Certificazioni linguistiche e gli enti certificatori: presentata la bozza di decreto ministeriale

Si è svolta oggi online la riunione con il dott. Pierro del MI per presentare il nuovo decreto che individua i requisiti per la valutazione e il riconoscimento della validità delle competenze linguistico-comunicative in lingua straniera del personale scolastico.

Il testo presentato alle Organizzazioni sindacali sostituisce il precedente decreto del 2012, correggendone alcuni aspetti discriminatori e introducendo nuove procedure di controllo. In particolare, si allarga la possibilità di accreditamento anche ad enti italiani, purché in possesso dei requisiti. Proprio alcuni requisiti, però, sono stati oggetto di una lunga discussione. La UIL Scuola, infatti, ha chiesto che si riveda il comma che definisce in modo generico il tipo di qualifica e le competenze certificate che gli sviluppatori e i somministratori dei test debbono possedere per essere assunti da tali enti.
Non si può chiedere ad un insegnante della scuola pubblica una laurea specialistica o magistrale e, invece, permettere al privato discrezionalità nell’assunzione di insegnanti di madrelingua. Una chiara indicazione dei titoli da possedere serve sia a garantire la qualità dell’offerta che la posizione contrattuale di chi lavora per tali enti.

Altra novità del decreto, che la UIL Scuola condivide, è la scadenza triennale dell’accreditamento degli enti. Il decreto, tuttavia, non risolve la questione delle certificazioni linguistiche acquisite prima del 2001 presso i medesimi enti accreditati sin qui presso il Ministero, obbligando di fatto chi le possiede a rifare le prove d’esame a proprie spese per poter spendere tali competenze. La questione della validità temporale delle certificazioni dovrebbe essere, per la UIL Scuola, analizzata meglio e rivista, onde evitare speculazioni economiche da parte degli enti certificatori, che non hanno alcuna ricaduta qualitativa sulla preparazione del personale della scuola.

Alcune preoccupazioni sono state sollevate rispetto alle misure previste per contrastare i falsi esami online che hanno permesso a molti di ottenere certificazioni linguistiche. Il decreto fa riferimento alle tecniche di proctoring, già usate da alcune università italiane per rilevare eventuali attività scorrette degli studenti durante le prove online. I software utilizzati, però, hanno suscitato contestazioni, sia riguardo alla sicurezza dei dati che raccolgono, sia per l’effetto ansiogeno sugli studenti, le cui reazioni vengono spiate e giudicate dall’intelligenza artificiale per tutta la durata della prova.

Il dott. Pierro si è detto disponibile a riesaminare il comma che specifica le competenze professionali e i titoli del personale utilizzato dagli enti certificatori per lo sviluppo e la somministrazione dei test.
Alla riunione, per la UIL Scuola, ha partecipato Rossella Benedetti.

 


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