Tutor, il Ministero spiega le sue scelte. Uil, noi abbiamo fatto i calcoli.

La nuova figura del tutor dell’orientamento, introdotta DM 328/2022 (linee guida dell’orientamento), è stato il tema affrontato nella riunione tra sindacati scuola e  Ministero. Illustrate nel corso dell’incontro la ripartizione dei finanziamenti (150 milioni di euro) e i criteri per l’individuazione dei futuri docenti tutor.
In prima applicazione, per l’a.s. 2023/23, il docente tutor sarà previsto solo per le classi III, IV, V delle scuole secondarie di II grado.
Il finanziamento alle scuole avverrà con una ripartizione basata sul numero degli alunni delle ultime tre classi diviso per possibili gruppi da 30 a 50 alunni che saranno affidati ad un singolo tutor dell’orientamento. Nello specifico 150 milioni di euro diviso circa un milione e mezzo di studenti per 30/50 alunni porta, come riportato nella circolare, un compenso che va da un minimo di 2850 euro ad un massimo di 4750 annui euro lordo stato a tutor.

L’amministrazione prevede circa 40.000 tutor, che dovranno avere i seguenti requisiti per poter partecipare alla formazione:

  • cinque anni di anzianità di servizio con contratto a tempo indeterminato;
  • avere svolto compiti rientranti in quelli attribuiti al tutor scolastico (funzione strumentale per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO…);
  • aver manifestato la disponibilità ad assumere la funzione di tutor per almeno un triennio scolastico.

La speranza dell’amministrazione è quella che possano partecipare alla formazione iniziale di 20 ore con esame finale prevista per chi intenda diventare TUTOR un numero significativamente maggiore, dando così la possibilità poi al Dirigente Scolastico della singola istituzione, nel rispetto delle prerogative degli organi collegiali, di scegliere tra i docenti formati.
Ai docenti tutor effettivamente incaricati saranno garantite, da parte di Indire, ulteriori attività di accompagnamento e saranno promosse comunità di pratiche fra i docenti.

Cosa farà il docente tutor e cosa dovrà garantire il docente tutor al suo gruppo di alunni (30-50):

Aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni Eportfolio personale :

  • il percorso di studi compiuti, anche attraverso attività che ne documentino la personalizzazione;
  • lo sviluppo documentato delle competenze in prospettiva del proprio personale progetto di vita culturale e professionale (trovano in questo spazio collocazione, ad esempio, anche le competenze sviluppate a seguito di attività svolte nell’ambito dei progetti finanziati con fondi europei o, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado, dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO));
  • le riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa sul percorso svolto e, soprattutto, sulle sue prospettive. d. la scelta di almeno un prodotto riconosciuto criticamente dallo studente in ciascun anno scolastico e formativo come il proprio “capolavoro”.

2. Costituirsi consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali dello studente, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali e delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento di cui punto 10 delle citate Linee guida, avvalendosi del supporto della figura dell’orientatore, definito al punto 10.2 delle stesse Linee guida come il docente che gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor.

L’altra figura di riferimento introdotta insieme a quella del tutor è l’ “orientatore”, che non avrà nessun percorso di formazione, uno per istituzione scolastica.
Quest’ultimo potrà contare su un compenso da 1500 euro ad un massimo di 2000 euro annui lordo stato.

Cosa prevedono le linee guida sull’orientamento per l’orientatore al punto 10.2 “A sostegno dell’orientamento, ogni istituzione scolastica, nell’ambito del proprio quadro organizzativo e finanziario, individua una figura che, nel gestire i dati forniti dal Ministero di cui al punto 10.1, si preoccupi di raffinarli e di integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, anche nell’ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro. In tale contesto le istituzioni scolastiche favoriscono l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.”

La Federazione Uil Scuola Rua nelle seguenti tabelle riporta un calcolo preventivo di quanto potrebbe essere la retribuzione oraria sia del docente TUTOR che dell’ORIENTATORE:

TUTOR per l’orientamento
Formazione iniziale Formazione continua Impegno con il gruppo alunni (stimato) Totale ore (medio) Compenso per ora lordo stato
20 10 200 (un ora ogni 2 mesi per alunno del gruppo) 230 16,50 euro
Compenso netto al docente TUTOR
7,34 euro

 

ORIENTATORE
Formazione iniziale Formazione continua Impegno per quanto previsto al punto 10.2 (stimato) Totale ore (medio) Compenso per ora lordo stato
0 0 150 (5 ore alla settimana per il periodo di attività didattica, considerando una scuola con 15 classi dalla III alla V e quindi 8 tutor) 150 11,60 euro
Compenso netto al orientatore
5,16 euro

 

Per gli aspetti relativi ai criteri e alla distribuzione delle risorse, è demandata alla contrattazione d’Istituto la distribuzione dei compensi, che però dovranno rimanere entro il limite imposto dal decreto e dalla circolare, per i TUTOR da un minimo di 2850 euro ad un massimo di 4750 euro e per gli ORIENTATORI da un minimo di 1500 euro ad un massimo di 2000 euro.

Per la Federazione Uil Scuola Rua la figura del tutor non è sicuramente una sperimentazione di cui la scuola avrebbe bisogno e che certamente non risolve i veri e seri problemi presenti in essa. Non occorre inventarsi nuove figure. I tutor, anche se non ufficialmente, esistono già all’interno delle scuole. L’attività di tutoraggio – psicologico, educativo, orientativo – è insita già nella professione docente al quale basterebbe aumentare lo stipendio per valorizzare il lavoro che svolge, compreso quello ufficioso di tutor!
Piuttosto le urgenze, per la scuola, sono altre: è necessario intanto chiudere le partite attualmente in atto come la parte giuridica del contratto, valorizzare l’esistente, togliere carte inutili, offrire garanzie di stabilità al personale precario, sciogliere i vincoli professionali e territoriali, costruire percorsi professionali aderenti alle diverse figure della comunità scolastica. E’ necessario farlo. Diversamente rischiamo di costruire cattedrali nel deserto che piacciono tanto a Bruxelles ma che non risolvono i veri problemi della scuola statale di questo paese.

Alla riunione, per la Federazione UIL Scuola Rua, hanno partecipato Enrico Bianchi e Paolo Pizzo.


Condividi questo articolo: