Turi: le cifre della legge di Bilancio sono sufficienti per aprire il negoziato, non per chiuderlo.

I contratti non si possono chiudere, se non si aprono. Non è un decreto – commenta Pino Turi segretario generale della Uil scuola. Per rinnovarli serve una forte volontà politica e risorse sufficienti che si definiscono nella legge di Bilancio.

Nel Documento di Programmazione Economica non erano state previste le risorse per i rinnovi contrattuali del settore pubblico, c’è stato bisogno della nota di aggiornamento al DEF per individuarle e sono state definite anche a seguito del documento di CGIL CISL e UIL, con cui si rivendica il rinnovo dei contatti, in coerenza con la dichiarata volontà politica di questo Governo di superare le politiche di austerità di questi anni.  Proprio per questo, il tema del rinnovo contrattuale è al centro del documento che è oggetto degli attivi unitari, tuttora in corso,  per informare e mobilitare i lavoratori.

Le cifre stanziate nella legge di bilancio – aggiunge Turi – sono sufficienti solo per aprire il negoziato, ma non per chiuderlo. Le cifre in discussione,  servono per garantire la copertura dell’elemento perequativo, definito con il precedente contratto e della copertura dell’indennità di vacanza contrattuale.

Che sia poco è chiaro a tutti, anche al ministro che pensa che nell’iter di discussione della legge di Bilancio ci siano ancora margini di incremento.

Noi riteniamo comunque che, oltre alla legge di Bilancio in discussione, ci saranno altre due leggi di finanza pubblica, nel 2019 e nel 2020,  che potranno individuare le risorse per il contratto che come è noto è triennale. Si tratta di capire la vera volontà di questo Governo che conosce o dovrebbe conoscere l’importanza di un contratto – sottolinea Turi –  visto che si mantiene grazie ad un contratto che si realizza in progressione e non in maniera statica.

L’annunciata volontà del ministro di incontrare i sindacati per un pre-accordo ci sembra l’occasione per verificare anche la parte normativa che, in genere, è la meno considerata, ma la più importante nell’accordo negoziale tra le parti, Governo e sindacati, che consente il rinnovo del contratto di una categoria di lavoratori.  Le valutazioni si fanno alla fine del percorso contrattuale che si sottoscrive solo se le parti trovano un accordo.


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