Uil Scuola: “Corsi abilitanti nei tempi giusti e con costi equi. Servono soluzioni per i permessi studio”
Oggi per abilitarsi si arriva a spendere fino a 2.500 euro: la formazione non può essere un lusso.
Si è tenuto martedì 7 ottobre, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’incontro sui percorsi universitari e accademici abilitanti e sull’avvio dell’anno scolastico 2025/26.
Durante la riunione, il Ministero ha illustrato il quadro delle prossime attivazioni, confermando che saranno attivati diversi percorsi di formazione iniziale per docenti:
- a) Percorsi da 60 CFU/CFA (Allegato 1 del DPCM).
- b) Percorsi da 30 CFU/CFA per vincitori di concorso non abilitati con almeno 3 anni di servizio, di cui 1 nella specifica classe di concorso (Allegato 2).
- c) Percorsi da 30 CFU/CFA per docenti con almeno 3 anni di servizio negli ultimi cinque, nelle scuole statali o paritarie (Allegato 2).
- d) Percorsi da 30 CFU/CFA di completamento per chi ha già acquisito i primi 30 CFU/CFA per la partecipazione al concorso nella fase transitoria prorogata al 2025/26 (Allegato 4).
- e) Percorsi da 36 CFU/CFA di completamento per vincitori di concorso che avevano i 24 CFU/CFA conseguiti entro il 31 ottobre 2022 o per ITP vincitori non abilitati (Allegato 5).
Le università e le istituzioni AFAM potranno presentare l’offerta formativa o nuove richieste di accreditamento entro il 24 ottobre 2025.
Le attività didattiche potranno essere svolte fino al 50% online in modalità sincrona, eccetto tirocini e laboratori, che resteranno in presenza.
UIL Scuola RUA: “Serve tempestività e garanzie di accesso per tutti”
Nel corso dell’incontro la UIL Scuola ha evidenziato quanto sia importante avviare i corsi abilitanti nei tempi giusti, così da dare la possibilità a chi ha un incarico a tempo determinato o è di ruolo di richiedere il permesso studio previsto nei relativi contratti integrativi regionali.
In proposito, la UIL Scuola ha sottolineato la necessità che il Ministero consenta una pre-iscrizione entro il 15 novembre, data entro la quale i lavoratori devono presentare la domanda di permesso. Poiché i corsi potrebbero non partire in tempo utile, è indispensabile individuare una soluzione che consenta agli interessati di presentare domanda di iscrizione “con riserva”, in modo da poter comunque richiedere il permesso studio e non perdere un diritto contrattualmente previsto.
Il sindacato ha chiesto al Ministero di farsi parte attiva per garantire una procedura uniforme e tutelante su tutto il territorio nazionale, affinché nessuno venga escluso per mere questioni di tempistica o ritardi amministrativi.
Abbiamo ricordato che sia per l’anno accademico 2023/24 che per il 2024/25, molti percorsi abilitanti, in particolare per le classi di concorso ITP (Insegnanti Tecnico-Pratici) sono stati accreditati in un numero molto limitato di istituzioni, spesso collocate in aree periferiche, e in diversi casi non attivati affatto.