Il Valore del Rispetto Nel Programma Educativo, convegno Uil Scuola a Tirana

In questo momento in Albania   oltre sessantamila  giovani  albanesi stanno  studiando la nostra lingua, sia con i  nostri docenti inviati dal Ministero degli Esteri  nelle sezioni bilingue previste dagli accordi bilaterali , a Tirana, Korcia e Scutari, ma in tante scuole pubbliche albanesi, dalla scuola media a liceo, in virtù del Memorandum d’Intesa con il nostro paese. In esse si studia in lingua italiana anche la matematica, la storia, la storia dell’arte, la fisica e la biologia. L’italiano è la prima lingua straniera studiata nelle scuole di 23 città albanesi.

Al convegno presieduto da  Lucia Cucciarelli delegata Uil scuola Albania, porterà il suo saluto  l’Ambasciatore d’Italia, Fabrizio  Bucci, il Presidente Unicef Albania Roberto De Bernardi, , il Preside della Facoltà di Economia UCNSBC, Vittorio Teutonico, i professori Leticja Gusho della Facoltà di Scienze Sociali,  Ariana Nepravishta della Facoltà di economia e Artur Beu  dell’Università delle Arti.

Sul “ Valore del Rispetto “ la relazione del  Segretario generale Uil scuola, Giuseppe D’Aprile,  che rivolgerà  la sua Lectio  alla platea di studenti e di docenti delle Università  del Buon consiglio e delle Arti di Tirana.

DICHIARAZIONE DI  GIUSEPPE D’APRILE 

Abbiamo scelto l’Albania per ribadire ad alta voce il “valore del Rispetto”, un valore per noi  di estrema importanza,  che è stato al centro nel nostro recente Congresso nazionale. Tuttavia, anche se molto in questi anni  è stato fatto   dal  nostro governo per la promozione dell’italiano  in Albania, un paese a noi vicino, che ammira  la nostra cultura, a cui siamo uniti nel corso della storia  da duraturi   legami di amicizia,  resta  ancora del tutto insufficiente l’offerta di lingua e cultura italiana messa a disposizione dal nostro Governo, al quale   sollecitiamo un efficace e sinergico  coordinamento del nostro sistema scolastico all’estero, per aumentare la nostra presenza docente nelle scuole albanesi e in tutte le altre realtà estere.  Inoltre chiediamo di restituire alla contrattazione  la mobilità professionale del personale della scuola all’estero, superando invasioni inaccettabili in materia pattizia e di rapporto di lavoro per  realizzare,  con il contributo essenziale  dei nostri docenti italiani, una autentico processo riformatore degli strumenti di promozione della lingua italiana nel mondo.


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