Esame di Stato e avvio anno scolastico, Pizzo: “Formazione, retribuzioni, autonomia: la scuola ha bisogno di investimenti strutturali”

Il Segretario nazionale Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo, è intervenuto nel corso dell’audizione al Senato dedicata alla riforma dell’Esame di Stato e all’avvio dell’anno scolastico 2025-26. Di seguito il testo e il video del suo intervento.

AUDIZIONE 7ª Commissione Istruzione Senato
Disegno di legge n. 1634 (d-l n. 127/2025 – riforma dell’esame di Stato e avvio a.s. 2025/2026).
Memoria Federazione Uil Scuola Rua

Signor Presidente, Onorevoli Senatori,

con riferimento all’art. 1 del decreto, “Misure urgenti in materia di esami di Stato ed esami integrativi del secondo ciclo di istruzione”, desideriamo esprimere le seguenti considerazioni.
Per quanto riguarda il comma 1 , lettera a), accogliamo positivamente il principio secondo cui l’Esame di Stato debba valutare non solo conoscenze e competenze, ma anche maturazione personale, autonomia e responsabilità dell’alunno, in una prospettiva di sviluppo integrale della persona. La nuova denominazione di “Esame di maturità” appare coerente con questo approccio, sebbene nella modifica del comma 2 dell’art. 12 del D-Lgs. 62/2017 rileviamo che si mantiene la denominazione “Esame di stato”.
Diversa è la nostra posizione sul comma 1 , lettera b). La riduzione dei commissari da sei a quattro, due interni e due esterni, non è motivata pedagogicamente, rispondendo esclusivamente a logiche di risparmio, a rischio di indebolire la qualità della valutazione.

Risulta inoltre inaccettabile destinare 10 milioni di euro a corsi di formazione per docenti su compiti che rientrano già nelle loro competenze, senza definire impegni, modalità o ricadute sull’orario di servizio. Ancora più grave è che la partecipazione a tali corsi sia considerata titolo preferenziale per la nomina alle commissioni, creando disparità ingiustificate.
Riteniamo che queste risorse, insieme ai risparmi derivanti dalla riduzione dei commissari, dovrebbero essere destinate all’aggiornamento dei compensi di Presidenti e Commissari d’esame, fermi dal 2007 e ormai insufficienti rispetto al costo della vita. La mancata revisione delle indennità ha portato negli anni a rinunce agli incarichi, con conseguente necessità di ricorrere a personale in pensione.
Per quanto concerne la lettera c), relativa alle materie d’esame, esprimiamo contrarietà alla possibilità che il Ministro stabilisca tutte le discipline del colloquio, comprese quelle interne. Una simile disposizione comprimerebbe l’autonomia scolastica, sottraendo ai Collegi dei docenti e ai Consigli di classe una prerogativa fondamentale.
Su questi punti, la nostra Organizzazione sindacale chiede quindi che, in sede di conversione del decreto, si riconsiderino con attenzione queste misure, affinché l’Esame di Stato e l’intero sistema scolastico possano davvero accompagnare i giovani nella crescita e nella costruzione.

In merito all’articolo 3 del decreto, che destina risorse al rinnovo del Contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022 -2024 , rileviamo che tali fondi derivano da stanziamenti originariamente vincolati al nuovo ordinamento professionale ATA, al Fondo per la valorizzazione del sistema scolastico e al Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa. La UIL Scuola RUA apprezza l’impegno del Governo a sostenere il personale scolastico, ma sottolinea che ciò non può avvenire sottraendo risorse già destinate a finalità precise.
Per il personale ATA, in particolare, si riconosce la necessità di riformare l’ordinamento professionale, come più volte sostenuto dalla nostra organizzazione sindacale, ma non è accettabile sottrarre risorse indispensabili al suo avvio, soprattutto in un contesto di inflazione elevata e progressivo impoverimento delle retribuzioni. È urgente che le risorse destinate ai lavoratori della scuola siano aggiuntive e strutturali. È inoltre fondamentale introdurre misure di detassazione sugli aumenti contrattuali e garantire l’utilizzo delle risorse già previste per il rinnovo del contratto 2025/2027, così da restituire al personale scolastico la dignità economica e professionale che merita.

Infine, sull’articolo 4, relativo alle supplenze e alla proroga triennale delle GPS, ribadiamo che non bastano proroghe emergenziali. Serve un regolamento stabile sulle supplenze e interventi su tre criticità principali:

  1. la disparità di punteggio tra docenti teorici e ITP inseriti nelle graduatorie di sostegno di I fascia, non giustificata, perché il percorso di specializzazione è identico;
  2. l’algoritmo di assegnazione che permette scavalcamenti di docenti con punteggio superiore. Questo avviene perché i docenti con punteggio maggiore vengono considerati rinunciatari nel caso non abbiano indicato, tra le 150 preferenze, le scuole effettivamente disponibili al momento del turno di La UIL Scuola RUA ha seguito numerosi contenziosi su tali situazioni, tutti conclusi a favore dei lavoratori, confermando l’ingiustizia del sistema.
  3. l’aggiornamento delle tabelle di valutazione dei titoli e dei servizi, che necessitano di aggiornamento e non possono essere congelate da una proroga

Rinnoviamo anche in questa sede la richiesta di rendere strutturale, attraverso un intervento legislativo, la procedura straordinaria di immissione in ruolo da GPS di I fascia, scaduta quest’anno, estendendola ai posti comuni, per garantire stabilizzazione e continuità didattica.
In conclusione, ribadiamo che ogni intervento normativo deve mettere al centro gli studenti e il personale scolastico, valorizzandone autonomia, professionalità e diritti. È fondamentale investire in modo strutturale e aggiuntivo su retribuzioni e autonomia scolastica, assicurando stabilità al personale e continuità didattica agli studenti.

 


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