Raggiunto l’accordo contrattuale per i docenti in Trentino

Dopo una trattativa iniziata alle 9.30 del mattino e conclusa poco prima delle 22.00, è stato raggiunto l’accordo contrattuale per i docenti in Trentino.

È un buon accordo: abbiamo raggiunto quasi tutti gli obiettivi sul piano giuridico (quello dei diritti e dei doveri) e portato a casa quel tanto di risorse che erano state stanziate. I docenti in Trentino avranno gli aumenti contrattuali nazionali, senza vedersi riassorbiti gli anticipi di 10 anni fa (30€ circa).

La trattiva ha avuto una accelerazione nell’ultimo mese, grazie alla strada spianata dall’accordo nazionale.

Non è stata una partita facile: in Trentino si partiva da un contratto sbagliato, firmato dalle consorelle sindacali. Sbagliato, perché portava i docenti della nostra Provincia fuori dal contesto nazionale: una perdita di diritti ed un aumento di carichi di lavoro.

Pezzo a pezzo abbiamo smontato le proposte del moloch autonomista. Siamo rientrati nel contratto nazionale (con un contratto più leggero e snello), con la parte provinciale a recitare il ruolo di contratto integrativo.

Ripristinando le ore funzionali all’insegnamento, ex nazionale, separandole da quelle provinciali, siamo riusciti ad inserire una flessibilità buona, nel rispetto della autonomia scolastica.

Un unico rammarico: volevamo riportare a negoziazione i criteri generali sulla articolazione dell’orario di lavoro. Ci siamo scontrati con una visione ottusa, burocratica e centralista. Chi scrive le regole dovrebbe tener conto del principio di ragionevolezza, quindi del rispetto delle persone. Senza ragionevolezza le regole diventano meccanismi e procedure senza senso: per questa via le persone si trasformano in macchine.

I pericoli più grandi li abbiamo sventati. Seneca ricordava che è incredibile la forza della filosofia nel respingere ogni attacco della sorte: certi dardi li neutralizza, respingendoli; altri li rende vani, affievolendone la forza.


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