Estate difficile e preoccupante: i dirigenti stufi di dover decidere in solitudine.

NESSUN INTERVENTO STRUTTURALE, NESSUNA INDICAZIONE ALLE SCUOLE.
Dall’Esecutivo dei Dirigenti scolastici Uil Scuola la denuncia: non siamo pronti, le scuole non sono pronte. Nulla è stato fatto in termini di infrastrutture materiali, ancora al palo le misure legate al lavoro a scuola. Vanno definite le misure necessarie e il quadro delle responsabilità.

L’estate scorsa eravamo tutti occupati a misurare la distanza tra le rime buccali, oggi la preoccupazione è reperire spazi – per le regioni più fortunate – soprattutto all’aperto, cronicamente insufficienti. In queste settimane ci si chiede come si potrà garantire il diritto allo studio degli alunni se mancheranno docenti in cattedra e ATA nei loro posti di lavoro.

La domanda che resta ancora senza risposte certe è come fare per evitare gli assembramenti sui mezzi di trasporto pensati per spostare quanti più alunni è possibile (e non caricare il 50% dei trasportabili, lasciando a terra tutti gli altri).

All’inizio del nuovo anno scolastico mancano poco più di 40 giorni – ha detto nel suo intervento Rosa Cirillo, Responsabile del Dipartimento dei dirigenti scolastici della Uil Scuola. I problemi da risolvere per aprire le scuole sono davvero tanti, se aggiungiamo poi il fatto che in alcuni giorni di agosto si ferma il paese, è chiaro che il tempo è davvero poco. Non possiamo vivere sempre in emergenza.

Il Ministro continua a dire che pensa a una strategia condivisa ma – osserva Rosa Cirillo – se trovasse domani mattina le soluzioni che cerca, domani sarebbe troppo tardi perché le componenti istituzionali coinvolte, le decisioni da prendere sono talmente complesse che non si può pensare di procedere, come nel passato per tentativi e cadute. La filosofia del ‘vediamo che succede’, dello ‘speriamo che me la cavo’, non è più accettabile, né scusabile.

Netta la preoccupazione dei dirigenti di tutta Italia riuniti in videoconferenza per l’esecutivo nazionale.
E’ una situazione – spiegano da Nord a Sud – che non può tenere quanto sta per iniziare il terzo anno scolastico “mentre ancora la pandemia non è debellata”.

Ripartire in presenza e in sicurezza è un obiettivo chiaro, ineludibile. Vanno definite le misure necessarie e il quadro delle responsabilità. La Dad è stata soluzione di emergenza ed ha messo in luce tutti i suoi limiti.

Nulla è stato fatto in termini di infrastrutture materiali – denunciano i presidi – non abbiamo la banda larga e gratuita per tutti, quando per certo sappiamo che fare lezione a distanza aumenta le differenze culturali e sociali. Non sono state messe a punto le misure legate al lavoro a scuola: organici all’osso, precari in attesa, e – paradosso estremo – l’organico Covid dismesso. Persone chiamate al bisogno senza garanzie.

Non siamo pronti, le scuole non sono pronte. E’ bene che questo si sappia – ammoniscono i dirigenti Uil Scuola – tutto scaricato sulle scuole con i dirigenti scolastici, ancora una volta lasciati soli nel trovare soluzioni, non facili, certamente non a portata di mano.

 

 

 

 


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