Scuola, il riassunto di un mese di news

Agenzie, notizie e rassegna. Ripercorriamo quello che è successo nel mondo dell’istruzione nelle ultime settimane. 

9 gennaio

Scuola: Uil, su prof tutor serve programmazione non estemporanea

 

(ANSA) – ROMA, 09 GEN – “Sembra proprio inevitabile: ogni ministro, di qualsiasi governo, non riesce a trattenere l’aspirazione a voler fare daccapo, a cambiare, a trasformare l’esistente, invece di farlo funzionare meglio. La scuola non è un campo nel quale sperimentare innovazioni à la carte”: è quanto afferma, parlando con l’ANSA, il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, riguardo gli annunci del ministro Valditara sull’istituzione della figura del docente tutor a scuola. “In un momento delicato, nel quale si sta discutendo all’Aran, la parte normativa del contratto, e in Parlamento si mettono a punto gli emendamenti al Milleproroghe, compresi quelli sui vincoli alla mobilità del personale, sarebbe opportuno e utile prima chiudere le partite in atto – osserva D’Aprile – l’esiguità delle risorse non può essere la chiave con la quale guardare agli interventi destinati all’istruzione. Pochi soldi per pochi: è questo ciò che ci viene da leggere all’annuncio del docente tutor. Una parabola che conosciamo già e che auspichiamo non ritorni”. “Valorizzare l’esistente, togliere carte inutili, offrire garanzie di stabilità al personale precario, sciogliere i vincoli professionali e territoriali, costruire percorsi professionali aderenti alle diverse figure della comunità scolastica. Un lavoro che siamo intenti a costruire in sede sia contrattuale che negoziale, guardando ai bisogni concreti. Come si diventa tutor, chi lo decide, con quali compiti, quali criteri, quale retribuzione? Prima di dichiararci contrari o d’accordo sarebbe opportuno conoscere i dettagli del progetto che devono essere alla base di una programmazione non estemporanea ma che necessita necessariamente di un confronto serio e preventivo da riportare in sede contrattuale”, conclude il dirigente sindacale. (ANSA).

7 gennaio

Scuola: D’Aprile (Uil), ‘non deve elargire competenze, ma trasmettere conoscenze’

bene revisione alternanza’

(ADNKRONOS) “Siamo soddisfatti dell’intento del ministro Valditara di rivedere l’alternanza scuola lavoro. Ora staremo a vedere, sarà fondamentale capire in che modalità avverrà questo cambiamento”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile commentando con l’Adnkronos le ultime affermazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito sulla revisione dell’alternanza scuola lavoro.

“L’alternanza scuola lavoro – sottolinea D’Aprile – è uno dei temi emersi in maniera forte al nostro congresso e la nostra posizione è chiara: il Pcto, per come è strutturato oggi, non è lavoro bensì manodopera a costo zero. Spesso si fa passare per stage ciò che è sfruttamento, in alcuni casi anche minorile. E chi oggi studia e vuole lavorare non può morire mentre vuole formarsi. Le morti avvenute lo scorso anno sono solo una inevitabile conseguenza di un sistema che va profondamente cambiato. A scuola non si lavora, a scuola si studia. Aggiungo inoltre che la scuola non deve elargire competenze, ma trasmettere conoscenze e non piegarsi necessariamente alle richieste del mercato”.

“In sostanza – conclude D’Aprile – se Valditara, insieme al ministro Calderone, predisporrà una normativa più giusta e avanzata, non possiamo che accogliere la notizia positivamente. L’attenzione nei riguardi dei giovani dovrebbe essere il primo punto nei programmi dei Governi di questo paese. I giovani rappresentano il futuro della società e devono essere al centro di ogni azione politica ed economica”.

5 gennaio

Scuola: D’Aprile (Uil), ‘Autonomia differenziata? Deve unire Italia non dividerla’

(ADNKRONOS) L’Autonomia differenziata non convince assolutamente la Uil Scuola, secondo cui “il mondo della conoscenza deve unire l’Italia e non dividerla”. “La discussione politica sulla regionalizzazione della scuola statale di questo Paese – sottolinea all’Adnkronos il segretario nazionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile – non è ancora iniziata. Stiamo aspettando di conoscere il pensiero di tutte le forze politiche che dovrebbero rappresentare anche l’opinione di quel milione di lavoratori che conoscono davvero la scuola italiana, che la fanno funzionare tutti i giorni con passione e responsabilità, indipendentemente dal luogo di lavoro”.

“Per quanto ci riguarda – ribadisce D’Aprile – ci opporremo in ogni modo legittimo, e nel rispetto della costituzione, contro scelte che possono dividere il Paese. La scuola per noi è solo quella nazionale. Diversamente si decreterebbe, non solo la frammentazione e la diseguaglianza nell’accesso all’istruzione, ma la fine del sistema scolastico nazionale. Scuola, sanità, servizi sociali, trasporti, infrastrutture – evidenzia – sono alcuni dei settori nei quali il gap tra le regioni del Sud con altre realtà è talmente ampio che ha già prodotto conseguenze in termini di disuguaglianze civili e di costi sociali”.

