Caso Pavia: genitori raccolgono firme per scongiurare la mancata conferma delle maestre

…Cosa manca? Una  politica che ponga rimedio ad un’assurda situazione e trovi soluzioni legislative.
Il Governo non può delegare alla magistratura il reclutamento, deve intervenire e dare subito risposte.

La comunità scolastica c’è e si vede. E’ il caso di mamme e papà della provincia di Pavia che hanno deciso di avviare una raccolta firme contro l’ipotesi di mancata conferma delle maestre dalle classi dei loro figli, “maestre – si legge nella loro denuncia – competenti e preparate” che sono incappate loro malgrado, nelle maglie strette di percorsi giurisdizionali che prima ne hanno riconosciuto il diritto ad insegnare con contratto a tempo indeterminato e, successivamente negato.

Si badi bene, queste maestre hanno il titolo per insegnare. Il loro titolo di studio è valido per l’accesso ai concorsi, è abilitante la professione di maestra che è stata vagliata anche dal superamento dell’anno di formazione e prova.

Del resto sono gli stessi genitori a riconoscerne i meriti e le professionalità.
Cosa manca? Una  politica che ponga rimedio ad un’assurda situazione e trovi soluzioni legislative.
Il Governo non può delegare alla magistratura il reclutamento, deve intervenire e dare subito risposte che non sono solo sindacali, ma anche a quelle mamme e papà con cui le 25 maestre hanno costituito quella comunità educante la cui funzionalità deve essere garantita dalla politica.

Rivendichiamo per questi problemi una soluzione legislativa che definisca una fase transitoria che aggiusti tutti i guasti provocati dalla burocrazia che non possono pagare i lavoratori e i cittadini.

E’ in via di approvazione il cosiddetto decretone su Quota 100. In quel decreto ci sono gli elementi di necessità ed urgenza per definire la fase transitoria, anche con una più esaustiva definizione dell’emendamento Pittoni, che ha già rappresentato un primo passo per dare uno stop al precariato.


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