La nota alle scuole scende dall’alto. A scatola chiusa.

INFORMATIVA MINISTERO SU APPLICAZIONE DPCM
I sindacati informati un quarto d’ora prima. Il tavolo sulla sicurezza convocato per il 30 ottobre.
Nessuna possibilità di tutelare lavoro e persone. Questo è un modello di relazioni sindacali inaccettabile.

Domenica notte il Governo ha varato l’ennesimo Dpcm, segno di un’emergenza tutt’altro che sotto controllo.
I sindacati unitariamente hanno chiesto nuovamente di riattivare il Tavolo nazionale per la sicurezza nelle scuole, costituito nell’ambito della normativa statale, quello previsto dal protocollo sulla sicurezza sottoscritto ad agosto.

A distanza di mesi dalla decisione di avviare un monitoraggio costante e a due settimane dalla richiesta di dati ufficiali sul contagio nelle scuole e sulle misure da prendere, il ministro fa due cose:
– fa una convocazione con un quarto d’ora di preavviso per la riunione sulla nota da inviare alle scuole nota in attuazione del Dpcm varato ieri. Una nota già pronta e confezionata, ovviamente, tanto per dire che i sindacati sono stati consultati. Un modo di fare che non può produrre niente di produttivo.
– convoca comodamente per il 30 ottobre, la riunione sulla sicurezza. Di venerdì, alla vigilia di un fine settimana nel quale le scuole saranno chiuse e non si potrà monitorare, né indirizzare le azioni per frenare l’avanzata dell’epidemia.

Il ministro non ha tempo – sottolinea Il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – perché sta organizzando un concorso inutile, e probabilmente dannoso per il sistema scolastico italiano che non ne avrà nessun vantaggio immediato.

Una convocazione ad horas, su argomenti così importanti, lascia sconcertati – è quanto dichiarato dalla UIL Scuola durante la riunione pomeridiana convocata presso il MIUR.

La UIL Scuola ha preso atto dell’informativa del ministero che ha soltanto illustrato la nota che è in fase di pubblicazione. Il provvedimento è legato al DPCM del 18 ottobre 2020 e prevede, in particolare, la possibilità da parte delle scuole di secondo grado, in caso di criticità, di posticipare l’orario di ingresso delle classi alle ore 9:00. Novità già annunciata in conferenza stampa dal Presidente Conte.

Non una consultazione dunque, né un confronto, né tantomeno la richiesta di proposte o suggerimenti concreti per tutelare le persone e il loro lavoro. Niente, solo una trasmissione meccanica di informazioni. Un modo di procedere assolutamente non condiviso – secondo la Uil Scuola – su temi sensibili che si protraggono da molto tempo.

Al contrario di ciò che afferma l’Amministrazione, non esiste alcun raccordo tra il MIUR e le scuole sulle quali si sta scaricando, ancora una volta, tutta la responsabilità per il funzionamento delle stesse, nonostante le evidenti criticità.

Il ministero fa finta di non vedere, opera con miopia senza una visione politica dei problemi che coinvolgono tutta la comunità educante. Un mare magnum di norme che si susseguono e che vedono il sindacato, non per propria scelta, spettatore e non compartecipe di decisioni che, forse, attraverso un sano modello di relazioni sindacali, avrebbero contribuito alla gestione della scuola in questo momento particolare legato all’emergenza epidemiologica.

Convocare i sindacati per illustrare i provvedimenti non significa concertare e, per la Uil Scuola, rappresenta un modus operandi di cui si prende atto ma al quale non ci si può abituare.


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