Concorsi ordinari: ancora penalizzati i precari
Concorsi ordinari scuola dell’infanzia/primaria e primo/secondo grado. Il Ministero continua a non voler risolvere i problemi. Continua l’atteggiamento di totale chiusura. Rischio di slittamento per la riserva del 30%.
Il Ministero ha presentato alle Organizzazioni sindacali la bozza del decreto ministeriale che riguarda le disposizioni concernenti il concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola dell’infanzia/primaria, della secondaria di I e II grado e su posto comune e di sostegno, a seguito delle novità introdotte dal decreto sostegni bis (decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106).
Per la UIL Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Paolo Pizzo.
Il decreto sostegni bis (art. 59 commi 10, 10bis e 11) ha introdotto due novità per i concorsi ordinari:
- la possibilità di bandire, con frequenza annuale, concorsi ordinari per il personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria per i posti comuni e di sostegno, con una procedura semplificata che prevede un’unica prova scritta a risposta multipla, una successiva prova orale e la valutazione dei titoli. Tale modifica non riguarda solo gli eventuali futuri concorsi ordinari, ma anche quelli già banditi, senza possibilità, per questi ultimi, di riaprire i termini di scadenza delle domande o la modifica dei requisiti di partecipazione nonostante le novità nel frattempo introdotte.
- che i prossimi bandi di concorsi ordinari dovranno prevedere una riserva di posti, pari al 30 per cento per ciascuna regione, classe di concorso e tipologia di posto, in favore di coloro che hanno svolto, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, un servizio presso le istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti. Tale riserva vale in un’unica regione e per le classi di concorso o tipologie di posto per le quali il candidato abbia maturato un servizio di almeno un anno scolastico.
La bozza presentata dal Ministero recepisce tali novità al fine di applicarle, sia ai concorsi già banditi sia a quelli futuri.
La posizione della UIL Scuola
Per la UIL scuola resta ferma la valutazione negativa sull’intero tema dei concorsi: un sistema ormai fallito che ha bisogno di una rigenerazione con un nuovo sistema di reclutamento che valorizzi l’esperienza e la formazione, sotto la guida di un Tutor.
Il sistema delineato dal decreto sostegni bis che, a nostro parere, va superato con il nuovo sistema di reclutamento, previsto nel piano di investimenti e riforme del PNRR, sembra un gioco di società che consiste nel definire domande chiuse o aperte e viceversa che qualcuno si ostina a chiamare merito, senza considerare che la vera attitudine alla professione docente che si verifica solo con la formazione e con la relativa verifica in situazione.
Per questi motivi, come già ribadito in altre occasioni sul tema, per la UIL Scuola serve una soluzione transitoria che accompagni la situazione e regime: la soluzione al problema del precariato resta un nuovo sistema di reclutamento che preveda la stabilizzazione, con concorsi per titoli e servizio, per tutti coloro che vantano un’esperienza lavorativa di almeno trentasei mesi con assunzioni a tempo indeterminato.
Solo in questo modo si garantirebbe continuità didattica e il superamento dello squilibrio territoriale tra domanda ed offerta di lavoro e un sistema di reclutamento finalmente in grado di rispettare i tempi della scuola.
In merito invece alla bozza presentata dal ministero:
• Riapertura termini dei concorsi già banditi: la UIL scuola ha innanzitutto rivendicato, per quanto riguarda i concorsi ordinari già banditi e per i quali ancora non sono state previste le date delle prove, la riapertura dei termini di partecipazione o quanto meno la possibilità di poter cambiare la regione in cui concorrere rispetto a quella precedentemente scelta. Ciò in quanto non è possibile cambiare le regole in corsa, eliminare la prova pre-selettiva, modificare interamente le prove scritte e nel contempo non dare la possibilità di riaprire i termini a chi ora ha tutto il diritto di partecipare al concorso già bandito che si svolgerà però con regole diverse.
• Programmi d’esame: A partire dal concorso STEM, il primo svolto con la nuova procedura semplificata, non è stato modificato l’Allegato A rispetto ai contenuti del programma di esame “comune” e di quello “specifico”. Dal momento che è cambiata la procedura, con l’introduzione chiara di quesiti di lingua inglese e di informatica, per la UIL scuola si rende necessario integrare i programmi con delle indicazioni chiare e precise anche per queste due materie.
L’amministrazione non ritiene possibile né la riapertura dei termini né la possibilità di cambiare la regione poiché, sempre ad avviso dell’amministrazione, non si possono cambiare le regole del gioco a coloro che hanno già presentato la domanda (che significa che cambiano le regole di ingaggio e non si possono cambiare le regole che diano vantaggi ai candidati?).
Per quanto riguarda la riserva del 30% dei posti, destinata a coloro che hanno svolto un servizio di almeno tre anni scolastici negli ultimi dieci anni, l’amministrazione ha manifestato perplessità per l’applicazione della norma ai concorsi già banditi, rinviando tale possibilità alle prossime procedure concorsuali.
La UIL, partendo dalla considerazione che il presente decreto, che prevede la riserva del 30% dei posti, integra il precedente, ne ha chiesto l’applicazione immediata, a partire da questa procedura.
Nel caso contrario i docenti precari, oltre che penalizzati dalla mancanza di una procedura specifica, verrebbero ulteriormente penalizzati.
Sui tempi di emanazione dei bandi, compreso quello del concorso straordinario da emanare entro il 31 dicembre, come stabilito dal decreto sostegni bis, l’amministrazione non è stata in grado di indicare i tempi.