Patto per la scuola al centro del Paese: i temi del confronto Dirigenti scolastici, Personale ATA, docenti IRC
Quello di stamani è stato un incontro atipico, incentrato sui possibili emendamenti da introdurre al Decreto Sostegni Bis in corso di conversione nelle Aule Parlamentari.
L’organizzazione dell’incontro, presente per l’amministrazione la dottoressa Sabrina Capasso, è stata pensata per trattare le questioni della dirigenza scolastica e della direzione amministrativa, a cui è stata aggiunta la problematica specifica degli Insegnanti di religione cattolica.
La UIL Scuola rappresentata da Rosa Cirillo, Giancarlo Turi e Giuseppe Favilla, ha ribadito come debba essere superato lo scarto tra gli impegni contenuti nel “Patto per la Scuola” e i provvedimenti attuativi destinati a dare applicazione concreta ai diversi propositi attuativi del Patto medesimo.
DIRIGENZA SCOLASTICA
La UIL Scuola, reitera la sua richiesta di nominare sulle istituzioni scolastiche autonome un dirigente scolastico e un direttore dei servizi, come norma ne consente la possibilità anche sulle scuole che oggi sono dimensionate secondo la legge di bilancio, dichiarandole tali sia in diritto, che di fatto. La politica, ad oggi, non dà risposte, anzi disattendendo una norma di legge, dichiara che la richiesta avanzata dalla UIL Scuola è inaccettabile.
Complementare a questa richiesta, è l’altra avanzata dalla UIL Scuola, quella di evitare il ricorso alle reggenze, che, è stato dimostrato, nuocciono al corretto funzionamento del sistema scuola, sia dal punto di vista educativo-didattico che organizzativo funzionale. Le reggenze inoltre bloccano l’eventuale piano di rientro dei dirigenti scolastici in servizio fuori regione, ma anche la possibilità di ulteriori immissioni in ruolo dalle graduatorie di merito dei concorsi.
Insistere sul mantenimento dell’istituto delle reggenze come soluzione ai problemi dell’organizzazione funzionale delle scuole, incide anche sulla gestione delle risorse della parte variabile dello stipendio dei dirigenti scolastici. Infatti, per un meccanismo perverso e di dubbia costituzionalità, queste reggenze attingono al FUN, assottigliando con il rischio di incapienza le risorse stipendiali dei dirigenti scolastici, che sono già tra le più basse dei Paesi europei.
E’ necessario uscire da questa deriva provvedendo con un finanziamento strutturale pluriennale , mettendo così in sicurezza le retribuzioni sia dei dirigenti in servizio che di quelli che saranno assunti.
PERSONALE ATA
Il superamento e la soluzione della problematica del personale precario, su cui si è concentrata l’attenzione dei partecipanti, è stato sottolineato come abbisogni di un approccio culturalmente adeguato, molto lontano dalle procedure selettive proposte dall’Amministrazione Scolastica. E’ stato sottolineato come la problematica investe una platea di oltre duecentomila lavoratori che, da anni, consentono alle scuole di funzionare regolarmente.
La parte relativa alla direzione amministrativa è stata rivolta alle procedure di selezione del personale.
La UIL Scuola ha ribadito come il concorso riservato ai DSGA FF. deve risolvere il problema del titolo di accesso che costituisce un’autentica pregiudiziale. Analogamente al concorso ordinario, l’accesso alla procedura deve essere consentito anche a coloro che non siano in possesso del diploma di laurea, ma vantano l’anzianità di servizio richiesta.
Con l’occasione si è riproposta anche la problematica del reintegro delle dotazioni in organico di diritto del personale collaboratore scolastico per n.2.288 posti, pari cioè alla trasformazione dei posti da part-time a full-time degli ex LSU, per rimediare ad un ingiustizia che ha determinato inique situazioni di soprannumerarietà all’interno delle scuole, pregiudicando, tra l’altro, le legittime aspirazioni del personale precario che aspira all’immissione nei ruoli.
DOCENTI DI RELIGIONE CATTOLICA
Per i docenti di religione cattolica, la UIL Scuola ha sottolineato la necessità di istituire un tavolo specifico per dare risoluzione al precariato dei docenti di religione evidenziando come sia iniquo chiedere ad oggi un concorso ordinario così come previsto dalla legge 159/2019.
17 anni dall’ultimo e unico concorso non sono trascorsi certo per colpa del singolo docente, ma per l’inerzia statale!
Oggi prima di ogni altra decisione deve essere data risposta immediata ai docenti idonei del concorso 2004 e contestualmente ai docenti con almeno 36 mesi di servizio, o comunque a tutti i docenti a tempo determinato oggi in servizio.
La UIL Scuola ha sottolineato che si deve andare verso una soluzione politica; deve essere il Governo a proporre una strada equa che dia risposta ai 13000 docenti con più di 36 mesi di servizio. La UIL Scuola ha ribadito con forza che bisogna prendere coscienza che i 15000 docenti di religione cattolica meritano finalmente di essere valorizzati con un contratto a tempo indeterminato che dovrà arrivare attraverso tre punti essenziali, necessari e non procrastinabili: straordinarietà di una procedura non selettiva per coloro che sono incaricati annuali, graduatorie permanenti a svuotamento per tutti i docenti che partecipano al concorso straordinario e assunzione a tempo indeterminato dei docenti idonei 2004.
Non spetta a noi decidere quale sia la soluzione, deve essere proposta del Ministero e del Governo.
Possiamo provare a suggerire una prova non selettiva oppure un concorso per titoli e servizi con prova finale non selettiva; non spetta a noi dire i numeri, ma possiamo sottolineare che ci sono 13000 docenti che hanno superato abbondantemente i 36 mesi, per noi arrivare ad un organico del 91% è fondamentale.
La UIL Scuola rivendica dignità per i docenti di religione cattolica ormai ingabbiati nella precarietà cronica.