Docenti, D’Aprile: “Oltre 180 mila contratti a termine. I numeri del MIM fotografano una scuola precaria”

Dal 2015 il precariato del personale della scuola è più che raddoppiato.

“Ancora una volta – dichiara Giuseppe D’Aprile, Segretario generale UIL Scuola Rua – i numeri diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito certificano ciò che la scuola italiana si regge sulla precarietà. Al 24 settembre risultano 182.641 contratti a tempo determinato tra posti comuni e di sostegno, di cui 76.100 sul sostegno e 44.926 conferme su scelta delle famiglie. È una cifra enorme, che fotografa una realtà ormai strutturale, dove il lavoro precario è diventato la regola.
Sul fronte delle assunzioni a tempo indeterminato, le cose non vanno meglio: dei 48.504 posti autorizzati dal decreto ministeriale per le immissioni in ruolo, a fronte di 52.885 posti vacanti per l’anno scolastico 2025/26, al 24 settembre risultano 29.685 docenti assunti a tempo indeterminato, con la possibilità di assumere altri 4.403 entro il 31 dicembre 2025. I docenti assunti tramite le procedure PNRR sono 18.566, mentre gli idonei al concorso 2020 sono 1.821. Per gli insegnanti di religione cattolica (IRC) le assunzioni a tempo indeterminato si fermano a 6.022 unità.
È un sistema di reclutamento che evidenzia tutti i suoi limiti, che logora i nostri insegnanti e indebolisce la qualità dell’insegnamento. Non si può più sostenere il ricorso continuo alle supplenze: serve un piano straordinario di assunzioni, il pieno utilizzo delle graduatorie esistenti, comprese quelle degli idonei, e l’apertura delle GPS come ulteriore canale di accesso al ruolo. È tempo di trasformare l’organico di fatto in organico di diritto, mettendo fine a una gestione emergenziale che si ripete ogni anno.
Sul sostegno – sottolinea il Segretario – la precarietà assume proporzioni inaccettabili: migliaia di alunni con disabilità si ritrovano a inizio anno con un insegnante diverso a quello precedente, con conseguenze negative sulla continuità didattica e sulla qualità dell’inclusione. È indispensabile assumere a tempo indeterminato tutti i docenti specializzati, attingendo non solo dai concorsi ma anche dalle GPS.
Ad aggravare la situazione da qui ai prossimi mesi – aggiunge – le centinaia di supplenze che verranno assegnate, sull’organico in deroga, a docenti senza titolo tramite gli interpelli.
È paradossale chiedere ai precari di garantire il funzionamento quotidiano della scuola, ma non si riconosce loro il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. La scuola ha bisogno di tempi certi, procedure efficienti e chiare e di personale stabile”, conclude D’Aprile.


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