“Al di là della questione Nord/Sud – prosegue il numero uno della Uil Scuola – che, personalmente penso, nel caso della scuola, non rappresenti il problema principale su cui focalizzare il dissenso, pensiamo che la scuola rappresenti il luogo principale per la costruzione dell’eguaglianza sociale. Il mondo della conoscenza deve unire l’Italia e non dividerla. Il tutto per un paese più unito, più eguale, più giusto, più coeso”.

“Per questo – insiste – lo Stato deve mantenere un ruolo centrale nell’istruzione, attraverso un modello che sia garanzia di laicità, gratuità e pluralismo che contribuisca a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi paese. E’ questo il nostro punto di riferimento. Diversamente – conclude D’Aprile – non faremo mancare la nostra opposizione nei riguardi di iniziative politiche che ci vedrebbero corresponsabili nell’accentuare un divario culturale e conseguentemente sociale che potrebbe iniziare proprio dalla scuola”.

5 gennaio

Posizione economiche Ata, una contesa che rende problematico il rinnovo del CCNL 2019-21

Tecnica della Scuola: netta contrarietà della Uil Scuola Rua.

La posizione dell’Aran che prevede il superamento delle posizioni economiche ATA, come previste dal CCNL scuola 2006/2009, trova la netta contrarietà da parte dei sindacati che ritengono necessaria una valorizzazione del personale Ata.

L’articolo completo

3 gennaio

Milleproroghe: D’Aprile, serve coraggiosa presa posizione ministro


Nel milleproroghe nessun intervento per vincoli mobilità docenti (ANSA) – ROMA, 03 GEN – “Quando tutto sembrava risolto, con vero stupore abbiamo appreso che l’articolo 5 del Decreto Milleproroghe (al comma 12) che avrebbe derogato di un anno l’applicazione del vincolo sulla mobilità del personale docente, è stato ritirato, pare, per 0verifica compatibilità con PNRR'”.

Lo afferma il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.

“Le logiche imposte dalla Comunità Europea, così da notizie ufficiose, rischiano di penalizzare migliaia di docenti i cui diritti vengono calpestati in nome di uno degli obiettivi stabiliti nel Pnrr: la continuità didattica. Imporre il rispetto della continuità didattica per la mobilità dei docenti di ruolo e far finta che la stessa non esista dinanzi, ad esempio, ad oltre 200 mila precari che a tutt’oggi continuano a cambiare sede a danno, appunto, della sacrosanta continuità didattica da garantire agli alunni, sa di paradossale”, prosegue D’Aprile.

“Nomine a tempo determinato ancora in corso per i fallimenti dell’algoritmo utilizzato per le supplenze ma evidentemente già dimenticato, nomine da graduatorie dei concorsi a ridosso di Natale, docenti di sostegno che cambiano continuamente testimoniano un modo di gestire la Scuola contraddittorio che – sottolinea D’Aprile – si ripercuote sul personale tutto e, in modo particolare, sugli alunni apparentemente tutelati nei proclami ma abbandonati nei fatti. Se davvero si hanno a cuore le sorti della Scuola urgono da parte del Ministro Valditara che, più volte si è espresso favorevolmente per una positiva risoluzione della questione dei vincoli, scelte coraggiose anche in controtendenza – puntualizza il segretario generale – rispetto a disposizioni comunitarie che non solo non soddisfano i bisogni dell’intera comunità educante, ma sicuramente non risolvono il “cronico mismatching territoriale” (come previsto nel Pnrr)”.

“Saremo coerenti e non ci rassegneremo – mette in chiaro D’Aprile – e continueremo, in coerenza con quanto fatto fino ad oggi, a rivendicare con il ministero, fin dal prossimo incontro, la risoluzione del problema sui vincoli della mobilità per via contrattuale”. (ANSA).

2 gennaio

Legge di bilancio e scuola: D’Aprile (Uil): in manovra vecchie regole e pochi soldi

‘Si alimentano gli sprechi con misure che non portano a svolte’

