Assunzioni, D’Aprile: “Un bel segnale ma non risolutivo. Per superare il precariato servono interventi strutturali”

Le immissioni in ruolo annunciate dal Ministro Valditara – oltre 54.000 docenti assunti per l’anno scolastico 2025/26, tra posti comuni, sostegno e religione – rappresentano certamente un segnale positivo, ma non bastano ad affrontare in modo strutturale la questione precariato, afferma il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.

Prima di esprimerci con giudizi definitivi, vorremmo capire se la richiesta di autorizzazione riguardi effettivamente tutti i posti vacanti e disponibili resi noti dopo la mobilità: non ci è stato comunicato, infatti, se siano stati autorizzati integralmente o, come accaduto lo scorso anno, se una parte sia stata accantonata per concorsi non ancora banditi. I sindacati, ad oggi – ricorda D’Aprile –  non hanno ricevuto alcuna informativa ufficiale sui contingenti disponibili.

In merito alle assunzioni dalla prima fascia delle GPS per il sostegno, la UIL Scuola chiede che la procedura straordinaria – in scadenza quest’anno – venga resa strutturale anche per le prossime assunzioni dei prossimi anni con un apposito provvedimento legislativo. Chiediamo inoltre che tale misura venga estesa anche ai posti comuni, e non limitata esclusivamente al sostegno.
I numeri diffusi recentemente dallo stesso Ministero ci mostrano una situazione allarmante – sottolinea il Segretario – 285.929 contratti di supplenza tra docenti e personale ATA. Un dato che certifica un’emergenza sociale. Il precariato scolastico è più che raddoppiato dal 2015 a oggi, passando da 126.679 a quasi 286.000 contratti a termine. È evidente che non ci troviamo di fronte a una fase transitoria, ma a un sistema che ha fatto del precariato una regola.

Per la UIL Scuola è necessario un cambio di passo: serve un piano straordinario di immissioni in ruolo, che comprenda la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, il pieno utilizzo di tutte le graduatorie esistenti – comprese quelle degli idonei – e una strategia strutturale per garantire stabilità agli insegnanti e continuità didattica agli studenti, conclude D’Aprile.


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