Nomine in ruolo: fasce aggiuntive graduatorie dei concorsi

Si facilità l’incontro tra domanda e offerta.
Resta la spada di Damocle del blocco quinquennale.

L’istituzione delle fasce aggiuntive alle graduatorie dei concorsi di tutti gli ordini di scuola è stato l’argomento all’ordine del giorno del confronto tra amministrazione e organizzazioni sindacali. Per il ministero era presente il Capo dipartimento, dott. Marco Bruschi.

Questo nuovo sistema è stato definito dalla Legge n. 159/19. Un modo per far incontrare la domanda con l’offerta di lavoro e facilitare le nomine in ruolo dei docenti vincitori di concorso.

La bozza illustrata dall’amministrazione prevede che i docenti della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado e sostegno (decreti n. 105, 106 e 107 del 23 febbraio 2016) collocati in graduatorie di merito e negli elenchi aggiuntivi dei concorsi, per titoli ed esami, possono presentare domanda di inserimento nella fascia aggiuntiva delle graduatorie di merito regionali in una sola regione: in quella in cui sono attualmente inseriti o in una regione diversa da quella di attuale inserimento.

Ci si può inserire per la medesima classe di concorso o tipologia di posto rispetto alla graduatoria in cui i docenti sono inseriti al momento dell’emanazione del presente decreto.

Alla procedura possono partecipare anche i candidati inclusi con riserva nelle rispettive graduatorie o elenchi aggiuntivi di sostegno. L’inserimento nella fascia aggiuntiva resta con riserva fino alla definizione del contenzioso.

Su richiesta UIL si è chiarito che nel caso di non accettazione della nomina in ruolo nella nuova regione il docente decade dalla nuova graduatoria ma resta in quella originaria.

È stato chiarito, inoltre, che i docenti che presentano domanda, anche se decadono dalle graduatorie di origine, in quelle di arrivo restano inseriti fino a nomina in ruolo.

Questa soluzione, insieme alla chiamata veloce, è stata fortemente voluta dalla UIL scuola. Peccato che sull’efficacia di tutta l’operazione incomba la “spada di Damocle” del blocco quinquennale della mobilità che la UIL è fortemente impegnata per eliminare.


STRUMENTO MUSICALE
Il docente di strumento partecipa agli esami di terza media solo per gli allievi che hanno seguito l’insegnamento.

A margine dell’incontro la UIL Scuola ha chiesto all’Amministrazione di chiarire se il docente di strumento musicale è obbligato a presenziare agli esami degli alunni frequentanti altri corsi di strumento e non il proprio.

Secondo la UIL, il docente di strumento, come il docente di religione cattolica, partecipa alla valutazione finale solo degli allievi che hanno seguito l’insegnamento.

L’Amministrazione, concorde con la posizione UIL e nel rispetto delle norme vigenti, si è resa disponibile ad intervenire presso le Direzioni Regionali per ripristinare gli eventuali diritti lesi del personale interessato.

Per la UIL Scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Paolo Pizzo.


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