott. Jacopo Greco e il dott. Davide D’Amico.

 


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