Pieno sostegno della Confederazione alle scelte sul contratto

Si è parlato del rinnovo contrattuale Istruzione e Ricerca nell’Esecutivo Uil riunito questa mattina a Roma, di lavoro, di fisco e di previdenza, tre temi sui quali la Uil sta tracciando netta la sua linea di azione.

L’appunto di cronaca è andato sul mancato raggiungimento dell’accordo su clima e lavoro – a 33 gradi di temperatura il lavoro va sospeso – sostiene la UIL e in questa direzione vanno anche i provvedimenti di regioni come la Puglie e la Calabria – ma la riunione con la rappresentanza di Governo convocata oggi non ha prodotto il protocollo atteso.

Quella del clima resta una questione aperta – ha detto Bombardieri – che vogliamo leggere in un modo preciso: come salvaguardiamo la vita umana. È un paradosso che si possa sospendere il lavoro (per singole ore) per quanti hanno un contratto a tempo indeterminato nell’agricoltura e poi i lavoratori stagionali, quelli che ora sono nei campi, ne sono fuori.
La transizione ecologica entra nella filiera produttiva, il richiamo è a Stellantis e alle scelte industriali del Paese.
Il richiamo alla scuola – e alla mancata firma del contratto prende buon tempo nella relazione di Bombardieri – che ripete: il nodo scuola è centrale. È attraverso il sistema di istruzione nazionale che si rilancia il Paese.

Sul no della Uil al contratto c’è pieno sostegno della Confederazione – e la condivisione dei segretari regionali e di categoria che hanno a più riprese, durante il dibattito, ribadito il loro supporto a ogni iniziativa si vorrà intraprendere in futuro.

La questione è doppia ha detto Bombardieri – da un lato c’è l’analisi di merito sui contenuti accordo (per il quale era stato chiesto uno slittamento a settembre, che non è stato accettato) dall’altro c’è la questione economica. Si possono rinnovare i contratti sotto il tasso di inflazione?

La previsione dell’inflazione misurata dall’IPCA è pari al 5,6% – ha ricordato Bombardieri citando le cifre fornite dal presidente dell’Aran, Naddeo. L’indice dei prezzi al consumo ha una crescita dell’8%.
Questo contratto è stato chiuso al 3.8%.

Ci sono volute quattro finanziarie per chiudere la parte economica – ha detto Giuseppe D’Aprile in apertura del suo intervento. Questo contratto è stato strutturato in due fasi negoziali diverse. Una parte di aumenti, fissata a dicembre con un accordo economico seguito da una intesa politica con Valditara.

Quella appena terminata è dunque la parte normativa della tornata contrattuale – ha detto D’Aprile – ricordando che gli aumenti annunciati dalla stampa sono quelli di dicembre sommati a quelli attuali (il 5% residuale).

Un testo contrattuale nel quale non solo c’è straccia dell’intesa politica ma ci sono evidenti motivi di dissenso in quattro macroaree:
1. Mobilità: i vincoli triennali negati nell’integrativo entrano nelle pieghe del contratto nazionale.
2. Trasparenza dei dati: si toglie ogni trasparenza nella destinazione delle somme, ignorando procedure consolidate e sentenze a favore della certezza delle attribuzioni
3. Ordinamento Ata: il personale viene precarizzato con incarichi triennali, con nuove mansioni, a parità di retribuzione
4. Scuole italiane all’estero: si cancellano gli articoli della normativa di riferimento, viene meno la specificità scuola
5. Rapporto contratto-legge: il primo viene subordinato alle incursioni legislative. Un passo indietro di anni.

giuseppe d'aprile contratto pierpaolo bombardieri
Ora la parola passerà alle persone che a scuola lavorano, alle nostre Rsu e ai quadri dirigenti.
Ascolteremo tutti – ha detto D’Aprile annunciando una fitta serie di assemblee e la convocazione, già domani dell’Esecutivo della Federazione Uil Scuola Rua.


Condividi questo articolo: