Pacta sunt servanda: vale per tutti ma non per il ministro Bianchi

RIUNIONE SINDACATI – MINISTRO >>> REPORT

In apertura di incontro il Ministro ha illustrato la posizione del Governo, ribadendo la volontà di dare conseguenzialità alle disposizioni normative introdotte, specificando lo stato della campagna vaccinale che procede in maniera soddisfacente anche per quello che riguarda sia il personale scolastico, che gli studenti (90% del personale scolastico, 60% degli studenti). Bianchi ha sintetizzato in tre punti la strategia del Governo: riapertura delle scuole con avvio delle lezioni in presenza, intensificazione della campagna vaccinale proteggendo i vaccinati da quanti non intendessero sottoporsi al vaccino, calendarizzazione degli impegni che riguardano il comparto scuola con le organizzazioni sindacali.

La UIL SCUOLA, nello specificare la propria posizione, ha tenuto a precisare che il personale scolastico, rispetto all’obbligatorietà del green pass introdotta con il D.L. n.111/2021, continua ad essere destinatario di un trattamento fortemente discriminatorio e penalizzante anche nei riguardi dei lavoratori degli altri comparti, sia pubblici che privati.

Gli “inadempienti” addirittura sono passibili di essere sanzionati attraverso un sistema che prevede la sospensione dal servizio e dalla retribuzione e la loro sostituzione con i supplenti.

Successivamente, ha argomentato come il Protocollo sulla sicurezza, sottoscritto il 14 agosto scorso, ha subito una evidente alterazione condotta con le note applicative inviate alle scuole il 13 e il 18 agosto, che lo reinterpretano in modo significativo. Nella seconda, si precisa, che le risorse destinate alle scuole per affrontare l’emergenza sanitaria possono essere destinate a coprire “… i costi per effettuare i tamponi diagnostici esclusivamente al personale scolastico, impegnato nelle attività in presenza e che si trovi in condizione di fragilità sulla base di idonea certificazione medica”.

Specificazione, questa, che non risulta inserita nel testo del Protocollo (cfr. pagg.5 e 6 – lett. d) sottoscritto dalla UIL SCUOLA.
Una previsione non contemplata nemmeno dalla legge che a questo personale concede l’esenzione dal green pass e non chieda alcun tampone. In modo del tutto surrettizio, si introduce un onere in più per le scuola che sulla base della nota ministeriale del 18 agosto dovranno obbligare il personale esentato (c.d. lavoratori fragili) a fare i tamponi.

Sulla base di tali atti, rispettivamente adottati dal Governo e dall’Amministrazione scolastica, si è determinato un clima di forte tensione tra i lavoratori della scuola, suscettibile di rendere particolarmente complesso l’avvio del nuovo anno scolastico che, come è stato più volte precisato, prevede il ritorno alla didattica in presenza. Sempre in tale direzione va valutata la condizione del personale precario che risulta del tutto trascurata, anche in considerazione della sua complessa individuazione.

La UIL SCUOLA, ribadendo la propria piena adesione al piano vaccinale predisposto dalle autorità sanitarie competenti, quale rimedio efficace per contrastare la diffusione della pandemia, ma convinta che lo stesso debba, comunque, essere rispettoso anche della volontà dei singoli lavoratori, ha proposto l’adozione di una fase transitoria, una moratoria, con l’avvio del nuovo anno scolastico e da concludere con la conversione in Legge del Decreto n.111/2021 (6 ottobre 2021). Nel corso dello stesso periodo si dovrà conoscere in modo puntuale la condizione in cui versano le singole istituzioni scolastiche con riguardo alla situazione del personale, i dati al momento sono stimati e non se ne conosce l’esatta consistenza, accelerando la campagna vaccinale e sottoponendo ai tamponi diagnostici il personale che non avesse ancora maturato il necessario convincimento nei riguardi del vaccino.

Si tratta di affermare il principio per cui la sicurezza dei luoghi di lavoro non può gravare sui singoli lavoratori, ma va messo a carico economico del datore di lavoro, così come convenuto nel Protocollo, articolando un sistema di convenzione con le ASL e le strutture private in grado di effettuare gli analoghi rilievi diagnostici. In tal modo, si potrebbe garantire un ordinato sistema di controlli coerente con le disposizioni di legge, ponendo gli oneri relativi a carico del sistema sanitario/risorse specifiche in dotazione alle scuole. Contestualmente, andrebbe insediato sia il Tavolo tecnico nazionale che le commissioni a livello di singola scuola in modo da garantire il coordinamento delle iniziative assicurando, inoltre, la piena realizzazione dei contenuti delle intese politiche raggiunte e codificate nel Protocollo sulla sicurezza (Addendum).
Nello specifico, vanno re-istituiti gli organici aggiuntivi (anti Covid) relativi al personale docente e ATA decongestionando le classi numerose, osservati i sistemi del distanziamento e introdotte le tutele a favore del personale fragile esonerato dal servizio, superando il comporto delle assenze.

La UIL SCUOLA, preso atto della mancanza di volontà di strutturare un sistema di tutele ampio ed articolato a favore di tutto il personale scolastico, resa esplicita dall’intervento del Ministro Bianchi, valuterà domani con il proprio quadro dirigente, l’opportunità di ritirare la firma del Protocollo sulla sicurezza essendo venuti meno i presupposti che la hanno determinata.

La UIL SCUOLA stigmatizza il comportamento del Ministro che ha minacciato, apertamente, di non convocare ai tavoli di concertazione le parti non firmatarie del Protocollo sulla sicurezza, ponendo le premesse per un’interruzione delle relazioni sindacali. Un atto di scarsa considerazione nei riguardi delle parti sociali alla vigilia della ripartenza del nuovo anno scolastico, che ripropone una conduzione unilaterale e verticistica da parte del Ministro Bianchi dell’ormai dimenticata “Comunità educante”.

Alla riunione hanno partecipato: Pino Turi, Giuseppe D’Aprile, Francesca Ricci, Giancarlo Turi e Rosa Cirillo.

 

 

 

 

 


Condividi questo articolo: