CPIA e sperimentazione tecnica, Uil Scuola: nessuna risorsa aggiuntiva, solo più carichi di lavoro per il personale
Il 5 agosto si è svolta presso il MIM l’informativa sull’Avviso relativo all’attivazione diretta, da parte dei CPIA, dei percorsi sperimentali di istruzione tecnica e al potenziamento della fruizione a distanza (FAD), a partire dall’anno scolastico 2026/27.
Nel corso dell’incontro sono state illustrate le modalità di adesione dei CPIA alla sperimentazione, condizionata alla preventiva partecipazione alla filiera formativa tecnologico-professionale per l’anno scolastico 2025/26. La tempistica di attuazione resta ad oggi indefinita.
Secondo quanto riferito, i CPIA dovranno:
– garantire il conseguimento delle competenze e degli obiettivi previsti per il profilo in uscita, nel rispetto delle disposizioni su titoli di studio ed esame di Stato;
-attivare relazioni stabili con imprese e realtà produttive del territorio tramite accordi di partenariato, per coprogettare l’offerta formativa, avviare eventuali PCTO e stipulare contratti di apprendistato;
-operare nel rispetto delle risorse professionali disponibili, senza alcun incremento di organico.
Per quanto riguarda il potenziamento della formazione a distanza, i percorsi saranno erogati in modalità blended, con attività in presenza, online sincrone e asincrone, secondo Linee guida ancora da emanare. L’articolazione del percorso dovrà tener conto del monte ore del periodo didattico e prevedere un bilanciamento coerente tra le diverse modalità, anche in relazione alla valutazione in ingresso e all’attribuzione dei crediti.
Le osservazioni della UIL Scuola Rua
La UIL Scuola Rua ha accolto positivamente l’attenzione posta sulla formazione degli adulti, in particolare sull’ampliamento dell’offerta di II livello, così come il riferimento alla didattica a distanza. Tuttavia, la mancanza totale di risorse e investimenti rischia di vanificare ogni obiettivo dichiarato.
Netta la contrarietà alla scelta di subordinare la sperimentazione unicamente all’adesione alla filiera tecnologico-professionale, escludendo i CPIA non coinvolti. Al contrario, riteniamo necessario ancorare tali percorsi ai quinquennali ordinamentali, fondati su organici consolidati e stabili. La filiera, più volte denunciato anche in audizioni parlamentari prevede l’ingresso di figure esterne provenienti dalle aziende, con tutte le criticità che questo comporta per la qualità e la continuità didattica.
Abbiamo inoltre sottolineato:
-l’assenza di risorse aggiuntive: tutto il peso ricadrà sull’organico esistente, aumentando i carichi di lavoro per i docenti;
-la mancanza di un quadro orario definito, elemento imprescindibile per una pianificazione seria della sperimentazione;
-il rischio che la FAD asincrona degeneri in modelli da università telematiche, riducendo il valore dell’insegnamento in presenza.
Per il MIM era presente il dirigente dell’Ufficio IV, dott. Gianluca Lombardo.
Per la UIL Scuola Rua ha partecipato Roberto Garofani.