(ANSA) – ROMA, 02 GEN – “Lo scenario proposto dalla Legge di Bilancio poco prevede per la scuola, con misure che non incidono sul suo rilancio e mantengono inspiegabili disparità di trattamento”. E’ quanto sottolinea il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile. “E’ il caso dei 90 milioni complessivi resi strutturali rispetto alle manovre precedenti, per una spesa complessiva di più di 646 milioni in un triennio – osserva D’Aprile – che andranno alle scuole paritarie per compensare il calo degli iscritti avvenuto durante i due anni di pandemia mentre la scuola statale subisce tagli, con l’accorpamento delle scuole, dinanzi al calo dovuto alla natalità”. “Era necessario invece – sottolinea – trasformare il problema della denatalità in una opportunità (non in una penalizzazione) riportando le classi a un massimo di 20 alunni. La manovra prevede 150 milioni di euro per il “fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico”. Il settore dell’istruzione e della ricerca, per ciò che rappresenta può e deve essere soggetto cui destinare nuove risorse. “Soldi freschi, soldi nuovi” come aveva dichiarato il ministro Valditara, risorse che invece non ci sono nella manovra appena approvata. Nessun intervento sul precariato, sull’incremento dell’organico ATA indispensabile per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, per supportare il lavoro dei dirigenti scolastici sempre di più oberati di incombenze amministrative e burocratiche”, prosegue la nota. “Nessun intervento sulla mobilità, sul concorso dirigenti viziato da indagini giudiziarie, sul rinnovo contrattuale sia del personale che dei Dirigenti scolastici. Niente sul reclutamento. Nonostante i tanti proclami (quelli della campagna elettorale) sull’abolizione delle cattedrali nel deserto che producono sprechi, si continua ad alimentare questi sprechi. Viene confermata la Scuola di Alta Formazione le cui nomine del Presidente, del direttore generale e del comitato scientifico internazionale dovranno essere effettuate entro il primo marzo 2023 per la modica cifra complessiva di un milione e duecentomila euro. Non siamo di fronte a misure alternative alle politiche del precedente Governo – mette in evidenza D’Aprile – ma in una negativa continuità che non ci fermerà, anche attraverso forme di dissenso e protesta tutt’altro che obsoleti e tramontati, nel rivendicare interventi urgenti per la scuola a noi molto chiari: abolizione del precariato, abolizione dei vincoli sulla mobilità, incremento organico personale ATA e valorizzazione del personale tutto”. Tutti interventi realizzabili se si decidesse di lasciare la scuola fuori dai vincoli di bilancio e dal patto di stabilità – conclude D’Aprile. Più coraggio, più fatti e più concentrazione sui veri problemi della scuola e meno tentativi di distrazione attraverso risoluzione di problemi non urgenti e di poco conto rispetto a quelli reali e atavici. Alle dichiarazioni devono seguire i fatti. Diversamente si tratta di ancora di campagna elettorale”. (ANSA).

2 gennaio

Il Fatto Quotidiano, D’Aprile: abolire il numero chiuso dai percorsi universitari abilitanti e dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno

Le abilitazioni a insegnare ottenute all’estero potranno essere riconosciute in Italia: la sentenza del Consiglio di Stato. Si tratta di un via libera per più di 14mila aspiranti prof che negli anni scorsi si erano recati fuori dall’Italia – soprattutto in Bulgaria e Romania – per svolgere il percorso di formazione necessario a ottenere una cattedra, anche di sostegno. In pratica, per fare all’estero i Tfa, i tirocini formativi attivi che in Italia non sono abbastanza per  coprire il numero di richieste. Sulla questione si esprime il segretario della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile: “Bisogna abolire il numero chiuso dai percorsi universitari abilitanti e dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, in modo da interrompere la via crucis all’estero finalizzata alla “compravendita” di titoli accademici che, poi puntualmente, vengono riconosciuti equipollenti in Italia. È una delle rivendicazioni della federazione Uil scuola a tutela dei docenti italiani che conseguirebbero il titolo in Italia, incrementando le casse degli atenei italiani e non stranieri, senza essere costretti dal recarsi all’estero e cadere nella morsa dei viaggi della speranza organizzati, dietro ai quali c’è tanta speculazione”. D’Aprile ha la soluzione in tasca: “Percorsi abilitanti e di specializzazione snelli secondo il reale fabbisogno, trasformare i posti in organico “di fatto” in posti in organico “di diritto” con contratti pluriennali finalizzati al ruolo anche per i docenti che vantano una esperienza sul sostegno senza titolo: questa la nostra ricetta, per riconoscere e sostenere la professionalità degli insegnanti e favorire reali processi di integrazione e inclusione diversamente risolti necessariamente attraverso contenzioso”.

L’articolo completo

30 dicembre

Abilitazione e specializzazione sostegno, D’Aprile: “Abolire numero chiuso dei corsi per non costringere i docenti a recarsi all’estero”

Il Segretario generale commenta la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sulle abilitazioni e specializzazioni all’estero.

La dichiarazione.

27 dicembre 

Supplenti senza stipendio da più di tre mesi, D’Aprile: abbiamo chiesto intervento urgente al Ministero

docenti graduatorie guida

 

“Inaccettabile che docenti e personale Ata siano senza stipendio da più di tre mesi. Chiediamo più rispetto per chi è già in una condizione precaria, unica nel nostro Paese”. Il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile si è espresso così in merito ai ritardi nei pagamenti per i supplenti precari che hanno lavorato nel primo trimestre dell’anno in corso.

L’intervista completa

22 dicembre

Arretrati, mobilità, precari: il punto di D’Aprile

 

 

Dal rinnovo contrattuale appena stipulato (con gli arretrati 2019/22 in arrivo entro il 31 dicembre 2022) alla Legge di Bilancio 2023 decisamente “avara” per il settore: “nulla è stato approvato” su tanti ambiti, serve “più coraggio e bisogna finirla di risparmiare sulla scuola”. Questi alcuni punti toccati dal Segretario generale della Uil Scuola Rua.


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