Educazione Civica: una situazione straordinaria non può essere gestita in modo ordinario

Si è svolto in videoconferenza, il 15 giugno, alle ore 15, l’incontro di presentazione della bozza-schema dell’ordinanza ministeriale per lo svolgimento degli Esami di idoneità e per l’organizzazione della sessione straordinaria degli esami di stato. A seguire, è stata presentata la bozza delle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica. Per la Uil scuola Rua hanno partecipato all’incontro Rosa Cirillo e Patricia Tozzi.

La bozza sugli esami ha recepito la distinzione richiesta tra esami d’idoneità di primo e secondo ciclo. Entrambi, se ricorrono le condizioni (non esplicitate), si possono fare in videoconferenza.

È stato chiesto quali altre motivazioni, oltre quelle di salute, rientrerebbero nelle condizioni per svolgere l’esame in videoconferenza: la paura del contagio? Visto che si parla non solo di comprovate ragioni di salute, ma anche di motivazioni di carattere sanitario!

Un’altra criticità rilevata è la concomitanza di date tra le prove suppletive degli esami di maturità,16 settembre, con la data d’inizio dell’anno scolastico. Lasciare questa “concomitanza” costringerebbe commissari e presidenti a lasciare le proprie scuole e a recarsi nelle sedi dove hanno già partecipato in giugno agli esami in presenza.  Si ripeterebbero le discrasie organizzative già vissute con la costituzione delle commissioni per gli esami di Stato, con l’aggravante di costringere dirigenti scolastici e professori a disertare le normali attività funzionali-organizzative d’inizio dell’anno scolastico, per svolgere gli adempimenti di commissari d’esame, anche in sede distanti dai luoghi di residenza dove sono stati nominati, a giugno, commissari. Danno più beffa uguale caos.

Si sa che nelle prove suppletive ai commissari viene riconosciuto un compenso forfetario che non ristora neanche le spese affrontate. E questo perché non si vogliono utilizzare le tabelle di calcolo che da anni vengono utilizzate per compensare economicamente le commissioni di esami!

Altro motivo dolente per un armonioso avvio dell’anno scolastico è il ritardo con cui arriverà nelle scuole l’Ordinanza ministeriale, ancora in attesa del parere del CSP, mentre le scuole, con l’oramai consueto “fai da te” si stanno organizzando con propri calendari, anche perché le famiglie vogliono sapere per organizzare la loro vita.

INSEGNAMENTO EDUCAZIONE CIVICA

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla presentazione, da parte della dott.ssa Palermo, della bozza per le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che prevedono tre nuclei tematici intorno ai quali costruire il percorso d’insegnamento, gli stessi dell’anno scorso:

  1. la costituzione (diritto nazionale ed internazionale), legalità e solidarietà.
  2. lo sviluppo sostenibile, educazione ambientale e tutela del patrimonio e del territorio.
  3. la cittadinanza digitale.

Le tre tematiche sono rivolte ad entrambi i cicli, con una declinazione adatta anche per gli alunni della scuola dell’infanzia che comportano 33 ore di insegnamento annuale (una alla settimana); hanno carattere trasversale e ne sarebbero sono titolari d’insegnamento tutti i docenti della classe, coordinati dal docente coordinatore di classe.

L’educazione civica sarà oggetto di valutazione periodica e finale con giudizio nella scuola primaria (dove è già così ) e voto in decimi nelle secondarie, ma anche la valutazione del comportamento dovrà tener conto delle competenze conseguite in tale ambito.

La Uil Scuola ha segnalato con forza alcune criticità evidenti di queste linee-guida.

La prima attiene alla tempistica, ritenendo di aver avuto poco tempo per leggere e riflettere sul documento, non solo, ancora più grave è il ritardo notevole con cui queste linee-guida arriveranno nelle scuole, costringendole a rivedere o a riorganizzare tempi scolastici già definiti, ma soprattutto il curricolo in un’ottica verticale e, funzionalmente, ad introiettare 33 ore di insegnamento per ogni anno di corso. Non si è tenuto conto neppure del fatto che un’innovazione curriculare di tal fatta incide sul disorientamento delle famiglie, della rivisitazione del Regolamento d’Istituto, dello Statuto delle studentesse e degli studenti, della rielaborazione dei criteri di valutazione, del PTOF nel suo insieme, per mantenere l’unitarietà dei percorsi educativi-didattici. Pertanto, la UIL Scuola, ritenendo inaccettabile che per l’ennesima volta si scaricano sulle scuole le conseguenze di ritardi di programmazione e di organizzazione del M.I., ha chiesto un rinvio applicativo della legge.

Pensare che tutto questo si possa fare con tutti gli impegni cui le scuole saranno chiamate a rispondere per l’avvio del prossimo anno scolastico, innanzitutto in sicurezza e senza investimenti con un organico aggiuntivo è inaccettabile.

Ci sembra quindi necessario:

  1. Rimandare di un anno la sperimentazione.
  2. garantire alle scuole una dotazione organica apposita che aiuti nella realizzazione di una progettazione efficace e supporti il lavoro in classe anche con gli strumenti dell’autonomia previsti dal DPR.275/99.
  3. prevedere eventualmente anche un’apposita classe di concorso dedicata ad una così ampia materia.
  4. mettere a disposizione fondi per la formazione del personale, da effettuare prima della attuazione della legge.

Altrettanto necessario è chiarire l’intreccio tra la valutazione della materia “Educazione Civica” e la valutazione del comportamento, e il ruolo che dovrebbe assumere il coordinatore di classe, che secondo noi deve essere nominato in seno al consiglio di classe, sulla base di criteri definiti nel collegio dei docenti.


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