0-6 anni: l’importanza della prevenzione e sicurezza per questa fascia d’età
Alla presenza del direttore Jacopo Greco, in rappresentanza dell’Amministrazione e al prof. Villani Alberto, pediatra e componente del CTS, nonché dei rappresentanti del Ministero della salute, dottoressa Anna Caraglia e dell’Inail dottoressa Marta Petyx, dei rappresentanti delle scuole private e dell’Anci, si è svolto il 1 dicembre u. s. il consueto incontro sulla sicurezza della fascia di età 0/6 anni.
Sono state affrontate le tante criticità che emergono in questa delicata fascia di età, a seguito della recrudescenza di questa emergenza epidemiologica.
Nel suo intervento Daniele Ilari a nome dell’intera delegazione UIL, ha posto alcuni temi fondamentali:
- i dispositivi di protezione individuali utilizzati oggi sia nei nidi che nelle scuole dell’infanzia sono le mascherine chirurgiche, mentre tutti gli operatori scolastici chiedono di poter avere le mascherine FFP2 che assicurano una maggiore protezione. Inoltre l’approvvigionamento dei dispositivi deve essere continuo e coprire tutte le necessità e non vanno lesinate per un improbabile economia di spesa.
- Il monitoraggio sul territorio, di cui, in molte situazioni, si è persa traccia o è altamente approssimativo, dovrebbe essere fatto in modo puntiglioso e analitico.
La gestione del contagio sia per la positività accertata che per il periodo di quarantena, necessita di protocolli operativi fattivi e pratici, con indicazioni chiare in riferimento ai rapporti interistituzionali tra le scuole e gli altri Enti interessati al problema e non scaricati sulle singole istituzioni scolastiche.
Le comunicazioni non possono essere fuorvianti e improntate al “fai da te ”, quando fatti e circostanze dimostrano che si debba alzare il livello di protezione. Il Ministero della salute non può deflettere dai suoi compiti, soprattutto, quando dà una chiara impressione di dover ridurre o arginare le spese. Non si gioca sulla salute dei lavoratori e in particolare degli alunni di questa fascia di età.
Il CTS, attraverso il prof. Villani ribadisce il bassissimo rischio di contagiosità tra i bambini di 0/6 anni e anche il bassissimo rischio di trasmissibilità del contagio di questi bambini. Parole che dovrebbero rasserenare un po’ tutti, ma troppo vaghe e non circostanziate.
L’INAIL afferma che le mascherine chirurgiche sono sufficienti ad assicurare la protezione e sono le stesse fornite anche ai sanitari. L’aereazione dei locali scolastici va fatta senza timore di raffreddare i bambini e bisogna diffidare dei dispositivi di sanificazione che in questo periodo vengono offerti da ditte specializzate, perché spesso non idonei. Per tutti i dubbi le scuole possono scrivere per richiedere pareri all’Inail accedendo al sito dello stesso istituto.
Le mascherine trasparenti utili soprattutto ma non solo, ai non udenti secondo l’Inail , non hanno la certificazione necessaria per poterle fornire alle scuole. Certificazioni che potrebbero essere sollecitate visto l’impiego che se ne può fare nelle scuole dove i bambini piccoli devono ricevere continuamente feed-back di incoraggiamento come un sorriso o una prassia leggibile.
La UIL pensa che questo modo di procedere, se l’obiettivo dei tavoli permanenti che si stanno svolgendo a cadenza settimanale è solo quello di aggiornare un protocollo di intesa firmato nel mese di agosto, non sia sufficiente.
Bisogna invece individuare tutte le situazioni di criticità, ammettere e correggere gli errori fin qui commessi e fare le azioni dette e condivise, senza considerare che sono saltate tutte le ipotesi di tracciamento che vanno imputate ai Dipartimenti di Prevenzione del Ministero della Salute, i quali, per rispondere alle loro responsabilità, vanno rafforzati decidendo, magari, di utilizzare i fondi del MES. Non è più tempo di propagande e di decisioni guidate da ragioni prettamente politiche.