Oggi al Senato / UIL: continuità e basta precariato

AUDIZIONE 7ª Commissione del Senato,
Disegno di legge n. 1774  / dl n. 22/2020
Conclusione e avvio anno scolastico e svolgimento esami di Stato
http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/52910.htm
[IN VIDEOCONFERENZA il 22 aprile, alle ore 11,30]


MEMORIA UIL SCUOLA

A nostro modo di vedere, bisogna usare una parola: continuità.
I latini dicevano ‘quieta non movere et mota quietare’.
Non agitare ciò che è calmo, ma calma piuttosto ciò che è agitato.
Il prossimo anno scolastico dovrà essere nel segno della continuità,
tanto da considerare che sia una continuazione di quello attuale.
Questo significa mettere a punto una legge che mantenga
l’attuale livello organizzativo con il minimo di spostamenti.
Confermare il personale sulle classi compresi i precari docenti e ATA.
Di seguito il dettaglio della nostra proposta.

Nell’iter di conversione del decreto appare prioritario tenere conto della situazione di emergenza che vive il Paese e l’istituzione scuola. Quadro di riferimento che è stato profondamente mutato dalla pandemia da Covid 19.

Una situazione che non è una esagerazione paragonare a quelle di ‘guerra’, per gli effetti sociali e finanziari. In tale complesso contesto, la scuola è settore strategico e trasversale, merita attenzione, scelte coraggiose e eccezionali.
Quando il decreto è stato messo a punto, nei primi giorni di aprile nessuno immaginava la prospettiva di una riapertura delle istituzioni scolastiche a settembre, con il nuovo anno scolastico.

Le autorità scientifiche, che avranno l’ultima parola, propendono infatti per questa ipotesi sulla quale sarebbe utile lavorare invece di indurre confusione ed inutili aspettative tra personale scolastico famiglie e studenti sulla possibilità che la scuola riapra prima del 18 maggio.
Sarebbe stato utile un piano strategico che prefigurasse fine ed inizio dell’anno scolastico: Gli elementi sullo svolgimento degli esami di Stato, la scelta dei libri di testo, gli scrutini finali di ogni ciclo di studi e su altri aspetti importantissimi per la vita scolastica. Tutte questioni che avrebbero dovuto essere noti, chiari, i e rapidamente resi disponibili al dibattito e al confronto, invece ad oggi siamo in attesa di proposte e idee di un comitato di esperti.

Il positivo valore della continuità didattica e di servizio dovrebbe improntare l’intero modo di procedere sia per l’avvio del prossimo anno scolastico, che per la conclusione di quello in corso.

Bisognerebbe, a nostro parere mantenere inalterata, quanto più possibile, la struttura organizzativa di questo anno scolastico considerando il prossimo come continuazione di questo, secondo il detto latino, quieta non movere et mota quietare. Non agitare ciò che calmo. Calma piuttosto ciò che è agitato.

Agire in continuità significa valorizzare il lavoro dei docenti e degli ATA che hanno dimostrato di dare al sistema linfa vitale, anche innovando, con  strumenti e prassi digitali, in moltissime situazioni senza che ne avessero gli strumenti.

La scuola si è rivelata un sistema cooperativo ed autogestito, dotato di grande vitalità e resilienza, basato sulla professionalità dei lavoratori, sia di ruolo che precari che hanno dato stabilità al sistema, superato incertezze e impedito fratture.

Tutto questo nei limiti della DaD e del lavoro agile relazionato alla scuola: un limite che viene proprio dalla necessità di coesione e cooperazione della comunità educante, che non può dare il meglio di se con lavoro da remoto.

La scuola si vive con le interazioni e relazioni personali che trasmettono emozioni empatie, costituiscono regole, fanno società partecipazione e democrazia.
I danni del contagio che tanti cambiamenti hanno introdotto nella vita di tante famiglie, consigliano la messa a punto di una legge che mantenga l’attuale livello organizzativo con il minimo di spostamenti a partire dalla conferma del personale sulle classi sui posti e questo deve valere anche per il personale precario e per gli ATA.

Tutti i provvedimenti dovrebbero essere presi all’insegna della continuità. Proprio in queste ore assistiamo, invece, a scelte ispirate da procedure burocratiche, che sarebbero sbagliate in tempo di pace, in condizioni normali, è che risultano inconcepibili in una situazione di emergenza così ampia per il Paese. Di fronte a situazioni eccezionali servono misure altrettanto eccezionali.  La scuola, in questo momento, non può sopportare procedure  che prevedono – come in passato –  una girandola di persone, di composizione e scomposizione di scuole e di classi.

