Il Friuli Venezia Giulia accelera sull’autonomia, che però non c’è. Turi: operazione illegittima, con profili di responsabilità penale
Come Totò vendeva la Fontana di Trevi, l’Ufficio scolastico regionale del Friuli pensa di (s)vendere un bene statale indisponibile, la scuola statale di questo paese.
Il Friuli Venezia Giulia sorpassa il Veneto in una corsa frenetica all’autonomia che non c’è – mette in evidenza il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – e che per la scuola non è possibile, poiché l’istruzione è bene che la costituzione garantisce a livello nazionale.
Il punto di partenza sarebbe un documento presentato lunedì a Palazzo della Regione, presente il direttore dell’Ufficio scolastico Regionale, Patrizia Pavatti – ancora non firmato, sottolinea Turi – nel quale una amministrazione periferica regionale del nostro Paese decide di avocare a sé decisioni, che sono politiche e generali, e consentire alla Regione di cedere la regia della governance della scuola statale del FVG.
Una rincorsa partita da una giusta rivendicazione, dare alla regione un Ufficio di livello generale (ma statale) – continua Turi – arrivata invece, in una folle corsa per assicurarsi vantaggi regionali, a superare persino il Veneto, primo tra tutti per rivendicazioni. E’ ormai palese un’azione di propaganda che sta contagiando tutto il sistema democratico di questo paese che ha bisogno di strategie unitarie e non di fughe in avanti che si stanno rilevando un danno per tutti.
L’accordo approvato dalla giunta regionale – che secondo quanto annuncia il governatore Fedriga – dovrebbe essere firmato anche dall’Ufficio regionale del Miur.
Un paradosso – aggiunge Turi – se non si trattasse di un passo avvalorato dai vertici regionali e presentato in conferenza stampa come propedeutico all’autonomia che verrà, ma che non c’è.
Stanno svendendo la scuola del nostro paese a prezzi di saldo – continua Turi – diffidiamo l’Ufficio Scolastico regionale del Miur dal firmare accordi che hanno illegittimità palesi e connotati giuridici che sfiorano il reato penale di abuso d’ufficio. Può mai un dirigente locale decidere di accordarsi con un altro Ente per assumere o trasferire dipendenti regionali per competenze statali? Siamo pronti ad ogni azione di contrasto, non ultima una denuncia alla Procura della Repubblica.