Valutazione finale degli alunni: si azzerano le disposizioni in vigore e si cambia. Un inutile caos.

Il Ministero dell’Istruzione, nel suo consueto rincorrersi di note e circolari, intervenendo in corso d’opera, più che chiarire non fa altro che complicare il lavoro dei docenti e delle scuole.

È il caso dell’ordinanza, n. 11 del 16 maggio 2020 concernente la “valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020 e prime disposizioni per il recupero degli apprendimenti” e della circolare esplicativa arrivata due giorni fa (n. 9168 del 9 giugno 2020).

Con una giravolta, oramai consueta, si azzerano le disposizioni in vigore, sulle quali le scuole si stavano organizzando per la chiusura dell’anno scolastico con gli scrutini secondo quanto previsto a maggio.

La pubblicazione all’albo online (pubblica) dei tabelloni delle classi intermedie con voti, poteva avere delle ricadute lesive della privacy.

Ora il ministero – accortosi dell’errore – per reazione, opta per una procedura eccessivamente stringente: nemmeno la pubblicazione dei voti dei candidati agli esami di Stato.

È d’obbligo chiedersi: il principio della trasparenza dell’operato della pubblica amministrazione che fine fa?

Le due circolari, intervallate dalle note di chiarimento della Direzione generale, dicono cose diverse a distanza di un mese l’una dall’altra, quando ormai molte scuole hanno già pubblicato gli esiti degli scrutini, secondo le vecchie regole.
Il risultato è quello di incrementare il caos e far implodere lo scoraggiamento nell’inseguire norme che cambiano senza sosta.

Chiedere coerenza e chiarezza sarebbe scontato. Il rischio è l’arrivo di una ulteriore circolare, e altra confusione. Sarebbe da preferire il ripristino della procedura iniziale (quella prescritta nell’O.M. n. 11 del 16 maggio 2020). A volte si arriva a pensare che sarebbe meglio lasciar fare alle scuole che hanno esperienza e lo sanno già fare.


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