Convocazione MIM, D’Aprile: “Allontanati dalle forze dell’ordine, interessato il Presidente Mattarella degli accadimenti degli ultimi mesi”
Una disposizione che si pone in aperta e evidente violazione sia della Costituzione che della legge. Utilizzeremo la strada giurisdizionale per rivendicare diritti sacrosanti, costituzionalmente garantiti, nel rispetto delle persone che rappresentiamo e soprattutto per difendere la libertà di pensiero e di opinione – insite nel sindacato che rappresento – che non possono essere messe in discussione certamente dalla non sottoscrizione di un contratto di lavoro.
Oggi non è stato permesso al nostro Dirigente sindacale, Pasquale Raimondo, di partecipare a una riunione informativa presso il MIM. Come se non bastasse, è stato accompagnato all’uscita con l’ausilio delle forze dell’ordine, spiega il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
Tale esclusione è stata disposta a causa e per effetto della nuova formulazione degli artt. 5 e 6 del CCNL Comparto Istruzione e Ricerca 2019/2021 che hanno circoscritto, e dunque limitato, rispettivamente l’informazione e il confronto ai soli soggetti titolari di contrattazione integrativa, ovvero le Organizzazioni Sindacali firmatarie del CCNL di settore.
Alla Federazione UIL Scuola RUA – aggiunge D’Aprile – è stato totalmente impedito l’esercizio delle relazioni sindacali costituzionalmente tutelate, in forza di una disposizione del CCNL Comparto Istruzione e Ricerca 2019/2021 che si pone in aperta ed evidente violazione sia della Costituzione che della Legge.
Continuiamo a sostenere che la contrattazione collettiva, limitando la partecipazione alle relazioni sindacali in favore dei soli soggetti firmatari del CCNL, ha oltrepassato i limiti delle proprie competenze, ben delineate dal Decreto Legislativo n. 165/2001.
Ho interessato anche il Presidente della Repubblica degli accadimenti degli ultimi mesi – afferma il Segretario generale – per difendere la libertà di pensiero e di opinione – insite nel sindacato che rappresento – che non possono essere messe in discussione certamente dalla non sottoscrizione di un contratto di lavoro, conclude.
I FATTI
Il 7 agosto, mezzo pec, abbiamo comunicato all’Amministrazione che alla riunione convocata per giorno 8 agosto e che non riguardava materie di pertinenza del CCNL ma aspetti di macro organizzazione dell’attività del Ministero avrebbe partecipato, in rappresentanza della Federazione UIL Scuola RUA, il Dirigente sindacale Pasquale Raimondo. Questo perché lo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del Signor Ministro, in data 26.07.2024 ha provveduto già a convocare a livello Nazionale la Scrivente Organizzazione sindacale ai fini della partecipazione ad un incontro informativo sul reclutamento del personale docente, tenutosi in data 31.07.2024.
Nonostante questo, un funzionario del Ministero, in data odierna, ha impedito l’accesso al Dirigente sindacale Raimondo (in quanto, a suo dire, non autorizzato a farlo partecipare alla riunione), il quale, dopo aver denunciato l’accaduto presso la postazione dei Carabinieri presso il MIM, veniva successivamente allontanato dalle stesse Forze dell’Ordine e scortato fino all’uscita del Ministero e, quindi, costretto a non partecipare all’informativa, in aperta violazione di legge.
L’esclusione della Federazione UIL Scuola RUA, oltre che rappresentare una condotta antisindacale e palesemente illegittima, non solo si pone in contrasto anche con la condotta tenuta dallo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito che ha ritenuto convocarci, come già detto, il 31 luglio u.s., ma è resa ancor più grave dall’allontanamento di un Dirigente sindacale di una Organizzazione Sindacale certamente rappresentativa.
Continueremo, costretti, ad utilizzare la strada giurisdizionale per rivendicare dei diritti sacrosanti, costituzionalmente garantiti, nel rispetto delle persone che rappresentiamo.
Disponibile a essere smentito in qualunque sede, ho raccontato quanto accaduto interessando anche il Presidente della Repubblica degli accadimenti degli ultimi mesi, lasciando ai lettori le successive valutazioni nel merito e soprattutto per difendere la libertà di pensiero e di opinione – insite nel sindacato che rappresento – che non possono essere messe in discussione certamente dalla non sottoscrizione di un contratto di lavoro.