Turi: obiettivi ambiziosi che hanno bisogno di essere finanziati

OGGI INCONTRO SINDACATI MINISTRO SU CONTRATTO
Punto di attenzione le incursioni legislative, che vanno assolutamente evitate.
Centrali la comunità educante, la gestione partecipata della scuola, l’insegnamento.


Obiettivi ambiziosi che hanno bisogno di essere finanziati – questo il commento del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi al termine dell’incontro di questa mattina con il ministro Bianchi sul contratto scuola.

Punto di avvio della fase negoziale sarà l’atto di indirizzo all’Aran e su questo – ha precisato Turi – la piattaforma unitaria sottoscritta dai sindacati scuola prima della pandemia può essere una utile base da cui partire.

Nodo risorse e struttura normativa del contratto sono gli aspetti su cui mettere il massimo dell’attenzione.
E’ importanze che siano stanziate risorse adeguate così come è fondamentale che il contratto sia messo al riparo da incursioni legislative.

L’esperienza di questi anni – ha detto Turi – ha mostrato quanto la flessibilità del contratto possa rispondere in modo dinamico ai cambiamenti, quanto al contrario la rigidità della legge abbia imposto vincoli e gabbie che hanno penalizzato scuole e personale e che vanno assolutamente superati.

Nel merito siamo convinti che si debba rafforzare l’unità della comunità educante, già delineata nello scorso contratto – fondamentale anche in relazione al rinnovo del contratto dei dirigenti per i quali va definito il profilo professionale, aggiunge il segretario Uil Scuola – e puntare sulla centralità dell’insegnamento e della didattica.

L’idea di mettere in relazione le risorse del PNRR e il nuovo contratto è da considerare in modo positivo – ha osservato Turi – ma bisogna decidere in base alle norme esistenti evitando inopportune fughe in avanti.

Nel rapido confronto di oggi, senza un testo da cui partire, abbiamo riaffermato le ragioni della scuola costituzionale di questo paese punto da cui partire per ogni elemento di riforma che deve rispondere ad una domanda: come si garantisce la libertà di insegnamento?


I TEMI DELL’ INCONTRO 
Contratto e Atto di indirizzo all’Aran per il rinnovo del contratto 2019/2021

Scuola
L’incontro di oggi rappresenta un’occasione importante per pianificare il da farsi. Rinnovare il contratto significa definire diritti e doveri. Se vogliamo iniziare un negoziato per rinnovare il contratto, bisogna innanzitutto evitare fughe in avanti e partire dalla comunità educante – questa la richiesta giunta in premessa dal segretario generale della Uil Scuola nel corso della riunione di questa mattina sul rinnovo del contratto a con il ministro Bianchi, il Capo di gabinetto Luigi Fiorentino e il capo Dipartimento Stefano Versari. La delegazione Uil Scuola composta dai segretari D’Aprile, Ricci e Turi.

Il primo tema sollevato è quello delle incursioni legislative sul testo contrattuale: la richiesta la ministro è quella di evitare disposizioni concorrenti o che subentrano a posteriori come accaduto in passato.

Questione centrale per la Uil scuola è il modello a cui fare riferimento: la scuola italiana della nostra costituzione. La domanda centrale è: come si tutela la libertà di insegnamento?

Altro tema è quello legato alla flessibilità normativa del contratto e le basi poste nel Testo Unico della scuola.
Abbiamo una norma, che ci siamo conquistati e che ci consente di intervenire a modifica di norme esistenti l’articolo 2 comma 2 del 165.

Tra i temi posti in evidenza dall’Amministrazione – che ha parlato di un Atto di indirizzo che segue e si connette con il Patto per la Scuola firmato dalle Confederazioni e dalle categorie e per questo considerato come segnale di apertura negoziale – quello della formazione e dell’Alta formazione (capitolo per il quale nel Pnrr istruzione sono stati individuati 39 miliardi di euro).

Stiamo parlando di un diritto non di un obbligo: ha detto Turi in riferimento alle ipotesi di formazione obbligatoria. Siamo disponibili a firmare un contratto per convinzione, non per adesione, in nome di un obiettivo unico: rinnovare la scuola tenendo sempre presente un milione di persone deve essere ‘coinvolto’, non ‘formato’.


Dirigenza scolastica
All’incontro con le Confederazioni e le categorie – un’ora di tempo in tutto con interventi contati a minuti – ha fatto seguito quello destinato alla Dirigenza scolastica che ha avuto gli stessi limiti temporali.
Per mettere a punto un buon contratto bisogna definire bene la funzione del dirigente scolastico, la sua figura professionale – ha detto turi – sottolineando come il riferimento debba essere quello della comunità educante e non del manager aziendale.

Risorse incerte e a singhiozzo, ritardi e poca chiarezza nelle misure destinate alle scuole, responsabilità improprie, peso dei provvedimenti disciplinari sono le questioni più urgenti da risolvere attraverso la declinazione contrattuale. L’aver appiattito la dirigenza scolastica a quella amministrativa ha avuto degli effetti penalizzanti per tutta la comunità educante – ha detto Rosa Cirillo. Il dirigente risponde di responsabilità che non dipendono direttamente dal suo comportamento ma derivano spesso piuttosto da decisioni politiche altrui.

Le problematiche retributive condizionate da un meccanismo perverso fanno sì che non solo non vi sia certezza della retribuzione percepita ma che addirittura la stessa complessità degli istituti sia diversamente retribuita a seconda della regione in cui ci si trova. E’ necessario trovare in forma permanente i fondi necessari per prevedere la spesa e sanare per tempo le eventuali incapienze create, dando certezze e garanzie necessarie al lavoratore. La stessa mobilità necessita di correttivi che pure in questi anni la Uil Scuola ha già suggerito.

 


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