Immissioni in ruolo con “chiamata veloce”
La proposta UIL finalmente in dirittura di arrivo
Resta la contraddizione del blocco quinquennale
L’informativa sulle nomine in ruolo con “chiamata veloce”, introdotta dalla Legge n. 159 del 20 dicembre 2019, e’ stato l’argomento al centro dell’incontro tra il Ministero e le Organizzazioni sindacali.
La legge 159/19 ha recepito una proposta che la UIL scuola ha presentato all’allora ministro Bussetti al momento dell’avvio del confronto su tutta la ‘partita’ del precariato e per dare risposte ai tanti precari in GAE, in attesa di una stabilizzazione, anche a fronte di posti autorizzati dal MEF e rimasti vuoti per mancanza di candidati idonei
Va da se’ che la soluzione individuata risponde innanzi tutto all’esigenze delle scuole e fa incontrare la domanda con l’offerta: da una parte le disponibilità, soprattutto al nord e dall’altra il personale precario, soprattutto al centro sud.
Risultato: più stabilità per il personale precario, maggiore continuità didattica per gli alunni, nell’ambito della libertà di scelta che andrebbe incoraggiata e non ostacolata con improbabili divieti, ormai anacronistici.
La bozza di decreto illustrata dalla Amministrazione prevede la possibilità per tutti i docenti che sono al momento iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento o nelle graduatorie dei concorsi di poter inoltrare domanda di disponibilità per l’immissione in ruolo anche in un’altra regione, qualora residuassero posti vacanti e disponibili dopo le normali operazioni di assunzione in ruolo.
L’operazione riguarda:
- I docenti iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento di una determinata provincia potranno scegliere una o più province della stessa regione o, in alternativa, una o più province di una diversa regione rispetto a quella dove risultano attualmente collocati;
- I docenti iscritti nella graduatoria concorsuale potranno invece scegliere solo un’altra regione rispetto alla regione dove risultano collocati.
Una volta pubblicate le disponibilità, attraverso POLIS Istanze on line, sarà possibile presentare le domande entro 5 giorni dall’apertura delle funzioni.
Le modalità di reclutamento restano le stesse: 50% dalle graduatorie ad esaurimento e 50% dalle graduatorie concorsuali, cui viene comunque attribuito l’eventuale posto dispari.
Le assunzioni con decorrenza giuridica 1° settembre dell’anno scolastico di riferimento ed economica dall’anno successivo saranno disposte entro il 10 settembre. Tale termine potrebbe essere derogato per le assunzioni dell’anno scolastico 2020/21 in virtù anche della emergenza sanitaria.
Soltanto all’esito positivo del periodo di formazione e di prova il personale neo assunto decadrà da ogni altra graduatoria finalizzata alle supplenze o alle nomine in ruolo.
La UIL scuola ha chiesto maggiore chiarezza su alcune parti della bozza di decreto. Ad esempio, sui temi e sulle modalità di accettazione della nomina, come e se opereranno le riserve di legge e sulla possibilità di scorrimento delle graduatorie nel caso in cui un aspirante abbia eventualmente rinunciato alla nomina.
Per la UIL, che esprime soddisfazione per il risultato complessivo dell’operazione, resta comunque il nodo del blocco quinquennale che questa volta riguarderebbe anche le assegnazioni provvisorie che in questo caso verrebbero negate.
Da tempo abbiamo chiesto la riapertura del CCNI sulla mobilità che, sulla base di quanto previsto dall’art. 2, coma 2 del T.U. del Pubblico Impiego, consente di trovare le necessarie soluzioni al problema.
Nel corso dell’incontro l’amministrazione ha fornito anche un’informativa sulla ripartizione dei 16.000 posti in ruolo aggiuntivi distribuiti al 50% tra concorso straordinario e ordinario, con la suddivisione per provincia e classe di concorso.
Per la UIL scuola hanno partecipato Pasquale Proietti, Giuseppe D’Aprile e Paolo Pizzo.