Il ricorso ad ordinanze del ministero dell’istruzione, che in questo periodo è stato costante,  avrebbe dovuto gestire una situazione di eccezionalità, non piegarla alle procedure normali.

In questa sede, vogliamo ancora una volta portare un grido di allarme.
Si è ancora in tempo per cambiare.
Per regolamentare fatti e atti utili è necessario il maggiore coinvolgimento degli organi decisionali, Governo e Parlamento in primis, parti sociali.
Si registra, invece, una totale chiusura del ministero al confronto con le organizzazioni sindacali, del pari con altri organismi istituzionali consultivi come ad esempio il CSPI.

Per i motivi richiamati ribadiamo la necessità di alzare il livello dell’interlocuzione politica. E’ nel dibattito parlamentare che vanno riportate le linee di intervento, decise con una linea strategica che miri a dare certezze ai lavoratori e a mettere nelle migliori condizioni alunni e famiglie.


Qui di seguito il dettaglio per temi e settori di intervento per la conclusione dell’anno scolastico:

>> Esami di Stato conclusivi dei percorsi di istruzione
Vanno svolti secondo modalità semplificate. La previsione di un colloquio orale andrebbe definita con una modalità in presenza del candidato di fronte alla commissione, correttamente formata da docenti interni, con un presiedente esterno nel rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento.
La serietà ed il valore della prova, l’impegno dello studente, la sua aspettativa possono essere certamente riconosciuti quale strumento motivazionale, nel rispetto della responsabilità e del lavoro svolto dei diversi soggetti in campo, in una fase tanto difficile, quale quella che stiamo attraversando. Gli esami di Stato costituiscono la conclusione di un impegno pluriennale che ha coinvolto docenti studenti e famiglie che non può essere ignorato.
Non si può avere, nella direzione che ci sembra stiano prendendo i provvedimenti in esame, un approccio di natura procedurale-burocratica, che non tiene presente di tradizioni e valori radicati nella nostra società. La maturità per ogni studente è una sorta di rito di passaggio, di un percorso di iniziazione della vita adulta, che non si può esaurire dietro lo schermo di computer.

>>> Candidati privatisti
Gli esami conclusivi devono essere affrontati con le stesse modalità per tutti gli studenti che ne hanno diritto, compresi i privatisti, per i quali può essere by passata la prova di ammissione, come avviene per tutti gli studenti di ogni ordine e grado di scuola che passano automaticamente all’ anno successivo per evitare discriminazioni.
Il rinvio delle prove, per questi candidati, alla conclusione della emergenza epidemiologica comporterebbe il loro svolgimento con docenti diversi dagli altri, in condizioni di tempo e di luogo che potrebbero prefigurare anche elementi di incostituzionalità.

>>> Scrutini
Per l’ammissione agli anni successivi si dovrà tenere conto di una valutazione ‘formativa’ che è l’unica possibile in questa fase e potrà essere trasformata in valutazione ‘sommativa’ su base biennale o alla conclusione della prima parte del prossimo anno scolastico da dedicare, come definito nel testo del ddl, al recupero e all’integrazione degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020.
A tal fine la continuità didattica si rivela strumento fondamentale, ritendo impossibile un recupero ad opera di docenti diversi da quelli che ne hanno impostato le attività per questo anno scolastico.


>> Per l’avvio del prossimo anno scolastico segnaliamo:
L’esigenza di non muovere le persone dai posti cui sono attualmente assegnate per dare continuità alle relazioni educative bruscamente interrotte a fine febbraio.
Ciò determinerebbe una maggiore coerenza con le modalità di lavoro a distanza per i lavoratori impegnati nelle procedure di individuazione dei perdenti posto e la loro riassegnazione. Proviamo a immaginare come potrà avvenire il primo giorno di scuola in caso di mantenimento della didattica in remoto, con docenti diversi che non conoscono i ragazzi? Come approcciarsi quando l’unico mezzo di contatto è lo schermo di un computer o un telefonino?

> Graduatorie per le supplenze
Con il rinvio delle procedure di rinnovo si verrebbe a creare una profonda ingiustizia. In attesa di trasformare le graduatorie su base provinciale, obiettivo condiviso, ma che comporta tempi lunghi e l’impossibilità di superare con un decreto del ministro di natura regolamentare, è possibile, però, procedere con l’aggiornamento della seconda fascia e terza fascia delle graduatorie di istituto regolamentate dal DM 131 del giugno 2007.
Gia’ il DM 374 dell’1 giugno 2017 ha previsto la possibilità del ricorso a mezzi come la posta elettronica certificata che conferisce trasparenza e legittimità ai rapporti con la pubblica amministrazione, con il vantaggio di non mortificare le aspettative di tanti docenti che hanno speso il proprio tempo a perfezionare competenze professionali e culturali attraverso lo studio e il lavoro.

