Passi indietro nella definizione del Protocollo sulla Sicurezza: la nuova bozza rileva limiti evidenti
Dopo quattro incontri, nessun passo in avanti. La nuova stesura presenta preoccupanti tratti involutivi finanche rispetto al Protocollo dell’anno precedente. Accogliamo con favore il pronunciamento del CTS che, con il verbale n.34, ha impresso la svolta tanto attesa dalla UIL SCUOLA, quella della ripartenza delle attività scolastiche in presenza. Occorreva costruire i percorsi organizzativi che dessero sostanza a tale assunto, assicurando il corretto livello di tutela nei confronti sia del personale scolastico che degli studenti. La nuova bozza, attese le imprecisioni dovute ad un provvedimento legislativo tutt’ora in fase di emanazione, non accoglie alcuna delle richieste prospettate dai sindacati.
L’organico aggiuntivo di docenti e ATA, fino allo scorso anno programmato per l’intero anno scolastico, adesso diventa un micro progetto confuso della durata di pochi mesi (sino al 30 dicembre), le norme sul distanziamento si traducono in un finanziamento aggiuntivo (c.d. edilizia leggera) da assegnare agli enti locali per il recupero dei locali necessari a decongestionare le classi sovraffollate, l’intera gestione epidemiologica viene completamente scaricata sulle scuole e sul personale senza alcun organismo di supporto che ne condivida scelte e responsabilità.
Ancora una volta i “lavoratori fragili” vengono colpevolmente ignorati e privati anche della retribuzione integrale. Impossibile, poi, fare una valutazione per quanto attiene al green pass, che si presenta come una mediazione al ribasso tra le forze politiche che scaricano le loro contraddizioni sul personale della scuola trattato alla stregua di presunti incoscienti, quando, invece ha dimostrato senso civico e di avere in solitudine, retto l’urto epidemico della prima ora, totalmente soli.
Un provvedimento preso senza il supporto di dati epidemiologici e la cui formalizzazione è ancora in fase di definizione. Il tutto senza considerare che, tra meno di un mese, la scuola ricomincerà a funzionare nella sua tradizionale organizzazione, senza sostanziali interventi di supporto.
La UIL SCUOLA, anche nell’incontro di ieri, ha detto con chiarezza che serve un’autentica svolta, a partire dalle relazioni sindacali, ormai vissute dal Ministero dell’Istruzione come un autentico rituale che si consuma sempre più stancamente, ignorando gli esiti di un confronto di cui si disattendono sistematicamente gli esiti. Emerge netta la sensazione che i problemi della scuola non si risolvono solo investendo un po’ di risorse finanziarie, serve una progettualità specifica, meglio un strategia di cui non si avverte ancora l’esistenza.
L’occasione offerta dalle cospicue risorse messe a disposizione dal Recovery Fund rischia di essere l’ennesima occasione sprecata.
Considerato l’esito dell’incontro di ieri, l’Amministrazione si è impegnata a convocare un nuovo incontro nel corso della prossima settimana in cui presenterà una nuova bozza di Protocollo che tenga in considerazione i tanti rilievi formalizzati.
Ci auguriamo di trovare un altro quadro di riferimento che ci consenta di sottoscrivere un protocollo che al momento non è neanche ipotizzabile.