D’Aprile: Interventi efficaci solo se si supera la logica dell’emergenza

Servono misure strutturali e una progettazione adeguata nelle aree più fragili.

L’impegno economico è serio e cospicuo, ma rischia di incidere poco. Servono scelte mirate e a beneficiarne di più dovranno essere le strutture più precarie ubicate nelle aree più fragili d’Italia. È quanto afferma Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola Rua, a margine della presentazione del Piano per l’edilizia scolastica compiuta dal Ministro Valditara.

Nonostante i tanti fondi messi a disposizione negli anni per la sicurezza delle scuole – ricorda il Segretario generale Uil Scuola Rua – quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% possiede il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi. Inoltre, nello scorso anno scolastico, si sono registrati 45 crolli di istituti di vario ordine e grado.

È la testimonianza che la stagione dei finanziamenti spot deve terminare – sottolinea D’Aprile – non sono adatti a risolvere situazioni strutturali che prevedono tempistiche più lunghe, con una progettazione più adeguata e che vadano oltre gli stanziamenti previsti dal PNRR.

“Il problema delle carenze infrastrutturali coinvolge tutta la comunità educante – sottolinea –  È per questo che il Piano per l’Edilizia Scolastica comprensivo dei fondi del PNRR, prevede un investimento pari a 2 miliardi 3 milioni e 900 mila euro”, osserva D’Aprile.

Il Segretario generale Uil Scuola Rua ha rimarcato inoltre il tema del differenziale territoriale, che influenza inevitabilmente anche l’edilizia scolastica: “Come ci ha ricordato il XXI Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, In Italia la scuola è a due velocità – afferma – veloce al Nord e lenta al Sud. È per questo che il Sud necessita di un piano ambizioso e significativo che colmi le emergenze strutturali e le disuguaglianze, accentuate peraltro dalla pandemia”.

Per D’Aprile “investire sull’edilizia scolastica significa anche garantire al personale e agli alunni una scuola uniforme su tutto il territorio nazionale, partendo proprio dalle infrastrutture, che possa rispondere alle esigenze dei bambini e degli adolescenti, anche in attuazione del principio di pari opportunità previsto dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.


EDILIZIA SCOLASTICA: IL REPORT DELLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PIANO

Martedì 6 dicembre alle ore 15.00, presso la Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in viale Trastevere 76/a, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato il Piano per l’edilizia scolastica.

Nel corso della conferenza di presentazione, sono intervenuti il Direttore generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, Gianna Barbieri, e il Direttore generale coordinatrice dell’Unità di missione per il PNRR del Ministero, Simona Montesarchio.

Il ministro Valditara ha annunciato che il Piano per l’edilizia scolastica, comprensivo dei fondi del PNRR, prevede un investimento pari a 2 miliardi 3 milioni e 900 mila euro per messa in sicurezza, riqualificazione, adeguamento sismico, antincendio, eliminazione delle barriere architettoniche.

Il piano prevede l’autorizzazione di 330 interventi relativi a 710 milioni di euro di fondi PNRR già ripartiti; il riparto delle risorse e l’autorizzazione di 171 interventi relativi a 255,6 milioni di euro di fondi destinati alle palestre scolastiche. E ancora, l’autorizzazione di 266 interventi su mense e palestre relativi a 84,4 milioni di euro di fondi PON.

Infine, il riparto regionale ammonta a 953,5 milioni di euro (i cui interventi saranno autorizzati sulla base delle indicazioni delle regioni).

Rispetto ai fondi originari per l’edilizia previsti nel PNRR, le risorse sono triplicate. Una decisione che la Uil Scuola RUA accoglie con favore, visto che il problema delle carenze infrastrutturali coinvolge tutta la comunità educante ed è una vera e propria emergenza nazionale.

Bene aumentare le risorse quindi, ma persistono nel progetto del ministro alcune criticità. Innanzitutto, nonostante i tanti fondi messi a disposizione negli anni per la sicurezza nelle scuole, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% non possiede il certificato di agibilità o quello di prevenzione incendi.

Non convince inoltre la questione relativa ai tempi, su cui Valditara ha risposto in maniera troppo vaga, affermando che la situazione è in “work in progress e che sarà necessario lavorare i vari enti locali”.

Infine, la questione territoriale. I fondi destinati al Sud Italia non sembrano poter sopperire a quella che lo stesso ministro ha definito una vera emergenza. 91,9 milioni alla Calabria o i 25,1 milioni destinati alla Basilicata sono troppo pochi e soprattutto non paragonabili a quelli stanziati per la Lombardia (263,5 milioni di euro).

In sostanza, l’impegno economico è importante, ma il rischio che non sia sufficiente c’è. Come ha sottolineato il Segretario generale D’Aprile “servono scelte mirate e a beneficiarne, devono essere le strutture più precarie, collocate nelle aree più fragili d’Italia.

 


Condividi questo articolo: