Sciopero dell’8 giugno non corporativo ma per bene comune

Turi: Costituzione sancisce diritto a protestare attraverso astensione dal lavoro. Confermiamo lo sciopero dell’8 giugno. Commissione ha funzione conciliativa,sono noi possiamo revocarlo.

Riportiamo i lanci delle agenzie Ansa e Adnkronos che nella giornata di lunedì hanno raccolto le dichiarazioni di Pino Turi in merito allo sciopero del prossimo 8 giugno

ADNKRONOS – (di Stefania Quaglio) – Lo sciopero generale
della scuola, proclamato dai sindacati per il prossimo 8 giugno “non è uno sciopero corporativo ma in funzione del bene comune”. A precisarlo all’Adnkronos il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi sottolineando che, sicuramente “siamo in presenza di uno sciopero inedito, lo sciopero della pandemia. Non sarà come gli altri per la semplice circostanza che le scuole sono chiuse e il lavoro è svolto da remoto”.

“Come tutte le questioni nuove e innovative – aggiunge Turi – serve
riferirsi ai principi ed ai valori che sottendono un’azione di
sciopero. Siamo in presenza di uno sciopero che contesta la politica
del ministro e del governo sulla scuola”. La Costituzione, precisa,
sancisce il diritto di protestare e, lo sciopero, come forma di
protesta prevede l’astensione dal lavoro. Anche in questo caso quindi
“i lavoratori, per esprimere questo dissenso, si asterranno il giorno
8 giugno dalle attività che hanno programmato individualmente e
collettivamente. In pratica – spiega – se è prevista una lezione in
video conferenza, non sarà svolta; se è prevista un’azione di
scrutinio, neanche, come neanche se è prevista una formazione. Per il personale ATA, vale lo stesso principio: astenersi da qualunque
attività da remoto o in presenza. Non occorre nessun avviso o
comunicazione”.

“Sarà – evidenzia il numero uno della Uil Scuola – una nuova
esperienza. Conoscendo questo paese, porterà polemiche e discussioni. La protesta che metteremo in atto darà voce alla collettività, a tutta la comunità educante che vede sempre maggiori incertezze sulla riapertura delle scuole, in sicurezza. Uno sciopero che, come si capisce – ribadisce Turi – è fatto in funzione del bene comune, rappresentando i timori di una ripartenza senza alcun progetto e che riguarda la salute fisica, prima, quella morale, dopo, di milioni di famiglie di lavoratori, e di studenti. Se si penserà, come sembra, di scaricare sulla scuola ogni responsabilità, senza i necessari interventi finanziari – conclude – almeno le famiglie sono avvisate”.


ANSA – di Valentina Roncati –  “Continuano a circolare notizie false
e tendenziose circa lo sciopero generale della scuola dell’8
giugno”. Lo afferma Pino Turi, segretario generale della Uil
scuola, sottolineando che “è pur vero che la Commissione di
garanzia sul diritto di sciopero ha chiesto di revocarlo, ma la
Commissione non ha potere di annullarlo direttamente. La sua
funzione e di natura conciliativa e’ solo noi possiamo
revocarlo”.

“Stiamo spiegando le nostre ragioni che ci consigliano –
prosegue Turi – di mantenere lo sciopero per l’8 per consentire
l’esercizio di un diritto costituzionale che non lede, nella
contingenza attuale, nessuno dei diritti di studenti e famiglie:
le scuole sono chiuse e non si capisce quale sia questa lezione,
il diritto allo studio che non può certo essere messo in
discussione da questo sciopero che confermiamo nei tempi e nei
modi annunciati”.

“Siamo certi che le nostre ragioni sono più solide di una
procedura burocratica valida nella normalità. Altrettanto siamo
certi – conclude Turi – che la questione sara’ risolta tra le
parti senza bisogno di portarla alla valutazione della
Consulta”. (ANSA).


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