ATA, Lacchei (UIL): mobilità interna per accesso posti DSGA, istituire posti di area C, un tecnico per ogni scuola

INTERVISTA |  Incontriamo Antonello Lacchei segretario nazionale UIL per fare il punto sulle richieste e proposte UIL Scuola RUA per il personale ATA.

Segretario, avete da poco incontrato il Ministro Fioramonti sui temi del precariato e dell’avvio dell’anno scolastico. E’ stata un’occasione per parlare anche del personale ATA?

Naturalmente, tra i temi da affrontare con urgenza spicca la riorganizzazione degli Uffici amministrativi, tecnici ed ausiliari della scuola, finalizzati ad una buona didattica. Questa riorganizzazione si può realizzare con la contrattazione come già fatto in passato con risultati importanti, poi vanificati dai tagli di Tremonti e dagli interventi a gamba tesa del MEF e della Funzione Pubblica. Oggi, fortunatamente, siamo in una condizione diversa determinata dall’azione delle Confederazioni che hanno portato ad una revisione del 165 che restituisce alla contrattazione ruolo e potestà di intervento sugli aspetti relativi alla retribuzione ed al rapporto di lavoro. Per quel che riguarda il settore scuola il nuovo CCNL parte dalla definizione della Comunità Educante della quale gli ATA sono una componente fondamentale. Per realizzare il progetto di scuola è necessario riattivare tutti gli istituti di valorizzazione del personale e coinvolgerli a pieno nella vita e nelle scelte della scuola. Noi con le nostre RSU siamo impegnati in questa opera che – prima di tutto – è di carattere culturale.

Stabilizzazioni ATA: nell’a.s. 2019/20 le assunzioni autorizzate sono state 7.759 a fronte di 19.942 posti vuoti. Come si potrebbe agire sugli organici per eliminare questo precariato, che rischia di diventare endemico al pari di quello dei docenti?

La nostra proposta è chiara e coerente con quella che facciamo per i docenti. Va eliminata la distinzione artificiosa tra organico di fatto e di diritto, questa semplice operazione consentirebbe di dare stabilità al sistema, riducendo solo ai posti in deroga gli interventi straordinari di compensazione.

Per il personale ex CO.CO.CO la UIL Scuola ha chiesto di prevedere un intervento provvisorio con posti in deroga, per incrementare nelle scuole dove è presente tale personale la disponibilità puntuale di ore, al fine di restituire una dignità salariale e lavorativa a coloro che sono stati assunti in ruolo a tempo parziale e dei quali la legge prevede il progressivo inquadramento a tempo pieno.

DSGA facenti funzione: quale la vostra proposta

Per la UIL l’accesso ai posti di DSGA degli Assistenti Amministrativi che negli anni hanno coperto i posti vacati di tale profilo va risolto – contrattualmente – con la mobilità tra le aree prevista dal CCN, in quanto la mobilità interna resta un diritto di ogni lavoratore pubblico. Con il contratto si può raccordare la normativa speciale vigente per il reclutamento (DL 297/94 come modificato dalla legge 124 del 1999) con le nuove esigenze, nel rispetto delle sentenze della Corte Costituzionale e delle percentuali stabilite per la ripartizione dei posti. Naturalmente occorre la volontà delle parti.

Un’altra strada, che tuttavia richiede il coinvolgimento attivo delle forze politiche passa attraverso una procedura riservata – prevista con una norma ad hoc – sulla falsariga di ciò che dovrà essere deliberato dal Parlamento in tema di concorso riservato per i docenti.

Le due strade sono complementari ma la prima è di più facile realizzazione considerato il fatto che esiste una consolidata esperienza e dei precedenti positivi che possono servire da traccia.

Passaggi di profilo ATA: un provvedimento richiesto da tempo e finora rimasto non attivato

La UIL Scuola propone di riattivare il percorso contrattuale esistente per la mobilità delle figure professionali del personale ATA. Quelle procedure che in passato hanno avuto una positiva realizzazione hanno consentito a molti colleghi di effettuare il passaggio di qualifica. In ogni caso, per la UIL Scuola, va salvaguardata la particolare forma di reclutamento che interessa esclusivamente il personale della scuola, che per evidenti ragioni, non può essere omologato agli altri pubblici dipendenti.

Revisione dei profili ATA, a che punto siamo? Dopo l’ultimo incontro all’ARAN del giugno scorso quale direzione potrà assumere adesso il confronto?

La Commissione si è riunita per una disamina della situazione attuale in previsione del nuovo contratto. La UIL scuola ha portato al confronto le sue proposte che si possono riassumere in alcuni punti:

Istituzione dei posti di Area C 

Le questioni che ci troviamo ad affrontare oggi sono frutto della colpevole disattenzione del MIUR. Se fossero stati istituiti e coperti i posti di area C oggi nelle scuole non ci sarebbe un diffuso problema di sostituzione del DSGA. Anche per l’area tecnica questo profilo consentirebbe di far fare un passo avanti alla didattica laboratoriale e contemporaneamente di raccordare la scuola alle nuove istanze di condivisione di esperienze e procedure.

Un tecnico in ogni scuola

Esigenza condivisa da scuole ed amministrazione. Occorre uno sforzo aggiuntivo per conseguire questo risultato, attraverso una graduale operazione sugli organici.

Ripristino degli istituti di valorizzazione professionale

La situazione di crisi del personale ATA, come già detto, deriva soprattutto dalla sottovalutazione costane da parte del MIUR delle questione connesse alla gestione del suo personale. Non da ultima quella delle posizioni economiche ATA, istituto finanziato dal contratto e strumentalmente bloccato dal MEF Trattandosi di un istituto finanziato (più volte) con i soldi del contratto e finalizzato a riconoscere la maggiore professionalità acquisita da coloro che vi accedono, dovrebbe essere un fiore all’occhiello del datore di lavoro che lo ignora completamente. Vanno immediatamente ripristinate le procedure di accesso a tali posizioni.

Costituzione dell’area di assistenza socio sanitaria per l’inclusione di disabili

Il CCNL Scuola contempla la cura della persona da parte del collaboratore scolastico, anche di natura igienica e prevede – per questi compiti un modesto beneficio economico, tuttavia mai si parla di ragazzi o ragazze in situazione di grave handicap. Queste mansioni specialistiche sono riservate all’assistente socio sanitario il cui profilo è stato definito nell’Accordo del 2001 tra il Ministro della sanità , il Ministro per la solidarietà sociale e le regioni. Per questo, nel supremo interesse del diritto allo studio e alla salute dell’alunno disabile dobbiamo istituire le figure professionali indispensabili per garantire i diritti degli alunni enunciati da norme avanzate ma mai attuate.


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