Salta il tavolo nazionale per il rinnovo del protocollo sulla sicurezza.

La dichiarazione di Pino Turi all’agenzia ADNKRONOS

Scuola: Turi:  ‘Confusione e normativa incerta, serve chiarimento con ministro”

Roma, 1 apr – (Adnkronos) – “Nulla di nuovo si scaricano sulle scuole le contraddizioni e le decisioni rispetto ad una normativa a dire poco incerta e confusa che merita, per quanto ci riguarda un chiarimento politico con il ministro per concertare azioni e non documenti burocratici che lasciano alla responsabilità dell’amministrazione”.
Lo ha detto all’Adnkronos Pino Turi, segretario generale UIL Scuola commentando le nuove disposizioni al termine dell’emergenza per le scuole.
“Mancano le garanzie finanziarie per confermare il così detto organico covid e restano le norme sulla gestione delle infezioni che, come è noto sono ancora presenti e che saranno gestite con i medesimi strumenti come le mascherine FFP2 – ha continuato Turi – e gestione delle presenze sulla base del numero degli alunni affetti da patologia con l’utilizzo della Dad ovvero delle Did”.
“Non è stato possibile sottoscrivere un protocollo condiviso con le organizzazioni sindacali per la distanza che corre tra gli interventi amministrativi e regolamentari (atti autoritativi) e le realtà della scuola che i sindacati devono rappresentare – ha sottolineato Turi.
“In luogo del protocollo è stato inviato alle scuole il piano scuola condiviso con le regioni per la prosecuzione dell’anno scolastico 2021-22. Un piano che sostanzialmente ripercorre le azioni di quello precedente, per altro mai completamente attuato, per la mancanza di interventi strutturali: presidi sanitari, strumenti di sanificazione delle aule, riduzione degli alunni per classi per garantire il distanziamento”.
“E’ evidente che la sicurezza non può essere assicurata per decreto, ma per azioni che non ci sono state e non ci saranno. L’unica novità peraltro molto pasticciata e che porterà confusione e contenziosi, è la riammissione dei docenti inadempienti all’obbligo vaccinale che permane per il personale della scuola – ha evidenziato Turi – professori che non possono entrare in classe per insegnare e contemporaneamente devono essere in possesso di green passo “ordinario” per l’accesso alla scuola. Un paradosso evidente: si restituisce il diritto alla retribuzione, ma non quello di esercitare in pieno la propria professione per non creare rischi agli alunni, pur chiedendo il green pass”.


Salta il tavolo nazionale per il rinnovo del protocollo sulla sicurezza.

Il 31 marzo è proseguito il confronto con il MI sull’ aggiornamento del Protocollo sulla sicurezza per l’a.s.2021”2022. In apertura di incontro, recependo le sollecitazioni rappresentate dalle diverse Organizzazioni Sindacali nel precedente incontro, l’Amministrazione ha fornito una seconda stesura del Protocollo nel quale, però, non sono state accolte effettivamente le diverse richieste che si sono, sostanzialmente, tradotte nell’ennesima manifestazione di intenti, poco concreta e molto evanescente.

Ciò per effetto di situazioni pregresse relative sia alla sostanziale mancata applicazione del precedente protocollo (14 agosto 2021), che per la confusione legislativa che sta producendo effetti deleteri che non garantiscono la sicurezza del personale. Si continua ad agire autoritativamente sulla materia contrattuale, con ricadute sul personale di difficile applicazione, lasciando senza risposta le problematiche che attengono, essenzialmente, al trattamento giuridico da riservare al personale scolastico nella fase successiva alla cessazione dello stato di emergenza.

Non sono arrivate le risposte attese in materia di: tutela dei lavoratori fragili, del trattamento da riservare al personale che non potrà svolgere attività didattica perché non in regola con gli obblighi vaccinali, delle garanzie sull’estensione dei contratti Covid al personale precario e sulla regolarità del pagamento delle retribuzioni. In questo continua l’atteggiamento dilatorio dell’Amministrazione Scolastica nell’affrontare con decisione e con chiarezza le situazioni di gravissima criticità che investono il Dicastero dell’Istruzione.

Allo stato, continuano a mancare i presupposti per la ripresa di un livello relazionale efficace e proficuo per il mondo della scuola che va molto oltre la sottoscrizione di un Protocollo sulla sicurezza che avrebbe dovuto segnare la fine dell’emergenza pandemica e che, ancora una volta, si traduce nell’ennesima occasione perduta per porre le basi per affrontare tutte le  problematiche che sono sul tappeto da troppo tempo.

