La cultura è portatrice di pace: la scuola è strumento di progresso, tutela e coesione sociale
La Uil Scuola Rua condanna la guerra e conferma l’impegno umanitario. La scuola luogo di fiducia. Il ruolo straordinario degli insegnanti per rispondere all’appello per la tutela del Pianeta.
Una pace che si può sostenere con le manifestazioni nelle città, con gesti di solidarietà, con sostegni concreti con generi di prima necessità e materiale sanitario. Ma anche aprendo le nostre scuole, le nostre classi ai bambini e ragazzi che arrivano dai territori di guerra – afferma il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi, in vista dell’appuntamento di venerdì per il Fridays for Future in Italia.
Pandemia e guerra sono eventi epocali, vanno affrontati con uno sguardo aperto e attento agli effetti economici, ai valori, alle conseguenze sociali – osserva Turi.
Ora è il momento di assumere la piena responsabilità nei confronti delle nuove generazioni a cui non dobbiamo fare mancare la nostra azione di supporto, di idee e valori.
E’ solo lasciando alle nuove generazioni e alle sedi che loro stessi animano, a cui danno anima e corpo – rilancia Turi – che si può e si deve ripartire.
Una spinta che non può lasciare indifferenti le istituzioni formative e neanche quelle sindacali e politiche. Dare spazio, fiducia e ruolo ai movimenti di cui i giovani sono l’elemento costitutivo, rappresenta anche per la UIL Scuola, una sfida che non può essere elusa.
L’appello globale del Fridays for Future non può rimanere inascoltato e tutti gli iscritti, i nostri dirigenti sindacali sapranno dare riscontro del loro impegno.
La data del 25 marzo è fortemente simbolica: dallo sciopero dei venerdì si è passati ad un livello mondiale.
La protesta è per dare voce al pianeta. Uno sciopero che non rientra nei canoni occidentali della tradizionale astensione dal lavoro, che assume piuttosto i toni della protesta attiva, del coinvolgimento, della consapevolezza.
In questo percorso il ruolo che può assumere un insegnante è straordinario – aggiunge Turi – perché può realizzare, nei diversi cicli scolastici, momenti di coinvolgimento e conoscenza in classe con gli alunni o in piazza. Declinare secondo le età, le capacità, le situazioni territoriali una cultura ecologica e di pace è compito proprio degli insegnanti.
Insieme studenti e professori possono garantire a questo nuovo millennio una prospettiva veramente nuova che guardi al pianeta come il luogo da lasciare intatto.
E’ la terra che stiamo saccheggiando per inseguire valori effimeri – osserva ancora il segretario Uil Scuola – è con la conoscenza e l’istruzione che dobbiamo sostituire le priorità nella scala dei bisogni e nell’agenda politica.
Il sindacato, la comunità educante, insegnanti, dirigenti e tutto il personale confermano il loro impegno umano e professionale per riaffermare il valore della pace come valore assoluto e per la tutela del pianeta per le prossime generazioni.
Certamente ci sarà bisogno di intraprendere anche mobilitazioni sindacali per contribuire a realizzare quello che al momento è un obiettivo ampio e lontano. Non vanno, per questo, confusi piani e livelli di intervento. Insieme all’impegno sociale va mantenuta l’attenzione professionale verso una categoria a cui è stato chiesto un grande sforzo in questi anni e in questi mesi. E’ arrivato il momento di guardare a obiettivi chiari e raggiungibili: il rinnovo del contratto di lavoro, ad esempio, è tra le priorità del momento ma si tratta di un’altra pagina da scrivere.