Nomine in ruolo su tutti i posti disponibili: risolvere le criticità dei docenti ammessi al terzo anno del FIT
L’informativa sulle immissioni in ruolo del personale docente per l’anno scolastico 2019/20 e, su richiesta dei sindacati, le informazioni in merito alle rettifiche ai trasferimenti del personale docente sono state al centro dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione, rappresentata dal Capo dipartimento dott.ssa Carmela Palumbo. Per la UIL scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Mauro Panzieri.
Nomine in ruolo docenti
L’amministrazione ha illustrato i contenuti di un documento relativo alle istruzioni operative utili per le nomine in ruolo.
La nota recepisce quanto contenuto nel decreto dignità e nella legge di bilancio in merito ai docenti del concorso 2018 I e II grado, ovvero l’assunzione giuridica ed economica nel settembre 2019 nonché il blocco quinquennale nella sede di assunzione (art. 13 del D. L.vo 59, come modificato dalla Legge di bilancio). Per il resto restano valide le norme adottate negli anni precedenti.
L’amministrazione non ha fornito informazioni sul dato complessivo delle nomine in ruolo da effettuare.
La UIL Scuola ha rivendicato le nomine in ruolo su tutti i posti disponibili e vacanti, compresi quelli relativi a “quota 100” che si sono resi disponibili dopo il 29 maggio, data ultima per l’utilizzo di detti posti ai fini della mobilità.
A tale proposito, la UIL Scuola ha chiesto anche che le nomine vengano effettuate su sede provvisoria, sia al fine di consentire ai docenti perdenti posto di rientrare nella precedente sede di titolarità, sia consentire a tutti coloro che aspirassero a tali sedi, evitando che il posto venga occupato con l’assegnazione di sede dei nuovi nominati.
Per quanto riguarda le criticità che si stanno registrando sui territori nella gestione delle graduatorie relative al concorso straordinario 2018, terzo anno FIT, in particolar modo quelli delle graduatorie pubblicate successivamente al 31 agosto 2018, la UIL ha proposto di dare la possibilità a questi docenti di scegliere una eventuale nuova provincia e, in caso di nuova nomina da altra graduatoria, di poter esercitare l’opzione per altro posto o classe di concorso. Questa possibilità deve valere anche per i docenti che stanno svolgendo l’anno di prova e che, alla luce delle novità introdotte dalla legge di stabilità, dovrebbero essere depennati da tutte le graduatorie.
Sempre con riferimento ai FIT, per la UIL, fermo restando che alcune Commissioni non hanno ancora chiuso le procedure, circostanza che non può vedere ancora l’inerzia dell’amministrazione, non è possibile prevedere alcun blocco quinquennale poiché i ritardi nella pubblicazione delle graduatorie non sono imputabili ai docenti ma all’amministrazione.
L’amministrazione rispetto alle proposte dei sindacati e alle aliquote complessive da destinare alle nomine in ruolo, si è riservata di dare risposte nel prossimo incontro previsto per venerdì 12 luglio.
La UIL ha proposto, inoltre, riguardo alle supplenze su posti di sostegno di prevedere la possibilità di conferire incarichi su detti posti, ai docenti inseriti nelle graduatorie di istituto ammessi a frequentare il IV ciclo del TFA sostegno, prima di attingere alle graduatorie dei posti normali, anche in analogia a quanto previsto dal vigente CCNI sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie.
Rettifiche mobilità
Tanto rumore per nulla.
Su 129.802 partecipanti alle operazioni di mobilità ci sono state 352 movimenti annullati e, con l’effetto onda, 573 posizioni rettificate su tutto il territorio nazionale.
Le cause vanno ravvisate presumibilmente sui mancati accantonamenti in alcuni uffici territoriali dei posti destinati ai docenti del terzo anno FIT le cui graduatorie sono state pubblicate dopo il 31 agosto.
La UIL ha stigmatizzato la carenza di informazione, anche nei confronti delle organizzazioni sindacali, rispetto ai contorni del fenomeno che rischiava di ingigantire un problema che si è rilevato marginale.
Comunque, la pubblicazione in una unica data di tutta la mobilità ha rappresentato un elemento di positività che ha consentito di recuperare 750 posti che negli anni precedenti si perdevano nelle fasi dei passaggi di ruolo.