Precari: l’impegno Uil che viene da lontano

Nei giorni scorsi, tra le tante mail che ci sono giunte, tra le mille sollecitazioni a trovare soluzioni urgenti per decine di migliaia di persone, abbiamo cercato riprendere il bandolo di una matassa che sembra sempre più aggrovigliata: tre ministri, uno sciopero, poi sospeso, due manifestazioni nazionali, due accordi a Palazzo Chigi, decine di riunioni, centinaia di ore di confronti tecnici, emendamenti, mediazioni.
Ora il confronto con il governo e le mediazioni parlamentari in atto. 

A superare la lontananza emotiva di questo periodo e lo scetticismo al quale non ci arrendiamo, ci sono i passi fatti fino ad oggi, la direzione seguita con coerenza, l’impegno e la determinazione continui.


A testimonianza di questo impegno quotidiano, assiduo, rivolto alle persone, riportiamo di seguito la risposta data ad un insegnante che ci ha scritto.
La lettera è riportata integralmente nel link.

Gentile Prof. Martuzzi,

la UIL scuola da tempo ha messo in discussione le politiche dell’attuale ministro sulle questioni del reclutamento.
Tutta la partita ha avuto inizio due anni fa con l’intesa firmata a Palazzo Chigi tra le organizzazioni sindacali e il Presidente Conte.
Sono passati due governi e tre ministri e ci ritroviamo ancora impantanati in una situazione di forte criticità.
La pandemia che ha messo in ginocchio il Paese è un ulteriore elemento di criticità che si è andato ad aggiungere ad una situazione già di per sé complessa.
Il ministro, sulla questione concorsi, ha rifiutato ogni confronto, con arroganza e protervia.
La UIL, proprio a causa della difficile situazione che si è determinata nel Paese, per il personale con almeno tre anni di servizio ha proposto con forza un concorso per soli titoli su tutti i posti disponibili. Precedentemente, rispetto alla metodologia “computer based”, la UIL aveva chiesto con insistenza che si mettesse a disposizione dei candidati la preventiva batteria di test, problema ora superato dalla pandemia che ci prospetta una realtà diversa da quella precedente, quella del momento dell’accordo.
Oggi più che mai la scuola pubblica ha bisogno di docenti di ruolo a settembre e non tra tre anni.
Anche l’ultima operazione varata da questa amministrazione denota la pochezza delle politiche messe in campo sul reclutamento: a fronte di 9.000 pensionamenti di “quota 100” si procede soltanto a 4.500 assunzioni.
In una fase di forte criticità come l’attuale, mentre nella sanità si assumono medici ed infermieri privi di abilitazione con procedure straordinarie, nella scuola si bandiscono concorsi con modalità ordinarie che, se tutto andrà bene, produrranno effetti tra due o tre anni, quando probabilmente tutto sarà tornato alla normalità.
La UIL da tempo si batte affinché le soluzioni siano immediate, attraverso l’adozione di procedure di reclutamento straordinarie che coprano tutti i posti liberi e disponibili.
Tra giugno e agosto verranno licenziati circa 150.000 docenti. Numeri paragonabili alla chiusura di una impresa strategica per l’economia del Paese.
La conseguenza sarà ancora la forte precarizzazione della scuola italiana.
Un’ipoteca pesante aggravata dall’accantonamento di migliaia di posti per un concorso ordinario che non si potrà svolgere vista la situazione attuale di emergenza, ben sapendo che nel frattempo, per effetto dei pensionamenti, ci condanniamo alla piaga del precariato che è il vero danno del sistema.
La cosa positiva è che la nostra proposta, concorso per soli titoli su tutti i posti disponibili, è diventato patrimonio comune all’interno del sindacalismo scolastico ed è stata recepita da una grossa fetta del Parlamento, finalmente si è aperto un dibattito nel Paese.
La prossima settimana dovrebbe andare in discussione al Senato e lì si vedrà chi sta dalla parte dei precari e chi no.
Noi in questi giorni, anche se in modalità online, stiamo facendo centinaia di assemblee per sostenere questa proposta.
Per i prossimi giorni, in concomitanza con la discussione in Senato abbiamo in programma un flashmob, sempre online, per fare pressione sulla politica.
Di una cosa può stare certo, non sappiamo se la battaglia sul precariato che portiamo avanti ormai da mesi la vinceremo,  ma sicuramente la combatteremo fino in fondo, al fianco delle migliaia di docenti precari che negli anni hanno fatto funzionare la scuola italiana.

Pasquale Proietti
Segretario Nazionale


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