Giornata internazionale delle persone con disabilità, D’Aprile: “L’inclusione è un diritto, garantiamolo a ogni studente”
Il modello italiano del sostegno è il fiore all’occhiello della nostra scuola. Stabilità e continuità non sono concessioni. Sono diritti sacrosanti.
Il modello italiano di inclusione è un’eccellenza che dobbiamo difendere. È riconosciuto all’estero, è studiato in Europa, ed è il risultato di una scelta coraggiosa compiuta nel 1977, quando il nostro Paese decise di abolire le classi differenziali. Da allora, tutti gli studenti, anche quelli con difficoltà evidenti, hanno avuto la possibilità di imparare insieme. Una possibilità che, per molti, ha significato davvero esercitare un diritto. Lo ricorda il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità 2025.
Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito al 24 settembre i docenti di sostegno a tempo determinato sono 121.026 – ricorda il Segretario -. La precarietà ha assunto dimensioni inaccettabili. Migliaia di alunni si ritrovano a inizio anno con un insegnante diverso da quello precedente, con conseguenze negative sulla continuità didattica e sulla qualità dell’inclusione.
Serve un piano straordinario di assunzioni – sottolinea -. Bisogna trasformare l’attuale organico di fatto in organico di diritto, per assumere più docenti e garantire la continuità didattica agli alunni. È fondamentale assumere a tempo indeterminato tutti gli insegnanti specializzati, attingendo non solo dalle graduatorie dei concorsi, ma anche dalle graduatorie provinciali per le supplenze, trasformandole in un percorso strutturale di assunzione. Così si darebbe valore all’esperienza di migliaia di docenti qualificati e si assicurerebbe agli studenti un insegnante con anni di esperienza nelle attività di sostegno.
È necessario creare graduatorie nazionali, che permettano agli insegnanti di indicare le proprie preferenze su tutto il territorio. Un modello simile colmerebbe il divario tra necessità reali delle scuole e numero di insegnanti disponibili, ottimizzando l’incontro tra domanda e offerta. Occorre eliminare il numero chiuso nelle università per i corsi di specializzazione e collegare i posti disponibili al fabbisogno territoriale, evitando di affidare studenti a docenti senza titolo i quali sono costretti a conseguirlo all’estero cadendo spesso nella morsa della speculazione.
Garantire docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità resta un obiettivo prioritario, al centro dell’azione sindacale della Uil Scuola, conclude D’Aprile.