Un vulnus politico che continua a pesare e a condizionare ogni evoluzione positiva di quella che sta assumendo i tratti di una vera e propria vertenza scuola che anticipa il tema della mobilitazione a cui sarà chiamato il mondo della scuola.

Per la Uil Scuola hanno partecipato Pino Turi, Rosa Cirillo e Giancarlo Turi.
Per l’Amministrazione il Capo Dipartimento, dott. Jacopo Greco.


Termina la stato di emergenza ma non le difficoltà delle scuole esasperate da provvedimenti irricevibili e sbagliati

Ieri, 30 marzo 2022, è proseguito presso il MI il confronto sull’ “Aggiornamento del Protocollo sicurezza per l’a.s.2021”2022 ”.

L’incontro si è svolto su espressa richiesta della Uil Scuola che ha ritenuto necessario effettuare una valutazione specifica sul tema sicurezza, anche a seguito delle novità normative introdotte con il D.L.n.24 del 24 marzo u.s. e delle successive disposizioni attuative emanate dall’Amministrazione scolastica con le note del 28 e del 29 marzo successivo.

Il contesto normativo elaborato per la fase post pandemica si presenta estremamente confuso e di dubbia praticabilità.  Numerosissime sono le incongruenze e le consuete invasioni nell’autonomia delle Scuole e nella materia contrattuale, presenti sia nell’atto legislativo (D.L. n.24/2022) che in quelli regolamentari (note prot. nn. 620 e 410 rispettivamente del 28 e del marzo u.s.), che possono sinteticamente così riassumersi:

  • La didattica a distanza (DAD/DID) si attuerebbe a richiesta delle famiglie;
  • L’utilizzazione dei docenti non in regola con gli obblighi vaccinali avverrebbe su basi molto ambigue e con un trattamento fortemente discriminante;
  • La gestione dei contratti Covid presenta continue irregolarità con trattamenti fortemente sperequati tra le diverse regioni, tali da mettere in discussione la proroga stessa, (emblematico il caso sorto nella Regione Abruzzo dove l’USR denuncia la mancanza di fondi per la proroga dei contratti);
  • Il rientro in servizio del personale scolastico, in taluni casi, determinerebbe un autentico demansionamento, sarebbe incentrato su una incerta definizione dell’orario di lavoro (36h) e con l’assoluta mancata definizione delle mansioni da svolgere;
  • La condizione dei lavoratori fragili continua ad essere sistematicamente ignorata nonostante le tante sollecitazioni rivolte all’Amministrazione. Su tale aspetto si è segnalata anche la posizione assunta dalle Organizzazioni Sindacali Confederali rivolte ai Ministri della Salute e del Lavoro tesa ad ottenere la proroga piena, e non parziale, dei trattamenti previsti per i lavoratori e per i genitori che assistono i figli minori contagiati.

Sulla base di tale rappresentazione, l’Amministrazione ha dato disponibilità unicamente ad intervenire su aspetti di carattere organizzativo (gestione dei casi di positività, ruolo e responsabilità del medico competente, distribuzione delle mascherine, etc.) e non anche sulle questioni proposte, mostrando una netta chiusura per quelle che riguardano il personale.

La Uil Scuola ha valutato come, allo stato, non sussistano le condizioni per la sottoscrizione di alcun Protocollo che si configura una vera e propria provocazione, attesa la mancanza di risposte alle problematiche proposte che riguardano soprattutto la gestione del personale docente, educativo e ATA nella fase della post – pandemia. Il Protocollo rappresenta un unicum e come tale deve essere trattato, dovendo rappresentare situazioni gestibili in un contesto di massima chiarezza e trasparenza per l’intera comunità educante., del resto se si tratta di un protocollo condiviso occorrono elementi di mediazione che ne consentano la sottoscrizione, viceversa se si ritiene di emanare un atto ammnistrativo, la UIL Scuola, ne prenderà atto e lo contesterà in ogni sede. Considerata la posizione assunta dalle Organizzazioni Sindacali, l’Amministrazione si è impegnata ad approfondire i problemi posti aggiornando l’incontro. Presumibilmente, lo stesso si terrà domani 31 marzo in orario pomeridiano dopo che la stessa Amministrazione avrà presentato una nuova proposta.


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