>>> Obbligatorietà delle didattiche nella modalità a distanza
Non è affermando il principio del come-va-va che una procedura adottata, in situazione di profonda emergenza, può essere trasformata in misura di sistema.
L’impegno degli insegnanti si è trasformato in lavoro aggiuntivo, oltre ogni limite derivante dall’uso costante delle nuove tecnologie, dallo sforzo di formazione e autoformazione e dalla difficoltà di raggiungere quella ampia fetta di studenti, soprattutto i più fragili tagliati fuori dal digital-divide.

>> Organi collegiali
Nel protrarsi della sospensione delle attività didattiche ordinarie non è sostenibile l’assegnazione alla competenza del solo dirigente scolastico. Per l’assunzione delle decisioni in merito va ripristinato il pieno coinvolgimento degli organi collegiali della scuola.

> Conferma in ruolo dei docenti neoassunti
E’ del tutto infondato e contrario al riconoscimento del grandissimo sforzo che gli insegnanti hanno svolto, compresi i neo assunti impegnati nella didattica a distanza, non consentire loro di effettuare il colloquio conclusivo dell’anno di prova e formazione di fronte al comitato di valutazione del servizio, sostituito da un parere consultivo reso dal dirigente tecnico.
Gli organi collegiali non sono sospesi nella loro funzione, anche il comitato può continuare a svolgere la propria funzione riconoscendo dignità e valore al lavoro, nel rispetto delle norme, ove ciò è reso possibile dalle condizioni di contesto.
Temiamo infatti che numerosi interventi con effetti limitativi degli organi collegiali possano determinare quello che chiamiamo ‘rischio di sospensione della democrazia’ nella scuola (e non solo) per la quale lanciamo un vero e proprio grido di allarme.

>>> Concorsi
La sospensione dello svolgimento delle procedure concorsuali non può essere riferita esclusivamente al pubblico impiego, ma deve riguardare tutti, anche la scuola.
Bandire i concorsi quando l’emergenza coronavirus assorbe tutte le preoccupazioni delle persone e dei lavoratori è impraticabile.
Abbiamo proposto che in una situazione di straordinaria emergenza si possa rispondere con strumenti altrettanto poderosi come direbbe il Presidente del Consiglio.Per dare continuità alla scuola per il prossimo anno scolastico occorre confermare i precari negli attuali i posti e procedere alla stabilizzazione con concorsi riservati per soli titoli a coloro che hanno assicurato il funzionamento delle scuole. E’ appena il caso di ricordare che esistono graduatorie ancora valide dei concorsi 2016 e 2018 mentre per alcune classi di concorso non è stato possibile lo svolgimento a causa della impossibilità di costituire le commissioni giudicatrici.
Appare così una forzatura anche la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del concorso ordinario per la scuola secondaria. Un modo di procedere che non meritano né gli aspiranti docenti, né coloro che dovranno essere impegnati nelle commissioni.
L’improvvida pubblicazione di questo bando aprirà una serie infinita di contenziosi e di malcontenti che certamente non predispongono positivamente i docenti che pure arriveranno a ruolo tra molti anni, perché parcheggiati in graduatoria meramente nominali, allo svolgimento proficuo della loro professione.

>> Dsga facenti funzione
La proposta di procedere a concorsi per soli titoli vale anche per gli assistenti amministrativi che hanno svolto per anni il lavoro di Dsga Facenti Funzione garantendo il buon funzionamento del sistema scolastico.

>>> Sospensione dei viaggi di istruzione
Vanno considerate con attenzione le possibili conseguenze derivanti alle famiglie da questa scelta. Il decreto del 2 marzo prevede la possibilità di recesso del viaggiatore o l’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione, tuttavia si profilano alcuni rischi. E’ necessario chiarire che in caso di recesso delle famiglie è prevista la restituzione dell’intera somma da parte delle agenzie, come anche in caso di mancata riprogrammazione delle gite scolastiche da parte della scuola.
Occorre infine chiarire che cosa accadrà per le classi terminali per le quali non sono riprogrammabile ulteriori alternative.

Roma, 22 aprile 2020

 

 


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