Posizioni economiche ATA, profondamente sbagliato mettere in competizione il personale della scuola

INFORMATIVA AL MIM DEL 7 MAGGIO – Per accedere alle posizioni economiche si ipotizza un vero e proprio concorso. Per la Uil Scuola Rua va garantita l’attribuzione delle posizioni economiche a tutta la platea di personale che ne aveva diritto da anni compreso quello presente in graduatoria e in attesa di formazione.

Le posizioni economiche ATA, sono state un punto fermo per la Uil Scuola Rua nel corso di tutta la trattativa per il rinnovo del contratto 2019/21.

La proposta iniziale dell’Aran aveva previsto la loro abolizione, ma la ferma e decisa iniziativa della nostra organizzazione ha determinato che venissero rinovellate nella nuova stesura contrattuale.

La formulazione scaturita dal contratto, come noto, non ha previsto, a differenza di quanto noi sempre sostenuto, la salvaguardia di tutto il personale presente nelle graduatorie degli AT provinciali, sia di coloro che avevano superato la formazione e in attesa di attribuzione delle posizioni economiche, sia di coloro che avevano svolto parzialmente la formazione e sia di tutti coloro in attesa di formazione.

Le ragioni di tale richiesta, da parte nostra, risiedevano nel fatto che l’attribuzione delle posizioni economiche era stata prevista dai CCNL scuola e rappresentavano un obbligo contrattuale a cui l’amministrazione avrebbe dovuto assolvere negli anni.

Nella bozza di OM che ci è stata sottoposta, non è presente alcuna ricognizione oggettiva della platea di personale che aveva diritto di essere destinatario di PE, ma solo il riferimento, assolutamente condivisibile, dell’attribuzione delle nuove posizioni economiche alla platea di coloro che avevano superato la formazione.

Le ragioni dell’amministrazione della mancata attribuzione delle posizioni economiche sono sempre risiedute nella impossibilità di procedere alla formazione per mancanza di fondi in grado di attivarla.
Già dal lontano 2019 un’indagine da noi condotta aveva evidenziato che ci fossero somme intorno ai 65 milioni di euro derivanti dalla mancata attribuzione di PE e a tal proposito avviato un’azione politico sindacale che si interruppe a causa della pandemia. Oggi la cifra nella disponibilità è pressoché la stessa rispetto a quanto già allora da noi preventivato.

Alla luce di ciò sono incomprensibili, a fronte di una platea di personale formato, le mancate attribuzioni delle prima e seconda PE a detto personale che è in attesa da oltre un decennio di tale beneficio.

Inoltre è incomprensibile perché non siano state attribuite tutte le posizioni derivanti dalle surroghe a seguito dei pensionamenti che, come per il personale già formato, non avrebbero richiesto alcun ulteriore impegno economico se non quello derivante dalle risorse stanziate contrattualmente e di diritto spettanti ai lavoratori.

Permane ferma la nostra posizione nel richiedere il monitoraggio puntuale di tutto quel personale attualmente nelle graduatorie, compreso quello in attesa di formazione che devono, in forza di quanto previsto nei precedenti contratti, essere individuati quali destinatari di formazione e attribuzione del relativo beneficio delle PE.

In relazione ai CONTENUTI esplicitati, si rileva il totale scollegamento con le specifiche professionali di cui all’Allegato A del CCNL 2019/21. L’assunto va attentamente analizzato e messo in relazione con i contenuti delle “ulteriori mansioni” che sostanzieranno i compiti a cui deve attendere il personale destinatario delle posizioni economiche. E’ reale il rischio di passare dall’eccessiva genericità della specifica professionale del CCNL 2019/21 alla puntuale esplicitazione delle materie oggetto delle tematiche previste dai “contenuti” dell’Allegato D. In sintesi, si potrebbe realizzare una abnorme dilatazione delle prestazioni richiedibili non previste dal CCNL 2019/21 e fatte passare come conseguenza del riconoscimento delle posizioni economiche.

Rimane, poi, del tutto incomprensibile l’aver inserito tra le tematiche da trattare per gli assistenti tecnici quella riguardante “l’assistenza agli alunni con disabilità”.

In sintesi, per la Federazione Uil Scuola Rua, dopo aver scongiurato il rischio di vederle totalmente soppresse, le posizioni economiche come ridefinite nel CCNL 2019/21, perdono connotazione giuridica per diventare una controversa modalità di erogazione di un’indennità svuotata di contenuti. Da fase transitoria, che avrebbe dovuto concludersi con la realizzazione delle figure professionali intermedie (strutturazione dell’organico dell’area C), snaturandone la funzione originaria, si arriva ad un vero e proprio concorso per aggiudicarle. Per di più, si rileva l’assenza di un meccanismo di armonizzazione del trattamento tra il personale che le posizioni economiche le aveva già e quello che le deve acquisire (la sostituzione del DSGA, che ne costituiva uno dei tratti salienti, ha subito una regolamentazione del tutto diverso nell’ambito del CCNL 2019/21).

Risulta assente, inoltre, ogni riferimento al finanziamento della formazione del personale destinatario delle posizioni economiche che in passato ha costituito l’autentico vulnus, che determinando il blocco delle attribuzioni.

Vanno definite le “posizioni economiche pendenti” prima dell’attivazione della procedura per l’attribuzione delle nuove posizioni economiche. Tanto in considerazione del riverbero che le stesse avranno sul riparto complessivo delle risorse disponibili.

Per completezza, la scrivente Federazione Uil Scuola Rua ha comunicato di aver attivato la procedura di accesso civico finalizzata a chiarire lo stato delle posizioni economiche pendenti a tutela dei dipendenti che vantano il diritto all’attribuzione. L’udienza di trattazione è stata fissata al 19 giugno p.v. innanzi al TAR Lazio.

In allegato il report della riunione con i contenuti della bozza della ordinanza.


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