Scuole autonome, mobilità, reggenze: i temi dell’incontro ministro-dirigenti scolastici

Sono 371 le scuole che, in base alla nuova Legge di Bilancio, hanno dimensioni per essere autonome.  Se a questo dato si aggiungono i 543 pensionamenti in atto, si hanno 914 posti per dirigenti scolastici. Un numero che consentirebbe la mobilità interregionale, le assunzioni dalla graduatoria del concorso e di azzerare le reggenze. Numeri analoghi vanno considerati anche per i Direttori ammnistrativi delle scuole (Dsga) e, a cascata, per le segreterie.

Contratto, mobilità, reggenze: questi i temi al centro dell’incontro on line oggi pomeriggio tra i responsabili nazionali dell’Area V di Uil, Flc Cgil, Cisl e Snals con il ministro Bianchi.

Ancora una volta la Uil Scuola ha ribadito che le ‘scuole autonome’ significano una presidenza, una segreteria, personale Ata, insegnanti stabili. Non solo – sottolinea Rosa Cirillo, Responsabile nazionale dei Dirigenti Scolastici Uil Scuola – la definizione di queste scuole consente tutte le operazioni che vengono effettuate su altri istituti, a partire dalla mobilità, i trasferimenti del personale.

C’è una legge – osserva Pino Turi – se questa legge non produce effetti, è una legge nulla.
Non possiamo permettere che il Parlamento legiferi con effetti nulli. Bisogna che qualcuno prenda le sue responsabilità. Il sistema non potrebbe sopportare forme di inerzia.

Quella attuale è una situazione paradossale – osserva Rosa Cirillo – da un lato ci sono molti dirigenti scolastici da anni in servizio fuori sede, che non riescono a rientrare nei propri luoghi di residenza a causa di vincoli anacronistici; dall’altra non si può disattendere l’aspirazione di quanti, ancora in graduatoria, aspirano ad essere nominati.

Sicuramente sono da rivedere i vincoli, oggi, anacronistici della mobilità interregionale.
È opportuno che le attuali percentuali di blocco della mobilità, vengano rivisitate, secondo un principio di apertura che consideri disponibili tutti i posti che a qualsiasi titolo siano vacanti.
E senza definizione di percentuali e di nulla osta.

Ogni scuola ha diritto ad un dirigente. I concorsi vanno banditi prima che esploda il problema di scuole libere con graduatorie esaurite.

Noi siamo fieri di far parte di una scuola che all’estero ci invidiano – rilancia Rosa Cirillo –  ma possiamo e dobbiamo migliorare lavorando insieme.
Al primo settembre auspichiamo una scuola pronta a partire con tutto il personale al suo posto, senza vuoti, con organici definiti e completi.


Riportiamo qui di seguito il testo integrale dell’intervento di Rosa Cirillo nel corso dell’incontro on line di oggi pomeriggio,

Caro Ministro,

grazie della sua presenza, mi preme ribadire, che con la Cisl, la Flc Cgil, lo Snals e la Uil Scuola rappresentiamo la maggioranza della forza della dirigenza scolastica, rappresentanza che non intendiamo delegare ad altri.

L’emendamento inserito, che nella Legge di Bilancio riduce i parametri degli alunni iscritti da 600 a 500, riconoscendo di fatto a queste scuole l’autonomia scolastica, dobbiamo ritenerlo un ossimoro – o il segnale di una norma civetta? Se non si riconosce a queste scuole la titolarità del dirigente scolastico e del DSGA, a mio avviso c’è una inosservanza della legge, che non ammette né deroghe, né la possibilità di disattenderla.

Quella attuale è una situazione paradossale: da un lato ci sono molti dirigenti scolastici da anni in servizio fuori sede, che non riescono a rientrare nei propri luoghi di residenza a causa di vincoli anacronistici; dall’altra non si può disattendere l’aspirazione di quanti, ancora in graduatoria, aspirano ad essere nominati.

La macchina organizzativa del sistema nazionale di istruzione, essendo un meccanismo con ricadute ampie sia sul futuro degli alunni, sia su quello degli operatori scolastici, non può essere guidata con il criterio dell’apri e chiudi, che si ripete ogni anno, come una spada di Damocle sulla testa del personale scolastico, ma anche degli alunni e delle famiglie.

Secondo il comma 978 della legge di Bilancio, le nuove presidenze costituite anche con 500 alunni, non rappresentano posti stabili. Definiscono scuole ‘vere’ con posti ‘finti’.

Noi siamo sostenitori delle nomine dei dirigenti anche sulle scuole sottodimensionate, sia su quelle storiche, che su quelle determinatesi nel corrente anno scolastico, perché le scuole dimensionate o sottodimensionate hanno gli stessi problemi delle scuole dimensionate, oppure indirettamente si vuole affermare che le scuole possano fare a meno, nella loro organizzazione-funzionale della titolarità di un dirigente scolastico e di un Dsga?

Volendo entrare nello specifico della mancanza di posti di dirigenza scolastica, assumiamo come esempio la Campania, dove i ricorrenti del concorso del 2011, che hanno ottenuto sentenze di ottemperanza e di inserimento a pettine nella graduatoria di concorso del 2011, devono trovare posti disponibili per chiudere finalmente una faccenda andata avanti per un decennio, per non parlare

Il numero delle scuole normo-dimensionate, cui si riferisce il comma 978 della legge di bilancio, sommate ai pensionamenti consentirebbero sia la mobilità interregionale, sia nuove assunzioni per tutte le regioni, attingendo dalla graduatoria del concorso del 2017.

Il Contratto della dirigenza scolastica del 2019, di cui chiediamo l’apertura in tempi brevi, dovrà sanare queste discrasie e porre rimedi a tutta una serie di responsabilità, con un’armonica ridefinizione del profilo del dirigente scolastico.

Sicuramente sono da rivedere i vincoli, oggi, anacronistici della mobilità interregionale, che in tempo di pandemia ha fatto esplodere tutte le criticità che pure si erano rilevate negli anni scorsi e che pur rappresentate all’ARAN con forza, non hanno trovato ascolto.

È opportuno che le attuali percentuali di blocco della mobilità, vengano rivisitate, secondo un principio di apertura che consideri disponibili tutti i posti che a qualsiasi titolo siano vacanti. E senza definizione di percentuali e di nulla osta.

Ogni scuola ha diritto ad un dirigente. I concorsi vanno banditi prima, che esploda il problema di scuole libere con graduatorie esaurite.

La prospettiva di rientro per i colleghi fuori regione deve essere possibile già oggi e la politica deve permettere che ciò accada senza bloccarne l’aspirazione. Da mesi il sindacato propone soluzioni. La politica invece deve decidere e renderle possibili.

La Uil Scuola, coglie l’occasione, per ricordare anche al Ministro il disapplicato art. 10 del contratto nazionale del 2019, che vincolava il Ministero dell’Istruzione a costituire un Organismo paritetico per l’innovazione – per dare regole certe sia al lavoro agile che allo stress da lavoro correlato.

Se il tavolo si fosse costituito avremmo risolto o comunque proposto soluzioni anche per questo periodo così difficile per le scuole.

Al primo settembre auspichiamo una scuola pronta a partire con tutto il personale al suo posto senza buchi senza vuoti con organici definiti e completi.

Noi siamo fieri di far parte di una scuola che all’estero ci invidiano, ma possiamo e dobbiamo migliorare lavorando insieme.

Come sindacati, signor Ministro , siamo critici ma aperti a discutere e a trovare soluzioni


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