Nuove indicazioni Nazionali, pubblicato il testo del parere del CSPI
Il 27 giugno il CSPI ha espresso parere sullo schema di Regolamento che introduce le Nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione. Il parere è stato formalizzato e reso pubblico. Superate le Indicazioni del 2012, si apre una nuova fase per il curricolo scolastico.
La posizione della UIL Scuola Rua nel Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione
Il nuovo impianto è distante dalla realtà scolastica. Serve un vero confronto con la scuola e una visione concreta del futuro.
La componente del CSPI della UIL Scuola Rua, nella seduta plenaria del 27 giugno 2025, ha espresso parere negativo sulla bozza delle Nuove Indicazioni Nazionali 2025, in coerenza con quanto deliberato dall’esecutivo nazionale svoltosi a Fiuggi il 25 e 26 giugno 2025.
Metodo di elaborazione
Ogni revisione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo dovrebbe partire dall’esperienza concreta delle scuole, dalle criticità riscontrate sul campo e dal coinvolgimento attivo di tutti i protagonisti della comunità scolastica: docenti, studenti, famiglie. Il processo di revisione delle Nuove Indicazioni Nazionali, invece, è stato “calato dall’alto”, senza il necessario coinvolgimento delle scuole, delle comunità professionali e degli organi collegiali. Una riforma del curricolo che intende avere valenza nazionale deve invece nascere da un percorso partecipato, trasparente e rispettoso della pluralità culturale, dei territori e delle esperienze educative già in atto.
Valutazione dell’impianto esistente e finalità dell’aggiornamento
Le Indicazioni Nazionali del 2012 costituivano un impianto pedagogico e culturale solido, frutto di un equilibrio tra visioni diverse e aperto alla pluralità culturale, linguistica e formativa. Erano il risultato di un lavoro condiviso che riconosceva la complessità della scuola italiana e valorizzava l’autonomia delle istituzioni scolastiche.
Un aggiornamento del testo era certamente auspicabile, ma avrebbe dovuto concentrarsi sulle nuove sfide educative contemporanee, come:
– la digitalizzazione e l’uso consapevole delle tecnologie;
– l’impatto dell’intelligenza artificiale nei processi cognitivi e formative;
– le trasformazioni nella comunicazione e nei linguaggi;
– l’importanza crescente dell’educazione finanziaria e dello sviluppo sostenibile;
in coerenza e continuità con le Linee guida per l’educazione civica approvate nel 2020.
Invece, la proposta presentata dal Ministero sembra ignorare queste urgenze, proponendo una revisione che non risponde ai reali bisogni educativi del presente e che rischia di tradursi in una semplificazione riduttiva dell’azione educativa.
Visione pedagogica e culturale
Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025, nella loro seconda bozza, presentano un impianto culturale che desta forti preoccupazioni per la parzialità di approccio e il mancato ascolto della comunità scolastica.
La UIL Scuola RUA non condivide l’impostazione che sembra trasparire dalla bozza, improntata a una standardizzazione delle competenze, a una visione funzionalistica e semplificata del sapere, che rischia di appiattire la ricchezza dei percorsi formativi. Il rischio è quello di ridurre il curricolo a un insieme di prestazioni da valutare, piuttosto che a un processo di crescita culturale, critica e civile degli studenti.
Ruolo della scuola e del docente
Siamo contrari a ogni forma di centralismo didattico e valutativo che svuoti di significato il ruolo costituzionalmente riconosciuto della scuola autonoma. Le Indicazioni Nazionali devono costituire un quadro di riferimento aperto, non prescrittivo, nel quale le scuole possano elaborare i propri percorsi, valorizzando la professionalità docente, l’innovazione didattica e la progettualità territoriale.
In sintesi, si evidenzia:
1) L’assenza di un metodo partecipativo e condiviso.
2) Il mancato coinvolgimento strutturato della scuola e dei suoi rappresentanti.
3) La mancata risposta alle criticità strutturali (precariato, spazi, organici).
4) Una impostazione paternalistica, diffidente verso la libertà educativa, le famiglie, e il digitale.
5) Un ridimensionamento del ruolo del docente e un impianto culturale sbilanciato.
Per tali motivi, la componente della Uil Scuola RUA ha espresso parere negativo e rivendica:
1) La riapertura di un confronto aperto e trasparente con il mondo della scuola e la comunità scientifica.
2) La promozione di iniziative pubbliche di approfondimento e discussione.
La scuola è viva, insegna a pensare anche in modo critico, non solo a ricordare. Forma cittadini liberi e consapevoli, non esecutori obbedienti.
La Federazione UIL Scuola Rua continuerà a sostenere una scuola democratica, inclusiva e partecipata, capace di costruire il futuro con e non per gli studenti.