Formazione docenti sull’inclusione, Uil Scuola: “Servono tempi certi, risorse adeguate e rispetto del lavoro docente”
Il 25 luglio si è svolta presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, un’informativa riguardante la formazione dei docenti per l’a.s. 2025/2026, relativa all’inclusione.
L’amministrazione ha comunicato la distribuzione, da parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), delle risorse finanziarie disponibili, che sono tuttavia limitate. Per questo motivo, tali risorse sono state assegnate in modo proporzionale alle Scuole Polo regionali, basandosi sul numero di docenti di sostegno presenti in ogni regione.
La formazione riguarderà principalmente i docenti di sostegno, ma coinvolgerà anche gli altri docenti, con l’obiettivo di diffondere una cultura inclusiva che promuova equità, accessibilità e benessere. I corsi si svolgeranno tra settembre e ottobre 2025 e verteranno su questi ambiti:
- Didattica universale e personalizzazione degli apprendimenti, inclusa l’elaborazione di PEI informatizzati secondo il D.I. 182/2020;
- gestione di classi eterogenee e promozione di ambienti di apprendimento equi e partecipativi;
- inclusione socio-relazionale, con attenzione al benessere scolastico e alla prevenzione del disagio;
- lavoro collegiale e corresponsabilità educativa, con raccordo tra docenti curricolari e di sostegno e attenzione ai diversi ordini di scuola.
Le Scuole Polo regionali saranno responsabili dell’attuazione e del monitoraggio della formazione. La rendicontazione dovrà essere effettuata entro il 31 ottobre 2025 tramite la piattaforma SIDI, con firma digitale e visto del revisore dei conti.
Nel corso dell’incontro la UIL Scuola Rua ha evidenziato le seguenti criticità:
Tempistiche irrealistiche
L’avvio dei corsi a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico rende difficile:
La programmazione interna delle scuole. Il coinvolgimento su base volontaria dei docenti.
La qualità della formazione rischia di trasformarsi in semplice informazione.
Scadenze troppo ravvicinate
La necessità di concludere le rendicontazioni entro fine ottobre comporta una compressione dei tempi e dei contenuti formativi.
Questione oraria e contrattuale
La formazione potrebbe eccedere il monte ore 40+40 previsto per attività collegiali e di aggiornamento.
È, pertanto, necessario che il Ministero espliciti nella specifica nota che tali ore rientrano nel piano delle attività deliberato dal collegio docenti.
Occorre garantire, infatti, che, in sede di contrattazione d’istituto, siano previste risorse FMOF per retribuire le ore eccedenti. Le relazioni sindacali non possono essere ridotte a semplici informative tardive: la programmazione condivisa è l’unico strumento efficace per garantire qualità e dignità al lavoro docente.
Metodo di lavoro inadeguato
Abbiamo ribadito la necessità di superare la logica dell’emergenza nella programmazione della formazione, richiedendo tempi certi, preavvisi congrui e un vero coinvolgimento delle scuole.
La materia della formazione non deve essere trattata in modo frettoloso ed emergenziale, e dettata unicamente dalla necessità di non perdere i fondi, ma deve essere strutturata e partecipata.
Il valore formativo si misura non solo dai contenuti, ma anche dai tempi e dalle condizioni in cui la formazione si svolge.
Per la UIL Scuola Rua ha partecipato Roberto Garofani.