La scuola, la tentazione della propaganda, la lezione di Calamadrei

Qui di seguito la lettera inviata dal segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, al Direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, sul caso dell’Istituto Sommeiller.

 

Gentile Direttore,

le scrivo in segno di apprezzamento e di attenzione con la quale il suo giornale ha segnalato e seguito il caso dell’Istituto Sommeiller di Torino, dove un appuntamento di alternanza scuola lavoro si è trasformato in un momento di propaganda elettorale, con argomentazioni  anche a sfondo razzista. Protagonista il parlamentare europeo leghista, Danilo Oscar Lancini, supporter il preside Giovanni Paciarello.

La previsione di Piero Calamandrei, a 70 anni distanza, sembra attuale e ci chiama a riflettere.
Calamandrei profetizzava la fine della scuola, e della democrazia, quando la scuola diventa scuola di partito. Ciò accade quando, un partito al potere, anche  seguendo la Costituzione, denigra, impoverisce, trascura la scuola statale e se ne impossessa, trasformandola, per costruire suoi elettori.
E’ questo, a nostro parere, l’obiettivo dell’autonomia differenziata.

A Torino, abbiamo visto un’anteprima di ciò che non vorremmo accadesse mai.
Come eredi ideali del pensiero e dell’azione di Calamandrei, convinti assertori della scuola della Costituzione, quella laica, libera e di tutti, impediremo con tutte le nostre forze ogni velleità manipolatoria che segni la fine della scuola e con essa la coscienza nazionale che nella scuola vede la cura quotidiana e il radicamento della stessa.

C’è da dire che la comunità scolastica mostra di avere al suo interno quegli anticorpi, che nei settanta anni di attività della scuola statale, si sono moltiplicati e rafforzati.

L’indignazione è partita dai genitori che conoscono bene quella scuola, la vivono, la apprezzano e la vogliono difendere.

Noi non ci aspettiamo, né dall’Ufficio scolastico regionale, né dallo stesso ministro, l’intervento sanzionatorio che pure meriterebbe l’intera faccenda, a partire dal ruolo del dirigente scolastico.

Superato il racconto della cronaca, l’intera vicenda dell’istituto Sommeiller, sarà derubricata a strumentalizzazione di parte.

Sempre Calamandrei ci ha insegnato che la scuola è istituzione di carattere costituzionale, per questo deve restare unica e unita, laica e libera. Questo lo sanno tutti quelli che studiano e lavorano nelle nostre scuole.

Purtroppo ci sono ancora persone che, per ignoranza o per finalità di parte, pensano alla scuola come luogo di propaganda. A loro diciamo in modo convinto che la scuola non è affare ‘regionale’, non è affare ‘di soldi’, non è affare ‘di produttività’. La scuola è conoscenza, educazione, libertà e democrazia. E su questo non si scherza.

Continueremo a raccogliere le firme dell’intera comunità nazionale, che questa scuola ama come ama la libertà e la democrazia, nella certezza che sono valori che solo la scuola statale e nazionale può assicurare. L’autonomia differenziata non può in nessun modo coinvolgere il sistema scolastico di questo Paese.

Pino Turi

 


L’articolo del 1 marzo che ha aperto il caso.
Nei giorni seguenti la Stampa ha seguito con attenzione la vicenda.


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