Bombardieri, gravissimo allontanamento Uil Scuola da Ministero

“Parlare di condotta antisindacale è riduttivo: qui siamo di fronte a un atto perpetrato in spregio ai diritti garantiti dalla nostra Costituzione. E che ciò sia accaduto in occasione di un incontro in un ministero della Repubblica è inaudito, gravissimo e inquietante”. Così il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, ha preso posizione rispetto alla vicenda che, nel pomeriggio di ieri, ha visto protagonista un dirigente sindacale della Uil Scuola Rua, al quale è stato impedito di partecipare a una riunione al Ministero dell’istruzione, adducendo la ragione della mancata firma, da parte del sindacato, del capitolo normativo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

 

“La Uil Scuola Rua – ha spiegato Bombardieri – era stata convocata per un altro incontro informativo già la settimana scorsa, con lettera firmata dal ministro Valditara, che, peraltro, non aveva ad oggetto aspetti connessi al contratto, bensì un’informativa su questioni organizzative. Inoltre – ha proseguito Bombardieri – la rappresentatività della Uil Scuola Rua è fuori discussione, certificata per legge dai risultati delle elezioni delle Rsu, e il dirigente sindacale, allontanato con l’intervento delle forze dell’ordine, è un rappresentante nazionale, di recente, eletto anche al Consiglio superiore della pubblica istruzione, come unico difensore sindacale del personale ATA. Insomma – ha sottolineato il leader della Uil – democrazia, libertà, partecipazione, difesa dei diritti e degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, tutto è stato messo in discussione da un atto non solo illegittimo, ma allarmante dal punto di vista politico e istituzionale. Stupisce e preoccupa il silenzio non solo del ministro Valditara, ma anche del ministro Zangrillo, che non si è mai espresso, sino ad ora, sull’esclusione dai tavoli di informativa e confronto di un sindacato rappresentativo, per consensi e secondo i criteri di legge, come la Uil. Il tutto – ha concluso Bombardieri – mentre ad altri tavoli dello stesso governo siedono, bellamente, sigle che davvero non ne avrebbero alcun diritto in termini di rappresentanza, mettendosi così in evidenza contraddizioni di questo Esecutivo che inquietano e indignano”.


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