Turi: ripartenza scuola è scacchiera con molti protagonisti. Servono decisioni condivise

Servono misure keynesiane per la scuola: è l’investimento più produttivo. Sul Protocollo Sicurezza: saranno unitarie le proposte per il confronto in atto.

Non siamo la tessera di un mosaico il cui disegno complessivo non ci ha visto protagonisti nelle scelte strategiche. Non saremo pedine. La partita si svolge su tutto lo scacchiere – è questo il commento di Pino Turi – al termine dell’incontro che si è svolto questa mattina al ministero con il ministro Azzolina
Un incontro politico e tecnico, volto a mettere a punto i dettagli della ripresa a scuola e della prossima maturità, con risvolti politici importanti.

La scelta del confronto con il sindacato, l’intreccio di responsabilità tra il Comitato Tecnico scientifico del ministero, la Croce Rossa, gli Uffici scolastici Regionali, i Presidenti delle Regioni, sono tasselli di un sistema di misure che va messo a punto insieme. Il nostro è un approccio scettico, ma propositivo e di speranza.

Serve un progetto che travalichi le emergenze e guardi al futuro.
Senza investimenti strategici il sistema di istruzione rimarrà al palo. La scuola svolge una funzione straordinaria per il futuro economico e sociale del paese. Merita investimenti, con una politica di deficit spending di carattere keynesiano. Ogni euro speso sulla scuola per condivisione unanime degli analisti si trasforma con un moltiplicatore in 5/6 euro.
E’ l’investimento più produttivo. E’ l’occasione buona che non può sfuggire se si vuole cambiare verso alla politiche fallimentari degli ultimi anni che anche per effetto delle politiche europee era impossibile ed ora si può.

Siamo certi che il primo investimento che in questo momento si può fare è quello sulle persone. Riconoscere il loro lavoro. Per questo appare urgente, anche in vista dell’imminente confronto parlamentare, dare risposte agli emendamenti al Dl scuola che provengono da maggioranza e opposizione, volti a dare risposte a decine di migliaia di insegnanti precari. La previsione di concorsi per soli titoli e una platea di assunzioni di 40 mila insegnanti, rappresentano l’investimento principale sulle risorse umane che il ministero può fare in prima battuta.

Non bisogna dividersi, ma mantenere salda la maggioranza e il rapporto con il sindacato. Abbiamo proposte e faremo la nostra parte nella definizione del protocollo della sicurezza per garantire i lavoratori e gli studenti. Lo faremo in maniera unitaria.


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