Nella riapertura delle scuole il rebus delle sedi disponibili. Uil: riaprire la mobilità

Cirillo: pericolo più grande è azzeramento risultato concorso.  Giovani dirigenti caricati di responsabilità ora con incarichi rischio.  Serve un Piano B nell’ipotesi che la magistratura azzeri tutte le nomine.  La scuola non potrà reggere uno stress di questo tipo. 

Riaprire il contratto sulla mobilità dei dirigenti scolastici – questa la richiesta al centro dell’incontro fissato oggi pomeriggio al Ministero.

Una procedura necessaria ed urgente, perché la mobilità dei dirigenti scolastici che ha lasciato molte sedi libere – spiega la responsabile del dipartimento dei Dirigenti scolastici Uil Scuola, Rosa Cirillo.

Ci sono molte sedi libere dopo i pensionamenti e il mutamento di incarico dei dirigenti già in servizio. Ora si sono liberate sedi anche in quelle regioni che l’anno scorso risultavano occupate. Ci vuole un metodo rispettoso dei diritti.

Queste sedi oggi verrebbero occupate da chi, nello scorrimento della graduatoria, oggi risulta di nomina, negando il diritto di precedenza per merito.

Bisogna pensare ad un provvedimento legislativo – propone la responsabile dei Dirigenti Uil Scuola – che preveda anche il superamento di vincoli ormai anacronistici: vincolo della triennalità di permanenza e il limite del 30% dei posti liberi dedicati all’interregionalità.

Un provvedimento urgente per riaprire le scuole a settembre in presenza ed in sicurezza – ribadisce il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, in cui inserire anche le peculiarità dei dirigenti scolastici che per la riapertura svolgo un ruolo cruciale.

Se si vuole veramente aprire le scuole a settembre bisogna pensare anche alle scuole sottodimensionate: serve anche a loro un dirigente titolare, e non un reggente che di debba dividere tra più scuole.
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Altra questione aperta – continua Rosa Cirillo – riguarda i numerosi ricorsi al concorso del 2017. Quando arriveranno a sentenze definitive potrebbero addirittura annullare il concorso stesso con una pericolosa prospettiva per chi già da un anno lavora nelle scuole e per chi quest’anno sarebbe nominato per la prima volta. Serve il provvedimento che metta in sicurezza i dirigenti, prima che la magistratura si esprima. Non si può delegare alla magistratura il reclutamento – osserva Turi.

Giovani dirigenti, pieni di entusiasmo, caricati di responsabilità infinite, stanno vivendo una estate di lavoro con lo spauracchio di veder vanificato ogni sforzo. Il rischio – mette in evidenza Rosa Cirillo – è quello di una forte demotivazione professionale che ora non possiamo proprio permetterci.

Serve un Piano B nell’ipotesi che la magistratura azzeri tutte le nomine. La scuola non potrà reggere uno stress di questo tipo. Serve un atto di responsabilità che la politica deve assumere, non solo verso i dirigenti ma anche verso le comunità scolastiche.

Questo piano B va inserito nel provvedimento legislativo che i sindacati stanno rivendicando per garantire non solo l’apertura delle scuole, ma anche il loro funzionamento duraturo nel tempo.  Bisogna uscire dall’improvvisazione – conclude Turi – e definire un unico piano di interventi che superi le attuali rigidità normative che per il comparto sono una trappola da cui uscire e subito.

 


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