Insieme agli insegnanti. Insieme per il futuro. Di Giuseppe D’Aprile
Il 5 ottobre si celebra la Giornata Mondiale degli Insegnanti, istituita nel 1994 per ricordare la Raccomandazione OIL/UNESCO del 1966 sullo status degli insegnanti, estesa poi nel 1997 all’istruzione superiore.
Il tema scelto per il 2025 da Education International, la Federazione globale dei sindacati della scuola, è “Together for teachers, together for tomorrow” (“Insieme per gli insegnanti, insieme per il futuro”). L’attenzione è sul ruolo fondamentale degli insegnanti nel costruire un futuro sostenibile, sulla necessità di investire nella loro professione, di rafforzarne riconoscimento e supporto, e di collegare il loro lavoro agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG 4), per garantire un’istruzione di qualità accessibile a tutti.
“L’insegnante – ricorda il Segretario generale Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile – non trasmette solo nozioni. Prepara al mondo. Apre alla libertà del pensiero. Custodisce il dubbio. Accoglie emozioni, fatica, disagi. Ogni giorno. Dentro aule spesso più fragili di quanto immaginiamo.
La scuola deve essere spazio di crescita e responsabilità reciproca. Serve rispetto. Per chi ci lavora, per le aule, per gli studenti. Non bastano proclami o sanzioni. Bisogna affrontare i nodi veri.
Il primo è la dignità economica – sottolinea D’Aprile -. Gli insegnanti italiani sono tra i meno pagati d’Europa. Lo dice l’OCSE. La retribuzione non è un dettaglio: è ciò che tiene viva la passione e rende possibile la qualità.
Il secondo – prosegue il Segretario – è la precarietà. Oltre 232 mila supplenze tra i docenti e 285 mila contratti a termine includendo il personale ATA. Un’emergenza sociale. I concorsi si moltiplicano, ma l’instabilità aumenta.
Poi c’è la sicurezza: un edificio su dieci non ha certificazioni obbligatorie. Su 40 mila scuole, 36 mila non sono in regola. Un dato che non può restare sullo sfondo.
Si parla molto di intelligenza artificiale. È un cambiamento inevitabile, che va governato. Ma nessuna tecnologia sostituirà ciò che è essenziale: l’insegnamento resta fatto di tempo e parola. Oggi il tempo viene inghiottito da burocrazia e adempimenti, togliendo agli insegnanti la possibilità di educare davvero.
Oggi, 5 ottobre, celebriamo gli insegnanti. Ma sarebbe ipocrita farlo solo oggi. Riconsegnare dignità agli insegnanti non è un favore: è una necessità, un atto di civiltà. Buona Giornata Mondiale agli insegnanti. E buon futuro a chi dipende da loro: le giovani generazioni”, conclude.